23 October 2013

Energica Ego: test esclusivo della superbike elettrica italiana

Federico Aliverti ci racconta come va una moto tanto bella quanto tosta. “Energica ha uno spunto da fermo e dalle basse velocità che nei primi metri metterebbe in seria difficoltà anche una 1.000 cc da 200 CV”. Il resto leggetelo

Energica ego: test esclusivo della superbike elettrica italiana

Come sapete se avete letto i nostri articoli o avete assistito alla diretta sul sito, stiamo da un po’ seguendo il progetto Energica Ego, la moto sportiva elettrica fatta a Modena. Per le caratteristiche e altri dettagli vi rimandiamo a quanto già scritto (nel primo link trovate tutti i pezzi, vi segnaliamo solo i video in pista e su strada), ora è il momento di dirvi bene come va la Ego. Per questo chiamiamo in causa Federico Aliverti, l’unico giornalista italiano ad averla provata su strada.

 

TEST ESCLUSIVO

Sceso dalla Ego mi sono detto che ho fatto un gran bel giro in moto e che mi sono divertito. Avevo già dimenticato di avere usato una moto elettrica. I primi istanti di guida sono stati davvero intensi per l’emozione, per la curiosità, per l’attenzione a tanti fattori così nuovi. Per esempio la mancanza di rumore e di odore. Se l’udito o l’olfatto non vengono sollecitati, il pilota come ha una sensazione di smarrimento. Questo almeno è quel che è successo a me, che col motore endotermico convivo da una trentina d’anni. Ma tutto sommato non è difficile abituarsi alla novità. Aggiungiamo anche il piacere di non dover usare il cambio e la frizione - che peraltro non ci sono per precisa scelta progettuale - perché tanto non occorre scalare: c’è sempre tutta la coppia che serve a qualsiasi andatura e in qualsiasi condizione.

 

UN MARE DI COPPIA

A volte sospetto pure che la coppia disponibile sia troppa: la moto (per ora) non ha il controllo di trazione e bisogna dosare dolcemente il gas per non mettersela per cappello. Avete presente la CBR600RR? Ebbene, fuori dai tornanti, ho letteralmente umiliato l’amico-pilota Alessandro Brannetti convocato al test con funzione di apripista in sella proprio a questa Honda. Energica ha uno spunto da fermo e dalle basse velocità che nei primi metri metterebbe in seria difficoltà anche una maxisportiva moderna da 1.000 cc e 200 CV.

 

EROGAZIONE FORTE E GESTIBILE, NON MANCA NEMMENO IL FRENO MOTORE

Ma l’aspetto più convincente della EGO è la gestione della potenza che è facile, vellutata e con un rapporto molto diretto tra l’apertura della manopola del gas e la spinta effettiva trasmessa alla ruota posteriore. L’energica Ego è più addomesticabile di tante moto con motore endotermico. Le emozioni non si esauriscono anche al rilascio del gas, quando il freno motore ti stupisce riproducendo esattamente quello di una moto “normale”. C’è stato uno sforzo incredibile su questo fronte, e ha premiato, perché l’assuefazione al veicolo è immediata, il carattere dato al motore elettrico è quello giusto.

 

PESANTE MA EQUILIBRATA

Manca, come è chiaro che sia, un po’ di autonomia di marcia, perché 150 km di raggio d’azione in un Paese senza infrastrutture come il nostro sono troppo pochi. Senza contare che la batteria è meglio non scaricarla al di sotto del 25%. Sta di fatto che noi abbiamo percorso 72 km a ritmo molto allegro consumando esattamente la metà del “carburante” disponibile. Il secondo limite della moto è il peso, determinato sempre dal pacco batteria. L’ottimo equilibrio generale del veicolo smussa la sensazione di modesta maneggevolezza che si rileva nei cambi di direzione, ma non per esempio a bassa velocità, dove la moto scende rapida verso la corda. Ad attenuare questa sensazione di peso contribuiscono le gomme di primo equipaggiamento Pirelli Diablo Rosso II, che al posteriore sono state scelte nella misura più “svelta”, la 180/55-17.  Un interasse abbastanza cospicuo invece restituisce la giusta stabilità a una moto che sembra avere il baricentro più in alto rispetto alla media.

 

NON AGILISSIMA, MA MOLTO STABILE, SICURA E PERFINO CONFORTEVOLE

Complice il rigore dell’avantreno, tutto questo si traduce in una grande precisione direzionale sui curvoni veloci. E se per caso c’è una frenata improvvisa, l’impianto Brembo risulta molto convincente sia per potenza sia per modulabilità. Chiude un quadro molto positivo la scorrevolezza delle sospensioni e la posizione di guida tutto sommato confortevole, nonostante gli ingombri decisamente superiori alla media nella zona degli incavi del serbatoio.

 

Ora non ci resta che darvi appuntamento per Eicma, dove la moto verrà ufficialmente presentata nella sua versione definitiva. Chissà se vedremo anche Energica Eva, la “sorella” che la Casa modenese ha annunciato di voler affiancare alla sportiva. Sarà una naked? Sembrerebbe.

 

Per ulteriori approfondimenti, interviste e dettagli, non perdetevi Motociclismo di novembre.

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