20 April 2009

Corso Motard: a scuola con Davide Gozzini campione di S2

Volevamo capire come funziona un corso di guida di supermotard. Così abbiamo scelto quello della Corso Motard, che ha per insegnante il vice campione iridato Calsse S2 Davide Gozzini. Il “Gozzo” insegna nel corso avanzato, categoria in cui ci siamo iscritti, ma Corso Motard organizza le sue lezioni a partire dal livello base. Ci si diverte e si impara tanto.

Un campione che spiega






UN CAMPIONE CHE SPIEGA
Si dice che un buon professore riesca a farti appassionare a una materia al punto da renderti più facile l’apprendimento. Sarà per questo che a scuola amavamo alcune materie e non ne sopportavamo altre. Così, quando abbiamo saputo che partecipando a una giornata del Corso Motard avremmo avuto come docente il vice iridato S2 Davide Gozzini, abbiamo deciso di presentarci tra gli alunni nella giornta organizzata al Motodromo di Castelletto di Branduzzo. Da tempo volevamo sapere come si svolge un corso, cosa effettivamente ti insegnano e se alla fine della giornata si è imparato qualcosa di nuovo, oppure si sono spesi dei soldi e basta. La prima ricerca è sul sito www.corsomotard.it, dove scopriamo che il calendario è diviso su più livelli, dal corso base all’avanzato, passando per quello intermedio. Ormai andiamo in moto da una vita e il base, dove ti insegnano i rudimenti principali della specialità, come la posizione di guida, la staccata e la curva, non era ciò che cercavamo. Ci è subito interessato, invece, il livello avanzato. Un campione che spiega come migliorarti per andare ancora più forte diventa un’opportunità interessante.

La differenza





LA DIFFERENZA
Le scuole di guida sono tante in Italia e coprono tutte le specialità; in molti casi sono gestite in prima persona da piloti o ex, che mettono a disposizione tutto il loro sapere a chi voglia farne tesoro. Quello che distingue le altre scuole da questa in particolare è il numero limitato di iscrizioni per ogni evento. La politica del gruppo, infatti, è fondata sul “pochi ma seguiti bene”, in modo da accontentare i partecipanti, senza farli sentire spersi in un gruppo troppo numeroso.
Il mezzo utilizzato dal nostro tester Marco Gualdani (mezzo nel vero senso della parola, considerato che lo ha utilizzato un po’ lui e un po’ Gozzini) per la scuola è la moto di Davide del 2008, la potente, al punto di essere temuta, TM 660 ufficiale. Non avendo mai avuto la possibilità di provare una moto come questa in un circuito vero, aumentava la voglia di sapere cosa sarebbe venuto fuori in una giornata di corso.

Il livello avanzato





IL LIVELLO AVANZATO
Permette di saltare tutta la prima parte su come ci si comporta in pista e alle 9:00 di mattina Marco ha già indosso la tuta e l’onore di farsi scaldare le gomme direttamente da Davide. Si inizia subito a girare, in modo che il Gozzo possa capire il livello generale degli alunni e dare le primissime indicazioni.  Davide si dimostra bravo oltre che con la moto anche come professore e la fase successiva, quella dopo la prima sosta in cui si inizia a discutere sull’importanza del setting, ci fa entrare nel vivo della lezione. Sulle moto che hanno offset e forcellone regolabile c’è da sbizzarrirsi. Più si accorcia la moto più si guadagna in maneggevolezza, più si allunga e più c’è stabilità. Questo influisce molto anche sulla derapata, una moto più lunga, infatti, mantiene meglio la linea, al contrario di una più chiusa. Molto importanti, in questo senso, anche la posizione del manubrio e lo sfilamento della forcella. A completare l’insieme c’è il lavoro delle sospensioni. Compressione e ritorno viaggiano di pari passo, se si è alla ricerca di un comportamento adatto al proprio stile di guida. Fondamentale avere un assetto adatto, sia per la staccata, sia per la trazione in uscita di curva. Banalità, direte, e invece no. L’importanza di un corso come questo la capiamo dopo la prima spiegazione.

Risultati scolastici





RISUTLATI SCOLASTICI
Un alunno che accelerava già di suo scopre di avere la moto settata come un panchetto, in pratica un go kart rispetto a quella del Gozzo, pensando di essere morbido. Un passo alla volta insieme a Davide è arrivato a trovare un setting giusto, dando valore alla sua giornata. “Per quanto mi riguarda – racconta il nostro Marco - non me la cavo malaccio, ma scopro di avere il vizio di usare troppo i piedi (da buon crossista), mentre Davide spiega che la pedana va lasciata solo dopo che si è iniserita la moto e rimettere subito il piede prima dell’uscita, gestendo il bilanciamento con le spalle. Un consiglio che mi aiuta tanto, con i piedi “on board” si controlla tutto molto meglio. Capisco che nessuno di noi tornerà a casa da campione del mondo, ma potersi confrontare su piccole cose come queste con uno come Davide è davvero un’ottima opportunità”.

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