Test: Husqvarna TC250, motore tutto nuovo, piccolissimo, che spinge forte, in una ciclistica ottimale
Motore
MOTORE Il nuovo motore 250 di Husqvarna nasce da un progetto dedicato.
Niente più carter in comune con la 450. Basta dare un’occhiata alla moto
per rendersi conto di quanto piccolo sia il propulsore, che solo 22 kg.
La miniaturizzazione passa attraverso misure di alesaggio e corsa quanto
mai superquadre: 79 x 50,9 mm, che permettono regimi di giri molto elevati,
ampie aree a disposizione delle valvole e uno sviluppo verticale del complesso
cilindro-testa particolarmente contenuto. Un motore più compatto significa
moltissimo in termini di geometrie e distribuzione dei pesi in una moto.
Porta a un miglioramento potenziale della moto in ogni suo componente.
L’architettura è tradizionale, con le 4 valvole, disposte però
radialmente,
comandate da un doppio albero a camme in testa. L’azionamento degli alberi
a camme avviene per mezzo di un sistema misto ingranaggi/catena che comporta
due vantaggi: il primo riguarda sempre il contenimento dell’ingombro del
complesso della distribuzione, il secondo è nella precisione di funzionamento
anche ai regimi di giri più elevati, come quelli che è capace di raggiungere
un mono di questo tipo. Il cambio è a cinque rapporti, con gli ingranaggi
dotati di gabbie a rulli e completato da una frizione multidisco a bagno
d’olio azionata da una pompa idraulica Brembo. L’avviamento è solo a
pedale. Il risultato di 97 kg di peso dichiarato è raggiunto mantenendo
l’alimentazione a carburatore Keihin FCR-MX 39. Per l’iniezione ci
vorrà
ancora un po’. Questo primo test, sulla pista di Tenerife, ci ha mostrato
che il motore funziona e spinge anche forte.
Ciclistica
CICLISTICA Il telaio è stato completamente rivisto. Le quote
ciclistiche,
con un interasse di 1.460 mm e un’avancorsa di 111 mm, definiscono una
ciclistica svelta, che ben si sposa con le caratteristiche di una 250.
La forcella è la Marzocchi Shiver da 50 mm con pompante sigillato mentre,
al posteriore, il monoammortizzatore Sachs lavora su nuovi leveraggi secondo
lo schema Soft Damp, per massimizzare la trazione e ridurre l’effetto
del tiro catena. Anche il forcellone è un elemento tutto nuovo ed è realizzato
in alluminio.
Test
TEST Finalmente una 250 Husky realmente competitiva. La nuova moto
è molto facile da usare, è leggera e molto maneggevole. Si guida come una
giapponese... È facile da inserire in curva e mantiene un’ottima
maneggevolezza
anche nel canale, non si avverte più quel senso di pesantezza
sull’anteriore,
che era davvero fastidioso e dava sempre l’impressione di avere una moto
vecchia rispetto alle altre. Pure essendo diventata molto maneggevole non
ha perso il suo punto di forza degli anni passati: la stabilità. Bella
piazzata a terra, dà sempre molta sicurezza al pilota, anche nei tratti
bucati, con pietre. Il motore è facile da gestire, ha subito un gran tiro
ai bassi regimi, anche se poi, nella fase centrale, si sente un leggero
calo nella spinta (realmente solo accennato), mentre agli alti regimi gira
molto forte. Naturalmente non bisogna insistere troppo con la marcia altrimenti,
dopo un po’, mura. Il pregio sicuramente è nel tiro iniziale, devvero
ottimo. Se anche cambi marcia presto, la spinta non manca e la progressione
cresce rapida fino a raggiungere il regime massimo