09 September 2012

Patente: in Svizzera si paga e si studia sul serio

3.000 euro e un periodo di prova/studio lungo 3 anni. Ecco come intendono in Svizzera il concetto di “prendere la patente” e “imparare a guidare”. E gli incidenti diminuiscono…

Patente: in svizzera si paga e si studia sul serio

La patente in Svizzera è una cosa seria. Non te la regalano. Si sa che “loro” sono attenti alle regole e al “far bene le cose”, ma sulla patente ultimamente c’è stato un giro di vite. Nessun pro forma, nessuna procedura facilitata. Guidare è un’attività che oggi non può più essere presa sotto gamba. Quindi chi vuole la patente deve impegnarsi sul serio. E impegnare risorse finanziarie.
 

VUOI LA PATENTE? PAGA E STUDIA PER 3 ANNI
Non entriamo in discorsi che riguarderebbero una realtà sociologicamente ed economicamente parecchio diversa dalla nostra, forniamo solo dei dati. In Svizzera, prendere la patente costa il corrispondente di 3.000 euro. Un botto, rispetto alle nostre tariffe. Sì, ma è tutt’altra cosa anche il tipo di preparazione fornito. Il candidato, infatti, deve dimostrare di sapersi meritare il magico tesserino, ma non solo in un paio di esamini ridicoli, piuttosto con un percorso di studio teorico e pratico che dura 3 anni. In questo periodo il neopatentato non deve semplicemente attenersi a qualche regoletta fatta apposta per i neofiti. No, deve continuare a darsi da fare per aumentare la propria conoscenza ed esperienza. Ti fanno studiare la fisica di comportamento dei veicoli, le reazioni dei mezzi di trasporto nelle situazioni di emergenza, ti insegnano in modo chiaro e approfondito i rapporti causa/effetto nei vari stadi della percorrenza di una curva, nella frenata, ecc. E ti fanno verificare il tutto con corsi pratici.
 

A LORO I CORSI, A NOI VERGILIUS…
Metti questo, l’aumento dei controlli, l’innato rispetto delle regole che hanno in Svizzera (almeno finché non vengono in Italia…), fatto sta che a casa dei nostri “vicini” la mortalità sulle strade è diminuita. Di conseguenza anche le spese che lo Stato e i cittadini sostengono per assicurazioni e sistema sanitario. Da noi invece la materia Codice della Strada/patenti è cronicamente farraginosa e poco efficace in termini di “trasmissione di conoscenza” (qui le novità 2013 in fatto di patenti). Si preferisce puntare sui controlli e sugli occhi elettronici (come Vergilius, il Tutor delle statali – cliccate qui se ancora non lo conoscete…), e intanto i neopatentati svizzeri fanno, obbligatori ma statali e compresi nel prezzo, quei corsi di guida che da noi sono lasciati alla buona volontà del singolo.

FARE L’ESPERIENZA IN SICUREZZA
In Italia le lezioni di guida sono invece ridicole. Nessuno che insegni cosa succede nelle manovre di contro/sovrasterzo, nessuno che obblighi il neopatentato ad affrontare quelle situazioni che nella vita ovviamente si spera di non incontrare mai (perdita di aderenza, frenate di emergenza -  magari ad ABS disinserito -, traiettorie in curva…), e alla fine quando poi queste situazioni capitano nella realtà, i conducenti si trovano spiazzati e non riescono a cavarsela, non riescono a mettere in pratica anche quel poco che avrebbero imparato. Il fatto è che non hanno provato, non hanno fatto (in sicurezza) l’esperienza della derapata, del testacoda, del cambio di corsia ad alta velocità. No, insegnano solo che andare piano è l’unica soluzione. Eppure a volte a salvarti la vita è un colpo di acceleratore, più che di freno… Noi siamo per dei corsi di guida seri, magari in collaborazione con le scuole di guida sicura/sportiva di cui fortunatamente l’Italia è piena

 

Morale? In Svizzera ti stangano ma almeno prima ti obbligano ad imparare a guidare sul serio; in Italia, invece, non ci insegnano a guidare, ma in compenso ci stangano e tartassano… Eppure (almeno geograficamente) la Svizzera è  vicinissima, non ci dovrebbe volere molto a vedere come fanno a far funzionare le loro cose, per poi rubargli le idee.

© RIPRODUZIONE RISERVATA