06 April 2009

Special: Suzuki GSX-R 1100 off road. Mission possibile: una quattro cilindri in linea nel fuoristrada

Abbiamo provato una special incredibile: una GSX-R 1100 “fuoristradizzata” preparata da Roberto della bergamasca RM Racing. Non ci sarà mai nella serie e, forse, resterà un esemplare più unico che raro. Abbiamo voluto vedere come andava, attratti dall’originalità del progetto. Ci siamo divertiti, perché, nei limiti di come si possa adattare una supersportiva all’off road, va forte.

Come è fatta la Suzuki GSX-R 1100 off road





Abbiamo provato una special che ha dell’incredibile: una GSX-R 1100 “fuoristradizzata” preparata da Roberto della RM Racing di Pedrengo (BG). Quando ce l’hanno proposta quasi pensavamo ad uno scherzo, invece poi, una volta in sella, la moto, pur con tutti i difetti del progetto originario non scherza nulla. Cammina e basta. Tra l’altro il motore originale della GSX-R 1100 era un po’ fiacco, per cui è stato anche elaborato. Sono stati alesati e ricromati i cilindri, con una cubatura maggiorata a 1200 cc, pistoni ad alta compressione, alberi a camme più spinti, centralina della 750 del ‘93 (modello raffreddato ad acqua), carburatori a valvola piatta Keihin da 41 mm e, perché no, collegati ad un comando gas rapido monofilo e scarico aperto Rm Racing 4 in uno. La domanda più ovvia è: perché costruirla? Il proprietario Mino è un pistaiolo estremo, che gusto avrebbe avuto a fare una special partendo da una base già di una moto offroad? Roberto della RM Racing si è sempre occupato di moto da pista, naked e rétro, ma la voglia di scoprire e creare qualcosa di nuovo li ha convinti a provarci. Segano il telaietto posteriore e lo modificano da “cross”, montano il forcellone della 750 del ‘93 con mono Ohlins da strada. Poi recuperano un avantreno KTM, alesando le piastre originali della GSX-R e creano una ruota posteriore da un mozzo sempre di una Kappa. Il posteriore viene rialzato, spostando l’attacco del mono e la taratura idraulica resta quella da strada. Anche le pedane restano posizionate esattamente come in origine, con le leve da strada, i freni, invece, sono della solita Kappa cannibalizzata. Ne è uscita una mezza giornata di divertimento, fuori dagli schemi ordinari; ci è dispiaciuto salutare la moto e ritornare al tran-tran quotidiano.

Come va la GSX-R 1100 off road




La GSX-R 1200 RM Racing ti fa sentire un Minotauro, un uomo nella parte superiore che si muove da fuoristrada, mentre sotto c’è una moto da strada. L’avantreno è molto caricato, a causa della posizione di guida molto sbilanciata in avanti. In sostanza è la moto più “ignorante” e strana che abbiamo mai guidato. Il comando del gas rapido è improponibile e difficilissimo da gestire per un motore così, sicuramente un gas a corsa lunga darebbe maggiori possibilità di gestione della potenza. È ironica come idea e divertente da guidare. Farsi male, però, è un attimo, ma la difficoltà rende divertente l’esercizio. Lo spirito con cui sono fatte queste special non è quello di ricercare soluzioni tecniche particolari: è arte, è espressione, è voglia di competere con idee stravaganti. Come possiamo spiegare le sensazioni riportate dal compiere un gesto banale come alzarsi in piedi in un guado, stando su delle pedane da pista alte sessanta centimetri da terra? Semplicemente con “è forte”! Certo che il motore è il Re delle emozioni! Sentire un quattro cilindri da pista in un sentiero, giocare con il gas tra gli alberi sono sensazioni che non si riescono a riportare, bisogna provarle di persona. Il mono da strada non ha negativo e il ritorno idraulico è inchiodato per il fuoristrada. Incredibilmente il motore da pista, girando con un’erogazione rotonda senza esitazioni, fa scorrere la moto sul viscido e anche sui sassi, quasi come se fosse asfalto. Anche in salita, pur avendo una trazione pari a zero, sale bene, se si dosa con moderazione il gas e non si ferma mai!

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