di Alberto Motti - 18 March 2014

“Motociclismo resti imparziale. MV faccia moto. Magari low cost”

Per la lettera della settimana, un lettore torna sull’argomento MV Agusta/Motociclismo parlando a ruota libera dei rapporti tra stampa e Case, ma anche tra Case e motociclisti. Consigli per tutti, dite anche voi la vostra

“motociclismo resti imparziale. mv faccia moto. magari low cost”

Il nostro amico Massimo scrive in redazione per esprimere la propria opinione in merito al confronto tra noi e MV Agusta, prendendo spunto dal… botta e risposta Girelli-Aliverti. In realtà il lettore parte da lì ma poi tocca anche altri argomenti, usando anche la propria esperienza come metro di giudizio per interpretare la  complessità del mondo della moto. Ecco la lettera e la risposta di Motociclismo. Come sempre, dite la vostra commentando l’articolo.

 

 

Caro direttore, nelle lettere del numero di febbraio, dove si parlava di MV Agusta, ho provato a mettermi nei panni di entrambe le parti. Sia del dott. Girelli che giustamente vuol portare acqua al proprio mulino, sia di Federico Aliverti che di Massimo Bacchetti che difendono la loro assoluta trasparenza e imparzialità. Se una rivista non fosse imparziale, dicendo la verità, fondamentalmente penso, come tutti, che non sarebbe arrivata a compiere 100 anni. Poi con la crisi che c’è ora portare in stampa 200 e passa pagine mantenendo un prezzo abbordabile non è sicuramente così semplice. Non è colpa di nessuno se la BMW R 1200 GS (bella o brutta) è perfetta in tutto... Le MV Agusta sono spettacolari moto che andrebbero messe in una teca in salotto, quanto sono belle. Ducati? Idem. Poi ci sono le moto per i comuni mortali, forse il 60% delle moto circolanti, quelle che si vedono davvero in giro per l’Italia e non inchiodate davanti ai bar. Personalmente ho posseduto quattro moto giapponesi, tre Suzuki: SV650, GSR e SV1000 e una Yamaha FJ che ho tenuto da giugno a dicembre. Ancora, una piccola parentesi su Harley-Davidson, ma vibrava troppo e la schiena non gradiva. Finalmente sono passato al made in Italy: Benelli TreK 1130. Non ci avrei scommesso una lira... Ma avrei perso! Ciclistica fantastica e motore da urlo. Poi iniziano i problemi: pompa della benzina, dischi freno storti. Per fortuna trovo un ottimo meccanico Benelli, il grande Geppo. Ora la moto è tornata a essere uno spettacolo. Morale? Voi di Motociclismo continuate a essere imparziali come sempre. MV Agusta? Continuate a fare moto e vedrete che le copertine Motociclismo ve le dedicherà per merito. Ma una moto semplice, tipo Suzuki Gladius, da spendere circa 6.000 euro è così difficile da fare?

Pagnoncelli Massimo - Caronno Pertusella (VA)

 

BATTAGLIA DEI PREZZI IMPOSSIBILE CON GLI ORIENTALI

Caro Massimo, alla fine della lettera chiedi ad MV Agusta di realizzare una moto dal prezzo supercompetitivo. La nostra impressione è che sia molto, molto difficile. Se una Casa come MV (ma vale per tutte le italiane) si mettesse a competere con gli orientali (e non ci sono solo i giapponesi) meramente sul fronte del prezzo, finirebbe o per realizzare prodotti con componenti di bassa qualità, oppure resterebbe stritolata. In Italia siamo “condannati” a produrre moto sofisticate ed eleganti, come solo noi le sappiamo fare, sia per il mercato interno che per l’estero. Non necessariamente dal costo stellare, ma diventa arduo farle pagare come una giapponese. Ricordiamo che anche le piccole KTM, competitive nelle prestazioni e in parte nei prezzi, sono prodotte in India, non in Austria.

 

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