01 February 2007

Nuova Aprilia SXV 5.5

Raffinata Supermotard con un motore pazzesco

Ricerca e Sviluppo




RICERCA E SVILUPPO
 La Aprilia SXV 550 è una moto unica nel suo genere, nata da un progetto di ricerca industriale veramente raffinata, che ha dato grandi frutti generando gli oltre 60 CV alla ruota per 132 kg di peso che la rendono la Aprilia SXV 550 la supermotard più potente in circolazione. Possibile concorrente sul piano delle prestazioni potrebbe essere la KTM 690 Supermoto, ma di certo non ha la stessa anima racing e questo si traduce in un divario, soprattutto alla prova bilancia, davvero incolmabile. Inutile e fuori luogo cercare di star calmi, soppesare le parole, usare mezzi toni e non farsi prendere dall’emozione. Questa Aprilia, con tutti i pregi e difetti che vedremo, è una purosangue targata, una vera fuoriserie dalle prestazioni uniche, roba da patente speciale: basta un’occhiata per capire che non ha molto da spartire con quello che si trova oggi dai concessionari. Partiamo dal concetto. Una Supermotard stradale, con un motore bicilindrico piccolissimo e potente, un telaio misto acciaio/alluminio, forcellone scatolato in lega leggera e una linea altrettanto fuori dagli schemi. E’ stata una mossa coraggiosa quella della Casa di Noale, perché i numeri di queste moto sul mercato difficilmente giustificano i milioni di euro spesi per progetto e sviluppo. Ma Aprilia si è sempre distinta per prodotti che puntano in alto a livello tecnologico e di immagine, basti pensare all’avventura in MotoGP, nella quale ha creduto fino all’ultima lira, affrontata con una innovativa 3 cilindri con distribuzione a valvole pneumatiche. Con la famiglia SXV-RXV, però ha fatto subito centro sul piano sportivo, con la vittoria nel Mondiale Supermotard nel 2004 (bissato nel 2006) con Germe Giraudo, proprio nell’anno del debutto. La SXV 550 è una vera moto da competizione omologata per circolare su strada, tanto che la sorella ufficiale che corre nel Mondiale ha davvero molto in comune con la moto di serie.

L'impressione





L’IMPRESSIONE
Chi dovrebbe comprarsi una SXV 550? Innanzitutto chi è stufo delle “solite” moto: non c’è niente di meglio di una decina di km a manetta con questa supermotard per riaccendere la passione per le due ruote. Ma la vocazione stradale di questa 550 è nettamente superiore a quella della sorellina di 450 cc, sia per il tasso di vibrazioni decisamente inferiore (rimangono piuttosto fastidiose solo alla sella), sia per la grande schiena del motore che permette di non dover tirare le marce anche quando il ritmo aumenta. Inutile dire che i numeri espressi da questa moto suggeriscono un approccio prudente e una buona dose di onestà personale nel riconoscere le proprie capacità di guida, perché è destinata a tutti i motociclisti, ma vivamente sconsigliata ai neofiti.

Provata in pista





PROVATA IN PISTA
La rapportatura corta del cambio, a parte la prima marcia che appare eccessivamente lunga per l’uso cittadino, rende le accelerazioni entusiasmanti tanto che la ruota anteriore non ne vuole sapere di stare appoggiata a terra in prima, ma anche in seconda e, se l’asfalto non è perfetto, anche in terza…

Al momento di frenare l’impianto anteriore con il grosso disco da 320 mm abbinato a pinza e pompa radiali mostra una notevole potenza e anche un’ottima modulabilità. Il bicilindrico, rispetto al “mono”, ha minor freno motore e anche una erogazione più diluita, meno violenta, ma il rapporto caratteristico non troppo superquadro ne favorisce le doti di tiro anche ai medi regimi.

La SXV 550 vola nella prova di ripresa, dove è in grado di scendere sotto il muro dei 12” nella classica prova sui 400 metri da 50 km/h in ultima marcia. Tirando le marce la spinta si mantiene costante e rabbiosa dai 3.500 giri (il minimo, piuttosto alto è a circa 2.000 giri) fino agli 11.400 giri del limitatore. Sul piano dinamico, la SXV 550 è una moto stabile, dalle reazioni prevedibili e anche molto maneggevole. L’agilità è dovuta alla leggerezza e al largo manubrio big size da 28,6 mm, mentre la stabilità è merito delle quote ciclistiche piuttosto “lunghe” che le consentono di rimanere ben salda tra le mani anche nei veloci curvoni. Ottimo il cambio, rapido negli innesti (a patto di tirar fino in fondo la frizione) e dalla corsa corta del pedale, e la frizione. Quest’ultima è abbastanza modulabile e ha uno stacco netto: in optional è disponibile quella antisaltellamento, superflua su strada, ma molto utile se pensate di varcare le porte di una pista da motard, sulla quale permette di ottenere un ottimo controllo della derapata. Nell’uso stradale si apprezza l’ottimo angolo di sterzo, che rende facili tutte le manovre nel traffico, e l’assenza di vibrazioni al manubrio, ma a limitarne il raggi d’azione ci sono diversi fattori: il serbatoio da soli 7,8 litri, il regime di rotazione di ben 7.600 giri a 130 km/h, una certa difficoltà di avviamento a freddo e una stabilità non certo eccellente sulla stampella laterale. Insomma, meglio godersela in pista, attrezzata con i giusti accessori.

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