20 March 2009

La Guardia di Finanza di Genova sequestra più di settemila caschi con omologazione fasulla

Nell’ambito dell’operazione “Non ci casco”, iniziata nel 2008, le Fiamme Gialle di Genova hanno sequestrato più di settemila caschi per moto che recavano l’omologazione E24 riconosciuta dal Ministero dei trasporti italiano. Le due aziende costruttrici lombarde li avevano fatti omologare in Irlanda, ma la Procura di Genova ha disposto una perizia da cui sono emersi difetti di produzione.

La guardia di finanza di genova sequestra più di settemila caschi con omologazione fasulla


Genova 20 marzo 2009 - Nell’ambito dell’operazione “Non ci casco”, iniziata nel 2008, le Fiamme Gialle di Genova hanno sequestrato più di settemila caschi per moto che recavano l’omologazione E24 riconosciuta dal Ministero dei trasporti italiano. Le due aziende costruttrici lombarde li avevano fatti omologare in Irlanda, ma la Procura di Genova ha disposto una perizia da cui sono emersi difetti di produzione che li rendono pericolosi e pertanto non idonei ad essere omologati, poiché non hanno superato i test di conformità. Nello specifico, il capitano Giuseppe Pappalardo del comando provinciale di Genova fa sapere che “il lotto interessato dal sequestro riporta l’etichetta con il numero di omologazione E24 050006”. Siccome altri caschi della stessa partita sono ancora in circolazione, perché erano stati venduti precedentemente ai risultati della perizia, Pappalardo avverte: “chiunque abbia acquistato un casco che riporta l’etichetta con il numero di omologazione E24 050006 lo consegni subito alla Finanza perché mette in pericolo la propria sicurezza. Per chi possiede uno di questi prodotti l’unico rischio è il sequestro del casco, oltre, come detto, all’incolumità personale”. Le indagini sono ancora in corso, perché si suppone che vi siano altre numerose partite difettose di caschi in circolazione, che dovranno essere sequestrate. Ha aggiunto il capitano: “Adesso le indagini saranno rivolte a capire se c’è stata una connivenza tra le due società e chi ha rilasciato l’omologazione”. L’elemento più inquietante di tutta la vicenda è che le due società indagate avevano portato la documentazione al Ministero dei Trasporti italiano, che le ha autorizzate all’apposizione dell’etichetta relativa all’omologazione E24. Questo perché, in base alla normativa vigente, il Dicastero di Porta Pia, rilascia le omologazioni sulla sola dichiarazione del costruttore che l’intero lotto (di moto, di caschi, di abbigliamento tecnico, di protezioni, ecc.) è stato realizzato con gli stessi criteri di fabbricazione dei campioni che un ente accreditato all’accertamento tecnico certifica abbiano superato i test di conformità.

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