Prova Kawasaki ER-6F 650
Com'è
Alla fortunata naked (
Scelta coraggiosa quella di “vestire”
la bella naked ER-6n. Ma l’operazione sembra riuscita visto che
la carena non risulta posticcia, e non appesantisce l’estetica generale.
Questa nuova media di Akashi si batterà
con Honda CBF600S e le Suzuki SV650S e Bandit 650S, dotate però della mezza
carenatura.
In sella si sta bene. L’altezza della
seduta aumenta rispetto alla “n” di 5 mm (790 mm) ma resta
contenuta:
bella notizia anche per i piloti più bassi.
Cambiano anche le misure dell’interasse
(da 1.405 a 1.410 mm) e dell’avancorsa (da 102 mm a 106).
Il manubrio è alla distanza corretta dalla
sella e si impugna con facilità. Idem per le leve, entrambe regolabili
in estensione.
Le pedane garantiscono una buona luce a
terra pur non costringendo nemmeno le gambe dei piloti più
alti.
L’imbottitura è comoda anche per il passeggero
che può contare anche sulle due funzionali maniglie laterali.
I comandi non hanno grossi pregi ma nemmeno
difetti. Peccato per gli specchietti che non fanno il loro dovere a sufficienza,
per alcuni cavi in vista e per qualche plastica non bene
assemblata,
che macchiano quello che resta nel complesso un lavoro curato.
Più che viaggiare si tende a giocare con
questa moto che eredita tutta, o quasi, la maneggevolezza della naked.
I 4 kg in più rispetto alla versione
nuda (la “f” pesa 178 kg) non si avvertono se non nelle manovre
negli
spazi più stretti. In questi casi, comunque, nonostante la carena, grazie
all’elevato angolo di sterzo ci si muove nel traffico con
l’agilità
di uno scooter.
Comunque, anche se agile e snella, la ER-6f offre una vera protezione aerodinamica anche a velocità elevate. Così i viaggi in autostrada non stancano nemmeno i piloti medio-alti (1,85 m) mentre per gli over-size è disponibile come optional il cupolino maggiorato.
Con un sovraprezzo di 600 euro, la ER-6f può essere dotata con il sistema di antibloccaggio dei freni che durante il test ci ha pienamente convinto.
I dischi sono del tipo a margherita, anteriori da 300 mm, posteriore da 220 mm.
Come va
Il mezzo ideale per chi usano la moto 7 giorni la settimana. Tragitto
casa-ufficio-casa
quindi, ma anche la gita della domenica e la possibilità di portare
l’ER-6f
sul suo terreno preferito che è, e rimane come per la sorella, il misto.
Sulle curve si esalta grazie all’ottimo equilibrio ciclistico che
la
rende stabile anche quando si forza. Merito di alcuni piccoli
cambiamenti
rispetto alla “n” come l’aumento dell’interasse
(da 1.405 a 1.410
mm) e dell’avancorsa (da 102 mm a 106).
Le sospensioni, un poco più morbide e con alcune modifiche come
l’allungamento
di 10 mm della forcella, lavorano bene su buche e tombini come sul veloce.
Visto quello che invita a fare, avremmo preferito un manubrio un poco
più largo per avere una guida più dinamica, ma questo forse avrebbe pregiudicato
l’esposizione delle braccia in autostrada.
Il motore è quello della nuda. E’ il bicilindrico parallelo con
distribuzione
bialbero, 8 valvole e iniezione, che spicca per la compattezza. Il
carattere è davvero brillante (72 CV e 6,7 kgm dichiarati dalla Casa).
L'erogazione è sempre fluida. Nelle strade di montagna
perdona
i meno esperti e consente di sbagliare marcia senza perdere il passo perché
basta aprire il gas e il propulsore risponde gagliardo dai 2.000 giri sino
alle zone alte.
Le lodi al motore della famiglia ER-6 devono proseguire citando i bassi
consumi (circa 20 km con un litro) e il rispetto delle normative antinquinamento
Euro 3.
Le pinze a due pistoncini che agiscono sui dischi da 300 mm bastano e avanzano
ma sul modello da noi testato lasciavano a desiderare per modulabilità.
Ottimo invece l’impianto frenante della versione con ABS già
disponibile
a 600 euro in più rispetto alla versione base. Particolare che fa emergere
la qualità dell’impianto è l’azione sul freno posteriore che non
toglie
(entrando in azione solo al momento opportuno), la sensibilità di frenata
come spesso accade su altri modelli.
In sintesi
LA SCHEDA
Motore: a 4 tempi, bicilindrico parallelo frontemarcia raffreddato a liquido, alesaggio per corsa 83x60 mm, cilindrata 649 cc, rapporto di compressione 11,3:1, distribuzione bialbero con 4 valvole per cilindro, lubrificazione a carter semisecco con pompa trocoidale, potenza max 72,1 CV (53 kW) a 8.500 giri, coppia max 6,7 kgm (66 Nm) a 7.000 giri. Alimentazione: a iniezione elttronica con corpi farfallati da 38 mm; capacità serbatoio carburante 15,5 litri inclusa la riserva.
Accensione: elettronica digitale. Impianto elettrico: batteria 12V-9Ah. Frizione: a dischi multipli in bagno d’olio con comando a cavo.
Cambio: a 6 marce. Valore rapporti: 2,438 (39/16) in prima, 1.714 (36/21) in seconda, 1.333 (32/24) in terza, 1,111 (30/27) in quarta, 0,966 (28/29) in quinta, 0,852 in sesta (23/27). Trasmissione: primaria a ingranaggi a denti dritti, rapporto 2,095 (88/42); finale a catena, rapporto 3,067 (46/15).
Telaio: a diamante in tubi di acciaio; inclinazione cannotto di sterzo 25°, avancorsa 106 mm. Sospensioni: anteriore forcella tradizionale con steli da 41 mm, escursione ruota 120 mm; posteriore forcellone oscillante e monoammortizzatore idraulico regolabile nella molla e posizionato in modo asimmetrico, escursione ruota 130 mm.
Ruote: cerchi in lega leggera; pneumatici, anteriore 120/70-17, posteriore 160/60-17. Freni: anteriore a doppio disco semiflottante da 300 mm con pinze a doppio pistoncini; posteriore a disco da 220 mm con pinza a pistoncino singolo.
Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza 2.105, larghezza 760, altezza 1.210, interasse 1.410, altezza sella 790, peso a vuoto 178 kg.
Prestazioni: velocità max nd.
Gamma colori: nero con telaio rosso, grigio con telaio bronzo. Inizio vendite: febbraio 2005. Garanzia: 2 anni con chilometraggio illimitato.
Prezzo: 6.590 euro indicativo chiavi in mano (versione con ABS 7.190 euro).