22 May 2013

Honda CB Four 500 1979 secondo Anvil

L’atelier milanese continua a… produrre. È ancora una Honda 4 cilindri a subire il trattamento e diventare la ANVIL MOTOCICLETTE /// Cinquecento /// Nk-a, una personalissima, stilosa ed eccentrica Café Racer

Honda cb four 500 1979 secondo anvil

Non è la prima volta che parliamo di Anvil Motociclette. Abbiamo presentato la loro bella Mille ELR su base Moto Guzzi e abbiamo guidato la capostipite delle Anvil, la Selvatica (qui il video). Ma sul sito ufficiale potete vedere tutte le special fatte da Alessandro “Phonz” Fontanesi e San Marco Filios (cliccate qui). Tutte le moto by Anvil Motociclette hanno uno stile riconoscibile e soluzioni che ormai sono diventate dei marchi di fabbrica: sovrastrutture al minimo, steli della forcella sfilati all’inverosimile, tinta monocromatica nera o addirittura trattamento “metallo naturale”, componenti spesso recuperati ai mercatini e non necessariamente provenienti da motociclette, sella rifatta (a mano)…

 

IL MOTORE ANDAVA BENE COSÌ

Alla cura Anvil non è sfuggita la moto che ha fornito la base per la café racer che presentiamo oggi. Nasce nel 1979 come Honda 500 Four ma ora è diventata ANVIL MOTOCICLETTE /// Cinquecento /// Nk-a, scritto esattamente così. Gli interventi che hanno consentito la trasformazione sono molti, ma partiamo da ciò che è rimasto (quasi) di serie. Parliamo del motore, che ha guadagnato solo la verniciatura nera che fa family feeling, in compenso ha perso l’air box, sostituito con filtri conici realizzati in proprio, mentre sfoggia uno splendido scarico Marving (d’ordinanza per le pluricilindriche nipponiche) verniciato di bianco… all’inglese. Poi è lecito chiedersi per quanto tempo manterrà il colore, ma l’effetto è spettacolare.

 

SPOGLIATA È DIRE POCO

Le sovrastrutture sono come al solito ridotte al minimo, ma per la Nk-a non ci si è limitati a togliere: il serbatoio proviene da una Laverda, il codino è del tutto inedito e disegnato da Anvil, la sella è in pelle con le impunture ormai tipiche delle moto riviste dall’atelier milanese. Tipici sono anche i colori-non colori che accomunano tutte le Anvil (trattamento Wez, lo chiamano): il nero opaco e il metallo a vista ottenuto per spazzolatura che, uniti nelle grafiche sul serbatoio, danno vita ad un piacevole contrasto tra l’essenziale e il ricercato.

 

TRA IL RACING E L’AGRICOLO

Per il resto è un inno all’alleggerimento e alla personalizzazione minimal con accessori d’epoca. Il carter sinistro, ad esempio, è tutto sforacchiato come si faceva una volta, ma anche la piastra di sterzo è “dimagrita” e oltretutto accoppiata a due classicissimi e bassissimi semi manubri Tomaselli. La ciclistica è rivista pesantemente nella forcella che, come dicevamo, ha le canne parecchio sfilate, così da modificare drasticamente l’assetto “visivo” della moto. Per compensare la limitata escursione che deriva da un’operazione del genere, le molle sono diverse, “very hard”, come dicono in Anvil. E poi c’è il doppio freno a disco in luogo del singolo originale. Materiale dell’epoca, s’intende. Ciliegina finale: il fanale anteriore di derivazione… agricola fa il paio con quello posteriore a led, unica concessione alla modernità.

 

COME LEI SOLO LEI

Insomma, si direbbe una… classica Anvil: bassa, ruvida, essenziale, così anticonvenzionale da non piacere a tutti (tutto previsto, ovviamente), così spartana al punto da essere quasi racing; ricercata nei dettagli ma non certo leziosa; maschia, senza compromessi, così nuda che più nuda non si può. Da usare più che da guardare.

 

La ANVIL MOTOCICLETTE /// Cinquecento /// Nk-a è un pezzo unico, anche se andrete da Marco e Phonz per farvene fare una simile, state certi che non verrà mai uguale.

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