di Nicolo' Codognola - 31 July 2014

Una Yamaha DT250 diventa Project #2 di Utopian Customs

A Buenos Aires una nuova realtà custom realizza moto ispirate ai primi decenni del secolo scorso, utilizzando però moto giapponesi anni Settanta e Ottanta. Ecco una bella special ispirata ad una mitica moto da speedway

Una yamaha dt250 diventa project #2 di utopian customs

Qualche anno fa, vicende personali -amici, cuore, ricerca di avventura- mi hanno portato in quel Paese immenso e affascinante che è l’Argentina. Non sto qui a raccontarvi dei viaggi (per quello c’è il collega Mario Ciaccia: cliccate qui) né delle storie vissute. Concentriamoci sulle moto. Buenos Aires, la capitale, è così estesa e trafficata che per attraversarla da un capo all’altro in moto ci impieghi mezza giornata. L’ho percorsa in lungo e in largo con una Honda CBX 250 Twister, agile e brillante monocilindrica in sella alla quale ero guardato dagli altri motociclisti come un biker maturo. O fighetto, ancora non lo so. La politica protezionista della presidentessa Cristina Kirchner frena infatti la diffusione delle moto straniere e di grossa cilindrata (e una 250 cc è considerata già una bella media). Per cui, se andrete laggiù, vedrete nugoli di Zanella 50 e 125 ronzare per le titaniche arterie della capitale (la centralissima Avenida 9 de Julio ha 9 carreggiate per senso di marcia!).

 

SPECIAL CON QUEL CHE C’È

Ma questo non vuol dire che gli Argentini non apprezzino le moto straniere o che non abbiano passione per le personalizzazioni. Quando sono stato là ne ho viste di meritevoli. Ma solo da poco è nata una nuova officina specializzata in preparazioni, proprio a Buenos Aires. Si chiama Utopian Customs (www.utopiancustoms.com) e, per adesso, ha realizzato due special. Il Project #1 è una Honda CX500, vagamente ispirata, nella forma del doppio serbatoio separato, alla nobile e rara Brought Superior SS100 (qui la foto, per una gallery completa cliccate qui). Decisamente meglio riuscita e intrigante invece la Project #2, ispirata alla Crocker da Speedway degli anni Trenta (qui la foto).

 

LEGGENDA RINATA

Pablo Luzzi, a capo del team di Utopian Customs, ha deciso di costruire qualcosa che “catturasse la semplicità e il look senza senso” di quella motocicletta leggendaria (guardate la gallery). La moto utilizzata per realizzare questo sogno è una Yamaha DT250, una enduro due tempi veloce, agile e rumorosa quanto basta per essere scelta come base di partenza.

Tutto il lavoro ruota attorno all’aspetto estetico più particolare delle Crocker da Speedway, ovvero il serbatoio della benzina. Era montato “sottocanna”, per abbassare il baricentro, e lo stesso disegno è stato ricreato con un elemento costruito a mano in lamiera di acciaio inox, appeso sotto la trave dorsale del telaio. Semplicemente spazzolato, per lasciare a vista il nudo metallo, è impreziosito solamente dal logo “Smoker”, tagliato al laser sulle pance laterali. La parola, che significa “fumatore”, rende omaggio al fumoso motore due tempi, ma il carattere del logo (la “font”, per intenderci) replica fedelmente quello utilizzato dalla Crocker negli anni Trenta.

 

VINTAGE LOOK SENZA COMPROMESSI

Per il resto, la carrozzeria è ridotta a poco o nulla: in fondo lo Speedway si basa sul concetto di essenzialità e leggerezza… La Project #2 mantiene il monoammortizzatore originale della DT250, montato molto inclinato secondo lo schema Cantilever, la forcella con perno ruota avanzato e i mozzi ruota con freni a tamburo. Un tocco rétro invece lo dà la sella montata su una balestra e con una sottile imbottitura in gel, per dare un minimo di comfort. Letteralmente pescato da una discarica e riciclato come componente vintage è il fanalino posteriore, aggrappato al forcellone, sul lato sinistro. Le cover sulla forcella che reggono il faro custom e i semimanubri (ricavati da tubi di acciaio inox) sono prodotti dalla stessa Utopian. Completa l’estetica la verniciatura del telaio rosso antico, la stessa delle Crocker d’epoca. Sempre per soddisfare il look, i cerchi -entrambi da 18”- montano gomme IRC da trial.

 

VOCE NUOVA

E il motore? Il monocilindrico Yamaha è stato completamente smontato e revisionato. Un filtro aperto in luogo della scatola filtro e un impianto di scarico artigianale che finisce sotto il telaio (come nelle moto da Speedway) si ricollegano all’ispirazione estetica iniziale e donano una nuova tonalità al due tempi.

 

Mi piace proprio, questa special. Soddisfa i miei gusti e i criteri di semplicità e cura del dettaglio che distinguono una bella custom da un goffo tentativo di imitazione. Bene: ora ho un altro motivo per tornare in Argentina…

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