Test- Moto Guzzi Griso 8V Special Edition: motore potente e elastico, frizione durissima
Com’è fatta la Griso 8V S.E
La Griso 8V S.E. sfoggia una nuova livrea in verde satinato dedicata ad
Omobono Tenni, valtellinese di Tirano, il primo motociclista straniero
a vincere il Tourist Trophy nel 1937 in sella ad una Moto Guzzi 250. Tra
le poche differenze con la Griso “standard” anche i cerchi a raggi, belli
ed evocativi, e la sella in similpelle con cuciture a vista. La posizione
di guida è d’attacco, con il peso caricato sull’anteriore, ma senza che
i polsi soffrano troppo; le pedane sono giustamente arretrate e offrono
una buona luce di piega, ma la sella un po’ troppo ampia nella zona di
contatto con il serbatoio, rende difficile stringere bene la moto con le
ginocchia; i piloti alti più di 175 cm dovranno anche mettere in conto
qualche “scottante” contatto tra le ginocchia stesse e le teste dei cilindri.
Il manubrio è piuttosto largo, ma non infastidisce perché la triangolazione
con sella e pedane è quasi perfetta, anzi accentua la sensazione di avere
tutto sotto controllo. La strumentazione è composta da un contagiri analogico
e da un ampio display digitale ricco di informazioni, che è però difficilmente
leggibile in condizioni di piena luce; funzionali ed ergonomici i blocchetti
elettrici, anche se di fattura un po’modesta.
Motore
MOTORE La Griso vibra regolare
appena si sfiora il comando dell’accensione, ma quelle che in un altro
modello sarebbero vibrazioni fastidiose, qui sono tratti essenziali del
suo carattere, come la coppia di rovesciamento e la coinvolgente
“musica”
prodotta dallo scarico. In sella alla Griso non si passa inosservati, ma
la città mette in evidenza tutti i difetti della naked di Mandello: il
bicilindrico tende a scaldare parecchio, la particolare trasmissione a
cardano brevettata da Moto Guzzi e denominata CARC (cardano reattivo compatto)
strappa un po’ specialmente ai bassi regimi, la frizione richiede un
notevole
sforzo per essere azionata, e il peso non proprio piuma (Moto Guzzi dichiara
222 kg a secco) concorre con il ridotto raggio di sterzo a rendere impegnativo
lo slalom tra le auto. Nota positiva è la contenuta altezza della sella
da terra (800 mm), che permette di gestire senza affanni le manovre da
fermo. Appena la strada si apre, la Griso sfodera tutti i suoi talenti.
Il motore è potente ed elastico, fluido ai regimi più bassi, ma capace
di sfoderare una progressione esuberante dai 6.000 fino agli 8.000 giri
indicati, appena prima dell’intervento del limitatore a 8.500. Purtroppo
la frizione è particolarmente dura.
Ciclistica
CICLISTICA La scheda tecnica della Griso parla di quote ciclistiche
votate alla stabilità in rettilineo (interasse di 1.554 mm e inclinazione
del cannotto di sterzo superiore ai 26°), ma nel misto la bicilindrica
di Mandello è maneggevole e veloce, capace di danzare tra le curve con
sorprendente agilità; l’avantreno è rigoroso e preciso sia in ingresso
che in percorrenza di curva, grazie anche alla forcella a steli rovesciati
da 43 mm, regolabile sia nel precarico molla, sia nell’idraulica in
estensione
e compressione. Completa le dotazioni l’impianto frenante Brembo con pinze
ad attacco radiale e dischi da 320 mm, molto potente e modulabile, da sportiva
vera.
Prezzi ed accessori
PREZZI ED ACCESSORI Molto
ampie le possibilità di personalizzazione. Avete in programma di viaggiare?
Ecco le borse laterali semirigide (448 euro), il kit portapacchi con
borsa-bauletto
(217 euro), la grande borsa da serbatoio (177 euro) e il parabrezza maggiorato
(201 euro). Le curve di montagna sono la vostra passione? Non mancano il
sistema di scarico sviluppato in collaborazione con Termignoni (811 euro),
un cupolino rastremato (150 euro) e numerosi particolari in carbonio. La
Griso 8V Special Edition e già disponibile nei concessionari, nella sola
colorazione verde, a 13.970 euro chiavi in mano.