23 October 2012

Multe più care nel 2013: l’ASAPS chiede a Monti di fermare gli aumenti

Dal 1993, la legge prevede aumenti automatici ogni due anni per le multe e il prossimo, del 5,6%, scatta a gennaio 2013. L'associazione amici della Polizia Stradale la ritiene cosa sgradevole e lo dice a Monti

Multe più care nel 2013: l’asaps chiede a monti di fermare gli aumenti

Il Codice della Strada che è in uso oggi è entrato in vigore nel 1993. Presto sarà riformato completamente (cliccate qui e qui per saperne di più), ma intanto alcune delle norme continuano ad essere valide, comprese quelle che prevedono aumenti biennali per le multe (art.195, comma 3 del Codice della Strada).

VE LO RICORDAVATE?
Ogni 2 anni le multe vengono, dal Ministro di grazia e Giustizia di concerto con gli altri ministeri, automaticamente adeguate alla variazione, accertata dall'ISTAT, dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti. Il prossimo adeguamento previsto, in base a questo criterio, sarà del 5,9% e scatterà da gennaio. Dal 1993 ci sono stati 9 aumenti, con un incremento medio del 51% che ora arriverà al 59%.

L’APPELLO DEGLI AMICI DELLA STRADALE
Vista la situazione economica attuale, appare quantomeno indelicato far finta di nulla e applicare senza battere ciglio questi aumenti, ovviamente usando la legge come scudo e giustificazione. L’Asaps, l'associazione amici della Polizia Stradale, ha scritto una lettera al Governo per chiedere di sospendere gli aumenti automatici, dato che, si legge nel documento, "in una fase nella quale gli stipendi sono bloccati in ogni programmato aumento, una misura come quella dell’incremento biennale delle sanzioni pecuniarie appare estremamente sgradevole per gli automobilisti. La misura potrà forse essere ritenuta utile dalle varie amministrazioni che confidano di incassare dalla violazioni della strada una parte delle somme tagliate dalle varie misure di contenimento dei costi, ma così aumenterebbe inevitabilmente, in questo momento, la distanza fra controllori e controllati".

MA VIVIAMO NELLO STESSO MONDO?
In poche parole, si vuole far notare che questi aumenti non farebbero altro che incrementare il malcontento e la disaffezione della gente verso la classe politica e le istituzioni in generale, viste sempre più come un circo autoreferenziale scollato dalla realtà, lontano dal Paese reale che dovrebbe essere invece l’oggetto dell’attività amministrativa.

GUIDARE… COL CELLULARE “COSTAVA” 26 EURO, DAL 2013 161!
Invece, senza troppo clamore, un divieto di sosta è passato in vent’anni da 26 euro del 1993 (erano le vecchie 50.000 lire) ai 41 del 2013; da 26 euro a 80 per le cinture di sicurezza; da 26 euro a 161 per la guida col cellulare; da 103 euro a 168 per il superamento del limite di velocità da 10 a 40 km/h… E poco conta che questi aumenti siano dovuti anche ad interventi normativi oltre che all'adeguamento automatico, la sostanza non cambia.

AUTO E MOTO: O FERME O TARTASSATE
Ovviamente è giusto pagare se si sbaglia, ma qui tra costo della benzina, assicurazioni carissime, blocchi del traffico, obblighi vari (le catene, ad esempio), aumenti delle multe, sembra che da un lato gli utenti della strada siano ormai considerati una sorta di salvadanaio da rompere nel momento del bisogno (cioè sempre), dall’altro si potrebbe quasi dire che si voglia dissuadere la gente dal muoversi. E quindi dal comprare auto, moto e ciclomotori, nonché abbigliamento e accessori; senza parlare dell’indotto generato dall’assistenza e dalla manutenzione…

Viene quasi da credere che pensino “vogliamo che lasciate a casa auto e moto, e chi proprio non può farne a meno lo puniamo”. Forse sono elucubrazioni farneticanti, ma quel che è certo è che il mercato dei mezzi a motore è in ginocchio, e la colpa non è certo (solo) della mancanza di mezzi appetibili da comprare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA