di Luca Frigerio - 09 February 2014

Segrate, cade l’accusa ai semafori irregolari

Non era vero che il rosso scattava senza preavviso. La vicenda inIziata 7 anni fa, finisce con un nulla di fatto: in regola il Comune lombardo e nessun risarcimento ai multati

Segrate, cade l’accusa ai semafori irregolari

Negli ultimi anni, all’interno dei comuni italiani si sta sempre più diffondendo la presenza dei semafori T-red per sorvegliare il traffico in prossimità degli incroci (soprattutto quelli più frequentati). Ma che cosa sono questi T-red? Detto in poche parole, sono semafori “intelligenti” che, dopo i canonici quattro secondi di giallo, attivano dei sensori che rilevano la presenza di auto o moto che stanno ancora impegnando l’incrocio. Quando questi apparecchi trovano un veicolo, viene scattata una foto alla targa e successivamente il comune invia la multa a casa (152 euro più le spese). Sette anni fa, a Segrate (MI), è partita un’inchiesta contro il comune per aver commesso dei reati nell’installare i T-red. In questi giorni, il Tribunale di Milano ha emanato una sentenza che ha posto fine alla questione.

 

TUTTO A NORMA

Nel 2007, il procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, aveva chiesto condanne fino a 5 anni di carcere per otto persone, tra cui il sindaco e il comandante della polizia municipale, colpevoli secondo l’accusa di aver installato un’apparecchiatura “acchiappamulte” (che faceva scattare il rosso senza nessun preavviso: non si accendeva la luce gialla tra il verde e il rosso, per intenderci). Inoltre si sospettava che i T-red fossero stati montati con gare d’asta irregolari. In questo modo il Comune avrebbe raccolto con grande facilità un’ingente somma di denaro. Pochi giorni fa, però, il Tribunale di Milano ha deciso di assolvere sei degli imputati poiché i semafori sono risultati perfettamente in regola: Lorenzo Giona (comandante della polizia), Adriano Alessandri (sindato di Segrate), Dario Zanchetta (il funzionario), Simone Zari, Antonio Tysserand e Ivano Mugnaini (gli imprenditori). Come spiega l’avvocato difensore: “Tutto ciò che ha creato grande scandalo per l’opinione pubblica nella vicenda T-red  è caduto: i cittadini multati (circa 150) perché erano passati con il rosso e che chiedevano i danni non hanno avuto alcun risarcimento, perché il Tribunale ha ritenuto le accuse insussistenti e ha riconosciuto la regolarità degli impianti semaforici.”

Sono stati invece condannati per la vicenda dell’appalto Raul Cairoli, l’amministratore della società che commercializzava l’apparecchiatura, e Giuseppe Astorri, direttore commerciale della società che aveva vinto la gara per l’installazione dei T-red.

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