di Fabio Meloni - 04 June 2014

Tourist Trophy 2014, i risultati prima del gran finale

È alle ultime battute la settimana di gare sull’isola di Man, che si conclude venerdì 6 giugno con le classi Senior e Lightweight. Finora, tante sorprese e una sola costante: un Michael Dunlop (quasi) imprendibile

Tourist trophy 2014, i risultati prima del gran finale

Il via alle danze è stato dato sabato 30 maggio, e mica si è ballato un liscio sull’Isola di Man. 220 CV per poco più di 160 kg di peso: come ogni anno sono state le Superbike le prime a scendere in campo, per iniziare “col turbo” l’edizione 2014 del TT (qui la gallery).

 

DUNLOP VINCE, ANSTEY RECORDMAN

E col turbo ha iniziato colui il quale tutti aveva impressionato l’anno scorso, Michael Dunlop che nonostante il cambio di moto - ora guida una BMW HP4 -, si è mostrato in piena forma e già perfettamente a suo agio sulla nuova sella. A (quasi) nulla è servita infatti l’ottima prestazione di un più che convincente Guy Martin, che si è dovuto accontentare del secondo posto a 20 secondi da Dunlop, mentre terzo, e staccato di soli 3 secondi da Martin, è arrivato il manxman Conor Cummins, nuovo acquisto del Team Honda Racing. La gara è stata un duello a distanza tra Dunlop e Martin, col primo che, decimo dopo decimo, è riuscito ad avvantaggiarsi sul pilota del Team Tyco Suzuki. Solo settimo re John McGuinness, alle prese con un infortunio al polso, mentre diciannovesimo è arrivato il nostro portacolori, Stefano Bonetti, unico italiano in gara. Da segnalare il nuovo record sul giro stabilito da Bruce Anstey, nel corso del quinto giro: con un tempo di 17’06”682, ovvero una media di 132,298 mph (212,86 km/h!!!) ha letteralmente polverizzato quello fatto segnare nel 2013 da McGuinness di 17’11”572 ad una media di 131,671 mph (211,85 km/h).

 

TRE RUOTE CON SORPRESA

È stata poi la volta dei sidecar, gara che pareva dovesse finire come tante altre, ovvero con la vittoria dello specialista Dave Molyneux, terzo uomo con più vittorie al TT (quest’anno accompagnato da Patrick Farrance). Che infatti ha condotto la gara per oltre due giri, fin quando un inconveniente l’ha costretto al ritiro. Vittoria conquistata quindi dal duo Conrad Harrison - Mike Aylott, seguito da John Holden - Andrew Winkle e Tim Reeves - Gregory Clutz.

 

JOHNSON VINCE UNA TRISTE SUPERSPORT

Il lunedì, sul magico circuito del Mountain si è abbattuta la tragica notizia (purtroppo non l’ultima) della morte del pilota Bob Price, durante la combattutissima gara delle Supersport. Gara che dopo 240 km a tutto gas si è risolta al fotofinish. Pensate: oltre 240 km a manetta spalancata e il distacco tra il primo e il secondo è stato di appena 6 decimi. Chi ha avuto la meglio è stato Gary Johnson, in sella alla Triumph Daytona 675 R del team Smiths (la Casa britannica torna alla vittooria dopo 11 anni), seguito come un’ombra (a livello cronometrico, ovvio) da Bruce Anstey e dalla Honda CBR600RR del team Padgetts. Terza sul podio un’altra Honda, quella di Michael Dunlop, curata dall’omonimo team, l’MD Racing.

 

DUNLOP MATTATORE (E ANCORA UN LUTTO)

Eccoci quindi a martedì, giornata che, più che per le cavallerie pesanti scaricate sull’asfalto dalle Superstock, verrà ricordata purtroppo per l’incidente che ha portato alla morte il talentuoso Karl Harris. Questo tragico evento ha scosso molto l'ambiente, ma se molti hanno accolto la notizia con profonda ma rassegnata devastazione (il ritornello è sempre lo stesso: "sapeva quel che faceva", "è morto facendo quello che più amava"), un giovane pilota britannico come Scott Redding non ce l'ha fatta a dire a se stesso "the show must go on". Affezionato amico di famiglia di Price, non ha retto alla sua perdita e a quella subito dopo di Harris, lasciandosi andare su Twitter ad un'accorata riflessione sull'opportunità di correre queste gare (definite "simili a gare della morte") con le moto di oggi, così potenti e sofisticate. Il rispetto di Redding per i piloti del TT e per la loro passione è massimo ma, a suo dire, ciò non rende meno insopportabile la perdita di amici e colleghi. Molti hanno risposto contestando le ragioni di Redding, tra gli altri Carl Fogarty, ma le voci concordi non sono mancate. Fatto sta che Redding non sarà alla parata di venerdì, per ricordare i piloti scomparsi in luoghi diversi da quelli dove sono stati strappati alla vita. Il

Tornando alla gara della Superstock, è stata quasi una replica della prima manche della SBK. Michael Dunlop, ormai possiamo dire “il solito” Michael Dunlop,  mette in scena il consueto copione: BMW HP4 “Stock” guidata da pazzo, ritmo insostenibile per gli altri, e vantaggio che aumenta giro dopo giro. A poco possono gli sforzi di Dean Harrison, in sella alla Kawasaki ZX-10R del team RC Express e di Bruce Anstey, sulla Honda Fireblade del team Padgetts, rispettivamente secondo e terzo classificato. 

 

SILENZIO, SI CORRE!

La giornata di mercoledì inizia nel pieno silenzio. Schierate sul rettilineo di partenza del Granstand, in cima a Bray Hill, ci sono infatti le moto elettriche del TTzero, che si devono confrontare con un solo giro di pista, la gara più corta del TT – comunque oltre 60 km da fare a tutto gas (si fa per dire)... Senza le MotoCzysz in griglia, ovvero le americane vincitrici delle scorse edizioni, è un affare a due tra i piloti Mugen (Honda), John McGuinness e Bruce Anstey. Il più rapido è il veterano McGuinness, che conquista la sua 21esima vittoria al TT, avvicinando il record assoluto di 25 vittorie di Joey Dunlop. Come ogni anno, sono incredibili i progressi fatti dai mezzi meccanici: se nel 2013 la media sul giro di 110 mph era stata solo sfiorata, quest’anno il “missile di Morecambe” ha segnato un nuovo record a 117,366 mph, girando in 19”17'300 - oltre 1’20” più veloce del vecchio riferimento. Dopo le due Mugen, ecco la Buckeye Current RW-2.x, realizzata dalla Ohio State University, mentre al quarto posto ecco la debuttante Sarolea di Wilson.

 

ANCORA MISTER D!

Sono poi le Supersport a scendere in pista, per la seconda e ultima manche di categoria. Col vincitore della prima gara Gary Johnson fuori dai giochi per un contatto con Josh Brookes (entrambi stanno bene, ma Gary ha una clavicola rotta), indovinate chi se ne è avvantaggiato. Certo, Michael Dunlop. Che è andato a conquistare la terza vittoria in questa edizione 2014, la decima al TT nella sua carriera, al pari di campioni quali Giacomo Agostini e Ian Laugher (e mancano ancora due gare, prima della fine dei giochi…). Secondo classificato il sempre consistente Bruce Anstey, mentre terzo è stato William Dunlop, fratello maggiore di Michael. McGuinness ritirato.

 

Ora un giorno di riposo, poi sarà il momento della Lightweight e della seconda manche della SBK: continuate a seguirci! 

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