Comparativa scooter 125cc 2008
La scelta dei 125
Circa 70 modelli a listino, una
fetta di mercato in costante crescita negli ultimi 5 anni, e
una
decina di novità presentate solo negli ultimi mesi: il segmento degli
scooter 125 sta vivendo un periodo fiorente. E per guidarvi
nella
scelta dello scooter che fa per voi, abbiamo cercato la
risposta
mettendo a confronto tre scooter che per prezzo e caratteristiche tecniche
“toccassero” un po’ tutti gli argomenti del
segmento: meglio a ruota
bassa, media o alta? E poi vale davvero la pena di spendere fino a 4.000
euro per un top di gamma? Si parte dal SYM Symply 125 (cerchi da
12”) che è la novità più economica in commercio; si arriva
fino al lussuoso Yamaha X-City 125 (cerchi da 16”-15”) che accarezza
il tetto dei 4.000 euro, e si torna un passo indietro con l’Honda PS125i
(cerchi da 13”) che per prezzo e caratteristiche dinamiche si posiziona
esattamente in mezzo ai due “estremi” del settore.
L'articolo completo su Motociclismo di dicembre
Sym
Il SYM è il classico scooter a buon mercato. Ideale per chi non
ha troppe pretese e vuole badare al risparmio senza comunque rinunciare
alle doti minime di uno mezzo per l’utilizzo prettamente
cittadino.
Piace perché è compatto ed essenziale, per il singolo
faro alogeno
anteriore a forma di occhio da Ciclope, per i cerchi a 5 razze
con
spalla cromata, per il portapacchi di serie, per il mini
cupolino
che dona aggressività all’avantreno ed infine per l’antifurto
meccanico
azionabile tramite un pratico bottoncino posizionato nel vano sottosella.
Il prezzo davvero contenuto però è la causa di altrettanti punti
deboli del nuovo Symply. Le plastiche sono fini e poco robuste.
L’autonomia è ridotta a causa del piccolo serbatoio (solo 5,2
litri).
La strumentazione non è illuminata ed è di scarsa fattura.
Honda
Honda con i suoi abbinamenti di colori accesi si rivolge ai
giovani,
ma anche a donne in carriera che, magari, dopo aver portato il
figlio
a scuola, corrono in ufficio dribblando il traffico cittadino. Il
frontale
è caratterizzato da un’ampia presa d’aria, dal
faro posizionato
sul manubrio e dagli indicatori di direzione inglobati nelle
plastiche.
Quest’ultime sono robuste e ben assemblate. Ampia e leggibile
la strumentazione, essenziale e completa si caratterizza per la comoda
spia che segnala il momento in cui bisogna effettuare il cambio dell’olio.
Spiccano il portapacchi di serie, il freno di stazionamento
(lo si può inserire tirando fino a fondo corsa il comando del freno posteriore
e contemporaneamente azionando l’apposita levetta) e le comode pedane
estraibili per il passeggero. Si avverte però nelle soste più brevi la
mancanza di un cavalletto laterale.
Yamaha
Yamaha non bada a compromessi, è creata per chi vuole il
massimo
a qualunque costo. Per chi si vuole distinguere puntando su quel lusso
a tratti sportiveggiante del nuovo X-city 125. Aggressivo e spigoloso
il design. I gruppi ottici anteriori e posteriori sono
sdoppiati.
Sul tunnel centrale dalla doppia colorazione è posizionato il tappo
del serbatoio raggiungibile aprendo uno sportellino con chiusura a
scatto (così da poter rifornirsi senza scendere dal mezzo), il
parabrezza fumè è di serie e riesce a deviare l’aria da spalle e
casco.
Al primo impatto colpiscono pure i raffinati cerchi a 12 razze e
la strumentazione moderna, ricca e ben leggibile. Quest’ultima è
l’unica
dei tre scooter in prova ad affiancare ai classici riquadri analogici,
anche uno display LCD (che segna, ora, ore di utilizzo, temperatura
esterna, km totali e parziali).
In sella
In sella emergono le differenze più grosse. Il SYM impressiona
per
le sue misure ridottissime (da cinquantino) che aggiunte
all’esiguo
ingombro laterale e ad al peso minimo,
permettono di zigzagare
con estrema facilità tra le auto in colonna. Prese le adeguate misure,
Honda lo segue a ruota, rallentato solo se vengono aperte le
pedaline del passeggero che sporgono notevolmente dallo scooter.
Yamaha rimane indietro. Peso, piano di seduta infossato e misure
abbondanti diminuiscono l’agilità del mezzo. L’X-City si prende
però
una bella rivincita quando il traffico diventa più scorrevole. Le poche
curve presenti nelle nostre città e le rotonde diventano luogo di divertimento
assoluto, complice la rigidità del telaio che abbinato a sospensioni tarate
in maniera ottimale, permettono di affrontare le curve con facilità e sicurezza.
Più incerta la discesa in piega del PS125i causata dal baricentro
e dal piano di seduta alto da terra. In queste situazioni invece il
Symply diventa un po’ ballerino e sensibile alle asperità
dell’asfalto
a causa del suo avantreno leggero. Al semaforo i tre scooter partono
allineati, il SYM compensa le ridotte prestazioni del proprio
propulsore
(solo 5,87 CV) con il suo vero punto forte: il peso (solo
104 kg). Honda ha lo spunto migliore. Yamaha rallentata nei primi
metri a causa del peso, si rifà in allungo con i suoi 10,43
CV. Per quanto riguarda la frenata, Honda e Yamaha sono allineate.
Quella del PS125i risulta di facile utilizzo anche grazie
all’efficace
sistema integrale.