Test Benelli TNT 899
Com'è fatta
PESARO 26 MARZO 2008 – Benelli
presenta una nuova “Entry level” da 119,6 CV e 8,8 kgm e 899 CC di
cilindrata.
È la neonata TNT 899, che, per non deludere neanche il palato più esigente,
lascia sì per strada qualche kgm di coppia, ma non rinuncia al carattere
esplosivo che l’ha resa famosa. Al primo sguardo si nota una certa cura
costruttiva nell’assemblaggio delle plastiche. Il nuovo motore, ovviamente
tricilindrico, è strettamente derivato dal 1.130 cc della sorella. Anche
per la ciclistica non ci sono modifiche rilevanti, salvo un nuovo reparto
sospensioni. La nuova 899 è disponibile in due versioni: TNT 899, con
colorazione
nera, e TNT 899 S, con livrea arancione. La S è l’evoluzione
“cattiva”:
sospensioni più sportive, particolari in carbonio e sella in due pezzi.
La versione base è equipaggiata con una forcella Marzocchi a steli da 50
mm. La S monta, invece, una forcella Marzocchi da 43 mm, pluriregolabile.
Al posteriore entrambe le TNT possono avere indifferentemente un
monoammortizzatore
Sachs o ExtremeTech, come generalmente capita con gli pneumatici di primo
equipaggiamento: al momento del ritiro della moto scopri quale mono hai.
Già in vendita, è disponibile ad un prezzo decisamente appetibile: per
avere la TNT 899 bisogna spendere 10.090
euro, mentre per
la TNT 899 S sono necessari 10.690 euro. I
prezzi sono indicativi
chiavi in mano.
Come va
In sella ritroviamo la conosciuta posizione di guida sportiveggiante, con
il busto piacevolmente caricato sull’anteriore. Grandi protagonisti alla
guida, un avantreno che incide le traiettorie nell’asfalto, e il
propulsore:
forte di un’ottima linearità, è ben dotato di muscoli a tutti i regimi,
ma si dimostra più amichevole del 1.130 cc, che necessita di un polso esperto
per essere gestito. Buono anche il lavoro svolto dall’impianto frenante
e delle sospensioni, ben accordati e idonei ad una guida stradale sportiva.