di Aldo Ballerini - 19 September 2014

Davide Giugliano: “Solo un pilota può giudicare i piloti”

“Oggi noi piloti siamo sono sotto la lente: i giornalisti ci danno i voti, molte persone - grazie al web - danno giudizi affrettati. Facile commentare dalla scrivania o dal divano. L'ho fatto anche io, ma poi quando ti trovi in pista gomito a gomito con un campione le prospettiva cambia...”

Davide giugliano: “solo un pilota può giudicare i piloti”

Abbiamo intervistato il pilota della Ducati SBK all’Arai Day e ne è uscita una chiacchierata rivelatrice del carattere di questo ragazzo che, ci è parso evidente, è parecchio diverso dall’immagine che molti hanno di lui. Ecco il video del faccia a faccia, ma poi continuate a leggere, ci sono anche dichiarazioni non presenti nel filmato.

 

 

IL BELLO E IL BRUTTO DI INTERNET

Il bello è che riesci a raggiungere tantissime persone. Per noi piloti è un mezzo prezioso. Il brutto è che essendo aperto a tutti molti parlano a sproposito. Ne ho sentite di cotte e di crude sui piloti, lasciamo perdere me, anche molto blasonati, che di certo non si può dire che vadano piano o che in moto facciano delle cose che non vanno bene. Eppure a volte leggi dei commenti cattivissimi. Assurdi, che non hanno senso.

 

I VOTI IN PAGELLA

Quando leggo un brutto voto nelle pagelle dei giornalisti rimango male. Mi dai 5 perché? Non credi che io mi sia impegnato abbastanza in quella gara? Per un pilota le corse sono tutto. Rischia la vita per questo. In gara non ci si risparmia mai, si guida sempre al limite e il confine tra un buon risultato e l'errore è talmente sottile che è facile sbagliare. Se non arrivi al limite non vinci. Poi ci possono essere dei periodi sfortunati, in cui ti capita spesso di sbagliare, e altri in cui sei in forma, ma l'errore è sempre dietro l'angolo. 

 

IL GIUDIZIO VERITIERO LO PUÒ DARE SOLO UN PILOTA

Un giudizio ci sta. Ma lo deve dare un pilota. Solo un pilota può capire cosa fa un altro pilota in gara. Perché commentare la guida è molto difficile. Io vado in una curva, guardo cosa fanno lì e grazie all'esperienza che ho ti posso dire cosa fanno, ma solo in quella curva. Non ti posso dire cosa fanno in un altro punto del circuito.

 

ANCHE IO ALL'INIZIO SBAGLIAVO

Ci sono tanti piloti di cui non ti rendi conto di come guidino, delle cose straordinarie che fanno in gara. Nel 2011 correvo in Superstock, poi sono passato in Superbike. Qui il livello è molto più alto, e mi sono reso conto che i giudizi che davo sui piloti SBK, non erano giusti. Non erano cattivi, perché io non ho mai criticato aspramente un altro pilota, ma erano sbagliati. Vedevo la Superbike in TV e mi dicevo: "Ma perché fa così? Come ha fatto a sbagliare?". Poi quando mi sono trovato in pista gomito a gomito con loro mi sono reso conto che le cose stanno diversamente. I top rider sono piloti veloci, forti, esperti, con una tecnica assurda. In gara vedi chiaramente la differenza tra un pilota bravo e un campione. Se hai il nome non è fortuna, te lo sei meritato.

 

BIAGGI, MELANDRI, REA DAL VIVO

Spesso ho sentito criticare Biaggi, Melandri. Critiche aspre. È facile fare dei commenti da casa. Ma se poi li incontri in pista capisci veramente come stanno le cose. La velocità dell'ingresso in curva e la scorrevolezza che ha Biaggi, oggi fai fatica a trovarla in un altro pilota. Io non mi posso paragonare a lui, vista la diversità dei risultati in carriera, e il mio stile di guida non c'entra con il suo, ma mi risulta difficile essere veloce come lui; nonostante io oggi nel mondiale SBK sia uno dei più veloci in ingresso e percorrenza di curva. Melandri, un altro campione. Quando è in forma non riesci a batterlo. Il suo punto forte è la staccata. Lì non lo batte nessuno, è impossibile sorpassarlo in staccata. Rea, è uno dei piloti più talentuosi che oggi ci sono in Superbike. Una volta tifavo per lui, oggi ci corro contro. Mi piace molto, il suo stile ricorda il mio, è aggressivo, veloce, ha il mio modo di correre, una grande tecnica. Tutti i campioni fanno delle cose straordinarie, bellissime per chi ama le moto. Le differenze nell'ambito di una singola azione sono minime, perché poi i tempi sul giro a volte sono molo vicini, ma ci sono, e nell'ambio di una gara diventano importanti.

 

I PRIMI DIECI SONO DEI CAMPIONI

Quando uno diventa campione del mondo, o comunque si gioca il titolo, vuol dire che ha un grandissimo talento. È facile dire "È arrivato secondo, terzo, ha perso...". È vero, non ha vinto, ma in queste gare non si combatte con degli stupidi, ma con dei piloti fortissimi, e con una squadra che è stata in grado di realizzare una moto vincente. Ogni pilota forte ha tutto questo dietro di lui, e in Superbike tutti quelli che arrivano nei primi dieci hanno la potenzialità per vincere una gara.

 

COSA C'È DIETRO UNA VITTORIA

Vincere una gara non è un risultato fine a se stesso. Dietro la vittoria c'è un grande lavoro, una preparazione complessa, della squadra e del pilota, un lavoro che dura anni. Preparazione fisica, mentale, devi saper vivere il weekend. E vincere anche una sola gara è difficile, alcuni ci impiegano anche dieci anni. Per quanto mi riguarda in SBK ancora non l'ho vinta, eppure mi impegno molto. Penso di riuscire presto a fare qualcosa di buono, e di riuscire ad avvicinarmi alla vittoria.

 

IL PILOTA FA ANCORA LA DIFFERENZA

Oggi il pilota è ancora importante, diciamo tra moto e pilota siamo al 50%. La moto ovviamente deve essere a punto, ma alla fine è il pilota che può fare la differenza. Oggi le moto sono arrivate a un livello eccezionale, c'è tutto di tutto. Elettronica quanta ne vuoi, gomme al top, motori super... Anche troppa roba. Io poi ho la fortuna di correre in un team ufficiale e quindi ho il massimo. Devo solo arrivare alla gara in forma e concentrato il più possibile.

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