di Paola Verani - 10 December 2013

Caro Babbo Natale, ti scrivo

Abbigliamento riscaldato “wireless”, biglietti autostradali “su misura”, più considerazione da parte degli automobilisti, tablet resistenti agli urti, assicurazioni “ad personam”. C'è un po' di tutto nelle letterine indirizzate a Santa Claus dai redattori di Motociclismo. E voi? Che doni vorreste trovare sotto l'albero?

Caro babbo natale, ti scrivo

Quando è stata l’ultima volta che abbiamo preso in mano una penna per scrivere, nero su bianco, i nostri desideri? Voi ve lo ricordate? Forse è più facile tornare al momento in cui abbiamo smesso di credere alle favole. Certamente molti di noi hanno continuato ostinatamente a imbustare letterine anche quando sapevano già che a indossare i panni di Babbo Natale era papà Osvaldo o zio Vincenzo. Perché ogni tanto è bello lasciarsi coccolare dalle fiabe, anche se a forza di farcele raccontare non siamo più capaci di scriverle. Il primo dubbio che ci assale, dovendo fare la nostra lista è spariamo grosso o voliamo basso? Puntiamo ai massimi sistemi o a roba piccola ma di sicuro esaudimento? La moffola riscaldata o l'assicurazione intelligente? Il gadget tecnologico “tutto terreno” o parcheggi per moto come se piovesse? Ognuno ha ha diritto di scrivere la letterina che vuole e di allungarla a piacimento... tanto siamo  in credito di decenni di aspettative disattese. Cominciamo noi con le richieste, continuate poi voi...

 

 

ASSICURAZIONE E AUTOSTRADA SU MISURA

Caro Babbo Natale, vorrei un'assicurazione unica per le mie moto. Non puoi farmi avere un'unica RC per le mie moto, al posto delle 4 che servono solo ad arricchire le compagnie assicurative? Mi sembra assurdo che non debba esistere la possibilità di assicurare il guidatore, coprendolo alla guida delle moto a lui intestate. Tanto, più di una moto alla volta non riesco mica a guidarne! Vorrei anche che il biglietto dell'autostrada fosse proporzionale a "qualcosa": peso, numero di ruote, numero di passeggeri possibili (i camion pagano più dei furgoni, che pagano più delle auto. E le moto perché DEVONO PAGARE UGUALE alle auto? È una truffa bella e buona) e poi fa che la benzina e il gasolio costino la metà. E non mi venire a dire che il greggio costa (il 52% del prezzo al litro che pago sono tasse), perché io ogni giorno devo pagare accise per cose assurde. Ecco, Babbo Natale, vorrei queste cose. Lo so, sarebbe stato più semplice chiederti un Akrapovic, due gomme Desert, un serbatoio maggiorato Acerbis e un porta roadbook. Allora facciamo così. Se proprio non ce la fai, mi basta questa: esilio a vita in Abissinia (Etiopia) per chi ce l'ha messo in quel posto negli ultimi 40 anni, rubandoci la nostra Italia.

 

Marco Marini

 

 

LA SUPERSPORTIVA TUTTO FARE

 

Caro Babbo Natale,

voglio una moto sportiva, col manubrio largo perché mi diverte guidare una naked con tanti CV. Poi deve avere la carenatura, solida come la fibra di carbonio (no la plastica), compatta e appuntita, così protettiva che posso viaggiare ai 200 senza un rivolo d'aria sul casco. La sella bella scavata, stretta e dura ma comoda se sto seduto più di un'ora. Ovviamente deve essere monoposto, ma il passeggero deve avere anche un confortevole poggiaschiena e pedane a distanza adeguata. Mettici anche lo stereo. La posizione di guida la voglio sportiva estrema, mi piace stare steso in avanti ad afferrare i semimanubri strettissimi, ma il busto deve essere eretto, le pedane avanzate, che viaggiano a due dita da terra e le braccia aperte ad afferrare il manubrio, bello largo e alto. Il motore deve essere di 1.400 cc, ma stretto e leggero come un 600, deve spingere come un bicilindrico 1200 in basso, avere i medi di un tre cilindri 1300 e l'allungo di un 600 supersport (facciamo 15.000, mi accontento). Ovviamente è un bialbero a 16 valvole raffreddato a liquido, ma quando passeggio mi piace sentire il calore che arriva dalle alette, gli scoppi lenti e potenti dei due grossi pistoni, le pulsazioni delle corse lunghissime e il ticchettio della distribuzione ad aste e bilancieri. Il telaio fai tu, mi fido, ma deve essere con quote estreme, rapidissimo, che mi fa entrare in curva solo col pensiero. Allo stesso tempo deve essere stabile come una corriera, perché mi piace far girare la moto di forza. Le sospensioni devono essere rigide, per la pista, ma devono anche assorbire le asperità e avere escursioni lunghissime, perché mi piace sentire la moto che si muove.

Poi l'elettronica. Metti tutto quello che c'è: ride by wire, traction e launch control, antiwheeling, sospensioni semiattive, piattaforma inerziale, ABS integrale, controllo di stabilità e una manciata di mappe. Deve avere tutto il possibile ma tutto deve essere escludibile. Ah, questo si può? Ma come? Beh, allora niente.

 

Aldo Ballerini

 

 

LA PAROLA D’ORDINE È “ROUGH”

Per Natale vorrei non tanto che Babbo Natale mi facesse due regali, ma che li costruisse, perché non esistono. Si tratta di due oggetti elettronici e "rough", ovvero che resistono ai colpi, alla pioggia, alla sabbia e alla polvere: uno è una fotocamera, l'altro un tablet. Come fotocamera, la vorrei identica alla mia Sony Nex6, che considero il migliore compromesso tra qualità delle immagini e dimensioni: ha un sensore delle stesse dimensioni di quello delle reflex APS-C, fa dieci scatti al secondo, ha il mirino e il display orientabile, ha il flash incorporato e la slitta del flash esterno, ha la messa a fuoco sia a fase sia a contrasto, ha le ottiche stabilizzate, permette di utilizzare grandangoli spinti e tele sufficientemente potenti e, con lo zoom basculante di base, equivalente a un 24-75 mm, è poco più grande di una compatta, ma fa le foto molto meglio. Ma non è "rough". Dai, Babbo Natale! Mio figlio dice che i regali te li costruiscono i folletti, cosa ti costa istruirli in merito?

Secondo regalo: un tablet "rough" come il Getac Z710, o il Panasonic JT B1, ma dotato anche di telefono satellitare e di un sistema che permetta di fissarlo alla moto al posto della strumentazione. La moto dovrebbe uscire dalla fabbrica senza strumentazione, a parte un minuscolo display che segni i km percorsi e la velocità (per quando dimentichi il tablet a casa). A casa uso il tablet per navigare in internet, giocare, ascoltare musica; in moto lo uso come Gps, con lo schermo da 7" occupato dalla mappa e come telefono in grado di prendere ovunque. Quando arrivo alla meta posso decidere se portarmelo dietro o lasciarlo su, con un antifurto.

 

Mario Ciaccia

 

 

SUI SENTIERI C'È POSTO PER TUTTI

Caro Babbo Natale, vado poco, pochissimo in fuoristrada, anche se mi piacerebbe un sacco andarci più spesso. La moto ce l'ho, ma rimane quasi sempre inutilizzata, parcheggiata in fondo al garage. Perché la voglia di fare un giretto per i boschi è il più delle volte soverchiata dalle menate cui andrei incontro. E non parlo di fango, spinte e gomme bucate: quelle fanno parte del gioco. Mi riferisco piuttosto all'intolleranza di certi sedicenti ambientalisti nei confronti delle moto, capaci di metterti in croce solo perché metti le ruote fuori dall'asfalto. Allora ecco che cosa mi piacerebbe come regalo di Natale: innanzitutto che i fuoristradisti -tutti!- fossero più educati, quando incontrano escursionisti sui sentieri di montagna, che spengano il motore, che li lascino passare e proseguano il proprio percorso. Così si sbiadirebbe la nostra immagine di deturpatori dell'ambiente. Vorrei però che anche chi fa trekking non si scandalizzi quando incontra uno o più motociclisti sul sentiero. Con un po' di buon senso e di buona educazione si può convivere tranquillamente. Vorrei che i "paladini della natura" non osteggiassero in ogni modo le manifestazioni fuoristrada, ma  fossero aperti al dialogo con i moto club: organizzare una gara o una cavalcata è difficile anche senza che ci mettano i bastoni tra le ruote. Stessero così le cose, andrei più spesso e più serenamente a infangare le ruote. E come me,  forse, anche molti altri. Il mercato ne gioverebbe.

 

Nicolò Codognola

 

 

PIÙ “MOTO DA COMPAGNIA” PER TUTTI

Caro Babbo Natale, vorrei che sotto ogni albero di natale comparisse uno di quegli strani animaletti da compagnia che si chiamano motorette (da 50 a 300 cc) capaci di ispirare subito tanta simpatia e quindi in grado di convertire alle due ruote anche chi diffida dell’oggetto moto perché considerato troppo impegnativo, soprattutto in termini di guida. Vorrei che si comprassero moto come si comprano biciclette. Con la stessa facilità. Non parlo tanto di prezzi (compratevi la mountain-bike Cannondale Jekyll e poi ci dite!) quanto di sensazione di confidenza che trasmettono. Lo so è un mio chiodo fisso, ma sono convinta che la passione per le moto passi anche per la loro facilità d'uso: se non ci nasci biker puoi diventarlo, perché ti pare un'alternativa, più divertente e abbordabile, all'auto. E poi, diciamocelo, le motorette hanno un'anima “social”, ci mettono davvero poco a fare community: perché non suscitano soggezione per cui facilitano i rapporti fra chi le guida e chi le guarda e perché sei sicuro che chiunque cavalchi questi mezzi non ti voglia mai sfidare, ma solo accompagnare. Diffondere motorette è come diffondere il buon umore: garantiscono un alto grado di contagio...

 

Paola Verani

 

 

A ME GLI OCCHI, AUTOMOBILISTI!

Caro Babbo Natale, vorrei che gli automobilisti alzassero gli occhi dai loro smartphone, almeno quando sono in movimento, così da accorgersi che esistono altri utenti della strada che, tra l’altro, a differenza loro non restano impantanati nel traffico. Anzi, caro Babbo Natale, fai sì che uno su dieci di quegli automobilisti capisca che il tempo ha un valore e che utilizzando le due ruote potrebbero guadagnare letteralmente giornate su giornate ogni anno per dedicarsi ai loro passatempi preferiti, risparmiando anche un po’ di soldi. Poi, caro Babbo Natale, sarebbe bello se i nostri amministratori prevedessero un numero di parcheggi per moto sufficienti, visto che snelliamo il traffico, non roviniamo l’asfalto e riduciamo l’inquinamento delle città. Quanto meno, potresti chiedere ai vigili di non multare le moto parcheggiate sul marciapiede (solo quelle che non ostacolano il passaggio a carrozzine e sedie a rotelle, ovviamente). Come dici Babbo Natale, non hai la bacchetta magica? Va bene, allora vorrei poter assicurare la mia moto senza dover accendere un mutuo ed equipaggiarmi con abbigliamento protettivo di qualità senza svenarmi. Che dici, quest’anno ce la faremo?

 

Alberto Motti

 

 

BEL TEMPO E LA MIA MOTO

Caro Babbo Natale, portami la bella stagione. Odio l'inverno, odio l'autunno. Il cielo grigio, il buio alle 4 di pomeriggio, il freddo pungente, i colori moribondi: mi deprimono. Regalami un anno di bel tempo. 8 mesi di primavera e 4 d'estate, se sei d'accordo. Ho voglia di svegliarmi ed essere felice di correre giù in box per saltare in sella. Ah... già che ci sei: se non chiedo troppo, vorrei anche indietro la mia moto. Me l'hanno rubata.

 

Fabio Meloni

 

 

CERCO SOLO UN CALDO ABBRACCIO!

Caro Babbo Natale, non pensare che tutti siano come te, nati in Lapponia, infagottati fin da bambini come l'omino Michelin, abituati a quei posti dove il sole tramonta prestissimo e la barra blu del termometro lo zero lo vede solo dal basso. A me, per esempio, la brina, il freddo, il ghiaccio e la neve ispirano tutt'al più una bella sciata, mica le lunghe trasferte che fai tu in slitta: figuriamoci un viaggio in moto! Che ti tirino le renne o i cavalli (CV), secondo me è la stessa cosa: FA-FRED-DO! Infatti, io d'inverno giro su due ruote solo per gli spostamenti necessari, non  per svago. Non che guidare mi dispiaccia, anzi un po' mi compiaccio quando l'asfalto è scivolosetto e riesco a curvare veloce. Il fatto è che d'inverno non ho sensibilità alle mani e ai piedi, mi si grippano tutte le articolazioni, e anche se quando vado in moto io ci metto sempre il cuore, hai voglia... a pompare: col freddo la circolazione del sangue rallenta come il traffico nell'ora di punta. Quindi ti chiedo un super regalo: un capo di abbigliamento riscaldato elettricamente da capo a piedi, con 12 ore di autonomia e indipendente dalla moto e dalla sua batteria. Non voglio né cavi né prese in mezzo alle scatole, voglio soltanto schiacciare un bottone e sentirmi al calduccio, come dentro un piccolo forno microonde, con casco, guanti, stivali, giacca, pantaloni e underwear alimentati da un paio di batterie piccole, da tenere nascoste nei talloni degli stivali, o comunque in un posto molto sicuro in caso di caduta. Ecco, se a Natale mi fai questo regalo, magari vengo pure a farmi un giro in slitta con te...

 

Federico Aliverti

 

 

PISTE COME FUNGHI

Caro Babbo Natale, andare in moto è divertentissimo. Peccato che le cose che mi divertono di più siano… leggermente illegali e pure pericolose. Ormai le strade, per quanto belle come “disegno” e ben tenute, sono decisamente insufficienti per il tipo di guida che piace a me. Siccome non posso chiederti di eliminare con uno schiocco di dita il Codice, le pattuglie, gli altri utenti della strada, il maltempo, il freddo, il pericolo in sé… Ecco, allora ti chiedo di far spuntare le piste come funghi! Almeno un paio in ogni provincia, tutte dotate dei più efficaci sistemi di sicurezza, asfalto drenante tipo quello di Rijeka ma vie di fuga tipo Doha (lo so, esagero…), tutte pensate per far divertire i motociclisti, tutte gestite da appassionati, tutte accessibili a prezzi non da mutuo, tutte dotate di attrattive che ingolosiscano anche le… accompagnatrici (così finalmente non avremo più i rimorsi di coscienza quando le lasciamo a casa per andare a girare). E poi organizzatori non improvvisati, assicurazioni che coprano l’attività amatoriale, buon senso da parte dei pistaioli, possibilità di girare anche se non abbiamo la moto super preparata…

Ok, io ci ho provato.

 

Tarcisio Olgiati

 

 

CHE LUSSO IL PARCHEGGIO!

Vorrei parcheggiare comodamente in centro città con la moto o con lo scooter. Non si trova mai un posto! Magari, per il semplice, banale fatto che non esistono - o quasi - spazi destinati alle due ruote. Non voglio sentirmi un incivile utente della strada, anzi del marciapiede, quando il solo posto a disposizione è quello attaccato al muro di una casa, occupando uno spazio che  che ruba il transito agli altri utenti. Vorrei tante altre cose ma le ho inserite nell'editoriale che uscirà a gennaio.

 

Marco Riccardi

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