L’Associazione Europea dei Costruttori di Motocicli: “Chiediamo alla UE misure come per le auto”
L’associazione europea dei costruttori di motocicli: “chiediamo alla ue misure come per le auto”
Milano 30 marzo 2009 –
Nella sede Ducati a Borgo Panigale, lo scorso giovedì 26 marzo,
si è svolta la riunione dell’ACEM (l’Associazione Europea dei Costruttori
di Motocicli), nel corso della quale il presidente Stefan Pierer, amministratore
delegato della KTM, ha fatto presente la necessità di un intervento a favore
dell’industria motociclistica da parte della Commissione Europea, con
misure pari a quelle adottate per affrontare la crisi economica nel settore
automobilistico. Con l’assemblea, il consiglio direttivo dell’ACEM ha
ammesso, votando unanimemente, due nuovi associati: BRP, costruttrice del
triciclo Can-Am Spyder e proprietaria di una fabbrica di motori in Austria,
e ARGE2RAD, l’Associazione Austriaca di costruttori e distributori dell’
industria
motociclistica.
Secondo l’ACEM, considerato il crollo delle vendite cui è soggetto il
settore motociclistico in questo particolare momento, l’unione Europea
dovrebbe predisporre per esso incentivi a favore dei consumatori, per l’acquisto
di veicoli nuovi e rispettosi delle normative ecologiche, come è stato
fatto per frenare le perdite del settore auto. In caso contrario, la situazione
negativa del mercato delle due ruote potrebbe dar luogo a disagi sociali
piuttosto importanti, perché, come ha spiegato il presidente dell’Associazione
Costruttori, se non si affronta la crisi si rischiano posti di lavoro.
Queste le parole con cui Pierer ha commentato la situazione: “Identificando
una serie di strumenti e misure per aiutare il settore automobilistico,
la UE ha dimostrato la sua abilità a reagire nei momenti di crisi. In un
modo non molto diverso, l’industria motociclistica sta vivendo gli stessi
problemi e, nonostante la nostra dimensione decisamente più piccola, occorrono
strumenti simili se vogliamo superare questo calo del mercato. I membri
degli stati europei devono affrontare i problemi dell’industria motociclistica
con la stessa determinazione che si applica al settore auto. Ci sono
aziende e posti di lavoro a rischio anche nell’industria
motociclistica,
e la crisi si fa sentire anche sulle immatricolazioni con un calo dell’8%
nel 2008 e con previsioni decisamente negative per 2009. Queste cifre nascondono
in realtà un’importante contrazione del -34% (-42% per i ciclomotori e
-28% per i motocicli) degli ultimi tre mesi del 2008 rispetto all’ultimo
trimestre del 2007. Questo calo drammatico è stato confermato dalle
immatricolazioni
a gennaio 2009, che dimostrano un ulteriore segnale negativo nei mercati
motociclistici principali circa -40%. In un contesto simile, devono essere
introdotte iniziative di rottamazione che aiutino a sostenere la domanda
per veicoli nuovi e che promuovono una mobilità più pulita e sicura”.
Secondo Pierer c’è: “un’altro problema da risolvere immediatamente:
quello dell’accesso limitato al credito dovuto al cattivo funzionamento
del mercato finanziario. Dobbiamo muovere azioni immediate per abbattere
le barriere burocratiche e velocizzare l’implementazione al livello nazionale.
Una politica europea coordinata assicurerebbe più correttezza e rispetto
delle norme UE e, soprattutto, maggiore efficienza nel mercato europeo”.