Test Kawasaki KLX250, enduro entry level facile ed ipereconomica
Test kawasaki klx250, enduro entry level facile ed ipereconomica
La Kawasaki KLX250 è una moto da enduro venduta da anni in Giappone, ma
che non era mai stata importata in Italia. La filiale italiana di Akashi
ha richiesto di poterla vendere sul territorio nazionale, per poter aggiungere
alla propria offerta di moto on-off (fuoristrada) una entry level, proprio
come ha già fatto nel segmento stradale con la Ninja 250R. Naturalmente
la nuova endurina si rivolge ad un pubblico di giovani, grazie anche al
prezzo ipereconomico di soli 4.760 euro chiavi in mano, senza però trascurare
il fattore della qualità costruttiva che è di primo livello. La nuova KLX250
in Italia non ha concorrenti, almeno rispetto al prezzo, perché anche la
Yamaha WR250R costa ben 2.030 euro in più.
La KLX250 è equipaggiata con un motore di monocilindrico 4 tempi 4 valvole
di 249cc, raffreddato a liquido, montato nel telaio della sorella maggiore
giapponese (anch’essa mai importata in Italia) KLX300R. il cambio è stato
rivisto con nuovi ingranaggi e la camma della leva che ha un diverso profilo.
Rispetto al modello venduto nel Sol levante sono state fatte delle modifiche
all’impianto di raffreddamento, con radiatori ispirati a quelli della
linea cross KX.
La ciclistica adotta una forcella USD da 43mm regolabile in compressione
su 16 posizioni, sospensione posteriore uni-track con monoammortizzatore
anch’esso regolabile (sia in compressione sia in estensione su 16
posizioni)
e forcellone con sezione a “D”. L’impianto frenante è
composto da disco
da 250 mm all’anteriore su cui agisce una pinza a doppio pistoncino e
da un disco da 240 mm al posteriore, associato ad una pinza a singolo
pistoncino.
Il nostro test comincia su strada. Pigiamo il tasto d’accensione e dopo
qualche indugio del motorino d’avviamento ci mettiamo in moto. Il
propulsore
gira bene a tutti i regimi, ma abbiamo l’impressione che sia
“soffocato”
dallo scarico omologato. Corsa ridotta delle sospensioni e coperture con
tassellatura stradale permettono di giocare tra le curve senza che la moto
si scomponga o inneschi fastidiosi ondeggiamenti. I freni sono abbastanza
potenti e modulabili. Passiamo al fuoristrada in piedi sulle pedane e troviamo
grossi sassi, fango e neve, condizioni molto severe per una moto non
specialistica
come la KLX 250. Nonostante il tassello limitato e la taratura più stradale
delle sospensioni l’efficacia della trazione permette di uscire dalle
situazioni più insidiose con un filo di gas. Il peso ridotto della moto
e la sella bassa da terra rendono la guida poco impegnativa.