Alfredo Rota, bronzo olimpico spada a squadre, visita la redazione.
Alfredo rota, bronzo olimpico spada a squadre, visita la redazione.
MILANO 2 settembre 2008 – PASSIONE TAGLIENTE Alfredo
Rota,
ragazzo semplicissimo e dal modo di fare cortese sorride, saluta e tira
fuori dalla tasca una medaglia olimpica di bronzo, che gli altri tre italiani
in gara con lui, Matteo Tagliariol, Diego Confalonieri e Stefano Carozzo,
hanno vinto, battendo la Cina 45-35. Un podio guadagnato anche grazie all’ultima
stoccata di Alfredo, giunta diritta al cuore degli avversari e dei Cinesi
seduti in tribuna, che hanno assistito alla sconfitta dei connazionali,
acclamando sportivamente i nostri campioni. Nella sua carriera Rota ha
un palmares d’eccellenza e vanta un oro nella spada a squadre, conquistato
alle Olimpiadi di Sydney del 2000. Fra i tanti colpi ben assestati in 27
anni di attività sportiva agonistica, Alfredo ricorda una stoccata in
particolare:
“Fu quella volta in cui, non potendo fare a meno di girare in sella alla
mia moto, una passione alla quale non posso proprio rinunciare, dovetti
avvertire la Federazione Scherma che ero caduto, proprio prima di partire
per i Mondiali – quelli di S. Pietroburgo del 2007 in cui vinse l’argento
a squadre n.d.r.”. un grande carattere per un grande risultato: “Avevo
male dappertutto, mi toccava fingere di stare bene quand’ero in pedana,
ma poi la sera erano dolori”. Mostra orgoglioso i segni di guerra. Il
bello arriva sempre sul finire e quando Alfredo Rota sta per andarsene,
prima di imprimere (per la seconda volta) la sua firma sui muri della redazioni
si lascia scappare un: “Ho una Suzuki GSX-R 1000. È un po’ difficile,
perché troppo potente e non riesco al limite, ma ogni tanto mi piace sfruttarla
in pista. Ho provato Franciacorta, Varano e Monza”. Non avesse mai pronunciato
dell’autodromo brianzolo, che subito il nostro Capo redattore Federico
Aliverti (Embolo per gli amici, perché quando intravede una possibile sfida
sportiva è inarrestabile) domanda a Rota: “Ma tu con quanto giri a Monza?”.
Risposta: “Eh...”. Aliverti ribatte con un: “Bé, lì, forse, un argento
te lo potrei strappare”. Falsa modestia, lo conosciamo, non sopporta l’idea
di arrivare secondo. Scherzi a parte, il prossimo obiettivo di Rota sono
i Giochi olimpici di Londra del 2012: “Dovrei esserci”. Avanti così Alfredo,
ti aspettiamo per la terza firma sul muro, sperando che tu possa farla
colorata d’oro.
ESPERIENZA CINESE Di Pechino dice: “Tutto perfetto. Accoglienza
splendida,
servizi ben organizzati. Noi eravamo sereni perché stavamo al chiuso con
l’aria condizionata, ma i miei colleghi azzurri delle discipline che
gareggiavano
all’esterno morivano dal caldo. Fantastico sfilare al Nido, per la parata.
Solo delle cerimonie ho visto poco perché gli atleti venivano tenuti chiusi
in uno stanzino, perciò vedevano l’inizio e la fine. Però, camminare per
il tricolore e vedere la fiamma olimpica che si accende è un’emozione
indescrivibile”.