Honda SH300i
Nuovo SH300
Abbiamo provato l'evoluzione degli scooter Honda della serie
SH,
il nuovo SH 300i che si presenta in veste completamente
rinnovata,
quasi completamente inedito, con innovazioni
interessanti.
Ne abbiamo evidenziato pregi e difetti. Questi utlimi,
tuttavia,
sembrano essere veramente irrisori, se confrontati con la grande qualità
e l'attenzione verso i dettagli, tipiche della metodica di costruzione
giapponese, sempre orientata al raggiungimento della perfezione.
In azione il nuovo SH 300i si è dimostrato agile, maneggevole
e con un motore più performante rispetto a quello delle versioni di più
bassa cilindrata. Oltre alla novità del motore più potente diverse
variazioni sono state apportate anche al telaio, al fine di irrobustirlo
e fare arretrare la pedana, che contribuisce ad offrire una posizione in
sella più comoda. Le finiture sono di ottima qualità, la ciclistica
è buona, la trazione del motore, che offre una buona coppia
ed è molto silenzioso, è a cinghia. L'impianto frenante è
piuttosto efficiente, offre una buona potenza ed un'ottima modulabilità,
ed è sorprendente l'azione dell'ABS.
Si evidenziano solo tre difetti: il sebratoio del carburante è
sottosella,
per cui questo riduce la capacità del vano, che risualta essere
poco spazioso e contiene a fatica un casco. Gli ammortizzatori
posteriori sono molto rigidi sullo sconnesso, ma il problema
si risolve quando cresce la velocità. La protezione aerodinamica
è scarsa, per cui si consiglia di viaggiare ad un ritmo inferiore
a quello raggiungibile alla massima velocità.
Come va
CATEGORIA In un mercato che vuole sempre più scooter di
cilindrata
medio-grande, un SH anabolizzato è proprio una bella mossa.
L’intento
di Honda è stato di creare un veicolo completamente nuovo
capace
di incarnare le doti di agilità e praticità del 150 con le prestazioni
di un motore di 300 cc. Non si tratta di un semplice trapianto del
propulsore, perché questo SH300i è uno scooter inedito in ogni
sua parte e porta con sé alcune innovazioni interessanti.
CARATTERISTICHE Gli elementi caratterizzanti l’SH sono le ruote
alte da 16”, la pedana piatta e i volumi ridotti al minimo. Questa
configurazione regala ottime doti di agilità e stabilità, ma porta
con sé alcune caratteristiche, che se su di un 150 cc sono di poco conto,
pensate su un 300 cc vengono percepiti come difetti. Le ruote alte unite
al filante codino limitano lo spazio sotto sella: il vano a disposizione
non è sufficiente nemmeno per un casco jet tradizionale, tanto che Honda
commercializza un apposito “Jet SH” studiato per stare nel suo
piccolo
vano. La pedana piatta, grande valore aggiunto per la possibilità di portare
anche una borsa anche di grandi dimensioni, ha costretto a un grande lavoro
di irrobustimento del telaio e a dislocare sotto la sella il
serbatoio della benzina. La sua capacità è di 9 litri, sufficienti
anche per il 300, in virtù di un consumo rilevato davvero contenuto:
nel percorso extraurbano, con un’andatura piuttosto allegra, abbiamo
percorso
25,5 km/l, quindi lo scooter ha un’autonomia che supera i 220 km.
CONFORT La posizione in sella è molto comoda ed equilibrata.
Nonostante gli ingombri minimi dello scooter, apprezzabili nel traffico,
l’abitabilità è ottima e di centimetri per chi guida ce ne sono in
abbondanza,
sia per le gambe, sia per avanzare o arretrare. Ciò che piace fin da subito
di questo SH è la qualità percepita, perché gli assembramenti
sono curati e anche le plastiche non deludono per fattura.
Sul pavé più dissestato non si avvertono scricchiolii di plastiche
e questo, unito alla notevole silenziosità meccanica non fa che
aumentare il comfort di guida.
Il passeggero trova una sella ampia e correttamente imbottita, oltre
a due ampie maniglie laterali, per la verità traslate un po’ troppo
verso la zona posteriore. Il suo piano di seduta, solo leggermente rialzato
rispetto a quello del pilota (785 mm), rimane facilmente raggiungibile
e le comode pedane ripiegabili sono correttamente distanziate e perciò
limitano molto la flessione delle ginocchia migliorando il comfort. Il
tasso di vibrazioni è pressoché assente e questo, unito a un rumore
meccanico e di scarico particolarmente contenuto, dona un buonissimo
livello di comfort generale.
CICLISTICA La guida sulle disastrate strade cittadine può contare su
un’ottima forcella, capace di incassare anche i colpi più duri,
mentre i due ammortizzatori posteriori (regolabili nel precarico
della molla su 5 posizioni) appaiono eccessivamente “secchi”
nella
risposta, pur avendo un’escursione di 95 mm. Se sullo sconnesso la
sospensione posteriore si dimostra eccessivamente rigida, quando
la strada si apre e le velocità aumentano mostra una taratura
eccellente
e questo, unito all’ottima rigidezza del telaio, regala una
precisione
di guida che raramente capita di trovaresugli scooter.
PRESTAZIONI Le partenze al semaforo sono da vero maxi-scooter, grazie
alla buona disponibilità di coppia del nuovo propulsore e al
funzionamento estremamente fluido e progressivo della trasmissione a cinghia
V-Matic. E’ stata certamente una scelta progettuale, quella di
favorire
le accelerazioni e le riprese, perché la ridotta protezione aerodinamica
sconsiglia di tenere velocità troppo elevate per lunghi tratti. I 130 km/h
si raggiungono rapidamente e la massima rilevata sulla strumentazione col
busto in posizione eretta è di 140 km/h, ma già a questa velocità lo sforzo
per contrastare l aria diventa notevole. Sarebbe stato inutile poter
disporre di una maggior velocità di punta, perché i 143 km/h rilevati
(150 km/h indicati dal tachimetro a limitatore) sono più che sufficienti
per i rapidi spostamenti extraurbani. Nel traffico l SH 300i dà il
meglio di sé e guizza con agilità e disinvoltura non facendo rimpiangere
il più piccolo e leggero best seller di 150 cc, anche perché a livello
di dimensioni (interasse 1.420 mm) e peso (167 kg senza carburante da noi
rilevati nella versione con Abs) la differenza tra il 150 e questo 300
è davvero esigua.
FRENI Un plauso particolare va rivolto all’impianto frenante capace
di coniugare potenza e modulabilità. Il sistema di frenata combinata
CBS, di serie sull’SH300i, permette di azionare automaticamente il freno
anteriore quando si tira la sola leva sinistra, che è quella del freno
dietro. In questo modo è sufficiente utilizzare la leva sinistra per avere
decelerazioni pronte e con un assetto molto equilibrato. Si tratta di un
sistema ampiamente collaudato e presente anche sui modelli di 125/150 cc
di Honda. Ma a convincere ancor di più è l’interazione tra
l’impianto
frenante, il sistema CBS e l’Abs, disponibile con un sovrapprezzo
di 600 euro. Quest’ultimo ha un funzionamento esemplare, che
permette
di dimenticarsi del grado di aderenza sotto le ruote durante la frenata
e costituisce un notevole valore aggiunto in termini di sicurezza attiva.