09 January 2007

Comparativa enduro stradali 650

In strada con le bicilindriche.

La novità




E’ la Kawasaki Versys 650 la vera novità nel settore delle Enduro stradali. Facile, divertente, maneggevole e scattante, costa 7.090 euro. Sfida l’intramontabile Honda Transalp (7.090 euro; 7.430 con ABS) e l’equilibrata Suzuki V-Strom 650 (7.180 euro).

La novità
Kawasaki Versys 650

La Kawasaki Versys 650 irrompe nel segmento delle Enduro stradali con dichiarate ambizioni di supremazia. La base di partenza è quella ER-6 (vedi): un’agile nuda capace di soddisfare giovani e meno giovani, gentil sesso compreso.
Messa vicino alle dirette concorrenti la Versys sembra decisamente di un altro pianeta.
Merito delle forme; del monoammortizzatore laterale; del terminale di scarico nascosto sotto la moto; dei cerchi da 17”, dei dischi freno a margherita; della forcella a steli rovesciati, del gruppo ottico anteriore a forma di grossa “T”: un risultato davvero piacevole, un mix equilibrato tra enduro, motard e nuda a manubrio alto.



Le inossidabili

XL650 V Transalp & V-Strom DL 650

Sfogliando i tabulati delle immatricolazioni del periodo gennaio-novembre di quest’anno, si scopre che l’immortale Honda Transalp (sopra a sinistra) è saldamente al nono posto assoluto nelle vendite con 3.315 esemplari; altrettanto lusinghiero il risultato della Suzuki in quindicesima posizione con 2.587 V-Strom 650 vendute (sopra a destra). Come dire: quando la sostanza prevale sulla forma. E sulla moda visto che la Ducati Multistrada 620 rimane attestata su quote da prodotto di nicchia.

Come vanno





La Suzuki V-Strom, nata di 1.000 cc e poi affiancata dalla 650, non fa dell’estetica il suo punto di forza. Ma è una moto solida, veloce e comoda anche per due sui lunghi tragitti.

C’è poi la vecchia e cara Honda Transalp, sobria ed elegante endurona stradalizzata che non  rinuncia alla ruota anteriore da 21” come le fuoristrada vere.


La V-Strom

Questa Suzuki è un po’ troppo spigolosa e massiccia e non riesce a trasmettere quel feeling immediato che una moto versatile dovrebbe possedere. Ma fortunatamente le apparenze ingannano perché come vedremo, alla V-Strom su strada è obbligatorio togliersi il cappello.
Dimostra una qualità costruttiva di altissimo livello in ogni particolare, dagli accoppiamenti delle plastiche, ai comandi, agli occhielli passacavi, alla verniciatura.

Il motore è un due cilindri a V di 90° con distribuzione bialbero. Il cambio è a sei marce
.
Deriva da un brillante modello stradale (la SV650), modificato nel profilo delle camme, volume dell’airbox e silenziatore, sempre con l’intendimento di migliorarne la trattabilità a spese della prestazione di punta.
Superati i bassi regimi sale di giri molto bene, tanto che spunta tempi migliori in accelerazione
. Però non spicca in ripresa.
Ha il peso più alto (202,2 kg) nonostante il telaio in alluminio.


Come va

La sella è un po’ infossata e le pedane abbastanza vicine alla sella costringono a un’accentuata flessione delle ginocchia per i piloti di alta statura.
In compenso la comodità è da granturismo. E’ anche molto più maneggevole di quanto lascerebbero intendere peso e dimensioni; il raggio di sterzo è molto ampio, la distribuzione del peso è ottimamente ripartita tra anteriore e posteriore.


Honda Transalp

La Honda Transalp propone il sobrio, ma elegante aspetto da endurona stradalizzata. La ruota anteriore è da 21” come le fuoristrada, cerchi a raggi, paramani, manubrio largo. Ha l'aria rassicurante di una moto apprezzata da 20 anni dal suo debutto. E non è da tutti.
Peccato per il manubrio un po’ misero e i comandi elettrici di gamma economica. Modesti anche gli specchi retrovisori rotondi che impongono frequenti regolazioni.

Il plexiglas del parabrezza è fisso e, come sulla Suzuki, il cavalletto centrale è optional.

Il motore è il due cilindri a V di 52° con distribuzione monoalbero e tre valvole per cilindro
. L’alimentazione vede 2 carburatori Keihin da 34 mm. Il propulsore, evoluzione del primo di 583 cc, venne adottato a partire dal 2000 e da allora non ha subìto modifiche di rilievo. E' Euro 2, mentre le concorrenti sono omologate Euro 3.
E' la più alta da terra con i suoi 84,3 cm ma è disponibile a richiesta la sella ribassata di 3 cm. 198,4 kg. il peso rilevato.


Come va

La Transalp è la più alta da terra con i suoi 84,3 cm ma è disponibile a richiesta la sella ribassata di 3 cm.
L’assetto di guida ricorda lontane origini fuoristradistiche con manubrio ampio e pedane più avanzate rispetto alle concorrenti.
Si cimenta nell’off-road sicuramente meglio delle altre due
.
Da primato il raggio di sterzo: gira quasi su stessa.

I banchi





Potenza

L’erogazione della Honda è quasi elettrica, continua e uniforme da 2.000 a 7.250 giri. Poi cala subito. Quasi allineate invece Kawasaki e Suzuki, con un lieve vantaggio della Versys fino almeno ai 5.000 giri. Il passaggio in quel regime è caratterizzato per la V-Strom da un filo di ruvidità nell’erogazione; poi il crescendo è brillante senza perdite di potenza fino a quasi 9.000 giri. Più precoce il calo della 650 di Akashi.


Coppia

La coppia della Versys è più corposa, fino ai 6.500 giri, rispetto alla V-Strom, che invece mantiene più alta la curva dai 7.500 giri in poi, seppur di poco.
La Transalp
, dopo un breve picco nella prima fase di erogazione, accusa un vistoso buco intorno ai 4.000 giri per riprendersi a quota 5.500 e poi calare di nuovo. Il deficit prestazionale rispetto a Kawasaki e Suzuki è però evidente.

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