Michelin ci riprova a Indianapolis, ma le premesse non sono buone
Strategia difficile
MILANO 11 settembre 2008 – STRATEGIA DIFFICILE
Si avvicina
il Gran Premio Red Bull di Indianapolis e la Michelin è alla ricerca di
una strategia, che sembra complessa da trovare, per le MotoGP. Un vero
rischio per l’immagine del gommista transalpino, già fortemente in crisi
per il passaggio di Daniel Pedrosa (Honda HRC) al collega giapponese
Bridegestone
e segnato da pessimi precedenti, difficili da cancellare dalla storia sportiva.
GIUSTIFICAZIONE Le premesse per il ritorno in America non sono buone,
come ammette lo stesso Jean-Phillipe Weber, direttore delle corse
motociclistiche
di Michelin: “Come tracciato di MotoGP, la pista di Indianapolis è molto
atipica e molto più complessa di quanto ci aspettassimo. La curva uno,
veloce e verso sinistra, non ha molto grip; per questo dopo i test di luglio
c'è stata una discussione su un possibile rifacimento della superficie
lì. Ad ogni modo, non è stato cambiato nulla. Dal punto di vista delle
gomme la situazione è delicata perché ci sono curve molto lente, poi una
tripla a sinistra alla fine, quando hai bisogno di una buona trazione,
ed in oltre due o tre differenti livelli di grip durante il giro. L'anteriore
deve necessariamente fornire stabilità nella frenata della prima curva
a sinistra, ma deve anche essere performante a livello di manovrabilità.
Riguardo il retrotreno poi, la trazione è il punto fondamentale”.
Il tracciato per la MotoGP
Tracciato MotoGP
CIRCUITO Il tracciato dedicato alla MotoGP utilizza solo una parte
della pista dell'Indianapolis Motor Speedway, in particolare una buona
sezione del rettilineo del traguardo e una parte della curva Sud Est dell'ovale,
che, invece, nella F1 è utilizzata completamente, con velocità di
punta
straordinarie. Rispetto alla F1 la MotoGP correrà in senso antiorario.
Ne deriva un circuito più guidato, anche se con curve brevi, e la
soluzione
prevista da Michelin: “All'inizio pensavo di usare componenti morbide
perchè non è una pista veloce con curve molto lunghe, ma alla
fine porteremo
componenti medie e medio dure. Durante i test faceva davvero caldo, con
più di 50 gradi sulla pista, ma ci aspettiamo un clima molto meno
duro”.
Tracciato F1
I pessimi precedenti
I PESSIMI PRECEDENDTI Nell’edizione
del 2005 del Mondiale di Formula 1 (anno del primo titolo conquistato dalla
Renault) gli spettatori hanno assistito ad un assurdo ritiro di tutte le
monoposto gommate Michelin (tra cui proprio le Renault di Fernando Alonso
e Giancarlo Fisichella, oltre che la Williams di Ralf Schumacher che ebbe
l'incidente peggiore alla sopraelevata). Pare che gli pneumatici francesi
non fossero in grado di resistere alle condizioni fisiche a cui erano sottoposti
con le velocità di punta altissime raggiunte sul circuito di Indy. Durante
il warm up, specialmente sulla curva sopraelevata, le Michelin vibravano
e si deterioravano in modo anomalo, rischiando di esplodere e causare quindi
incidenti pericolosi. La gara si fece solamente con le vetture gommate
Bridgestone e vinse la Ferrari di Michael Schumacher davanti al compagno
di team Barrichello, terza e quarta le Jordan davanti alle due Minardi.
L’accaduto scatenò la furia di Flavio Briatore, team manager della
scuderia
Reanult: “Una gara solo per i piloti gommati Bridgestone è una presa in
giro”. Fu la goccia che fece traboccare il vaso e portò all’adozione
della monogomma fornita dal costruttore giapponese. Soluzione che potrebbe
essere preso adottata anche in MotoGP, categoria dove la Casa francese
sul suolo statunitense ha scontentato i team clienti già una volta: pessimi
piazzamenti nel GP degli U.S.A, per colpa delle gomme messe in crisi dal
clima caldissimo non previsto.