28 August 2008

Sospensioni semiattive per la SBK: Yamaha potrebbe usarle

L’elettronica nel mondo dello sport a due ruote fa continui passi avanti e non ha risparmiato le sospensioni. In F1 c’è stato un passo indietro su questo fronte, mentre in Superbike c’è sempre più interesse. Per questo Öhlins ha fatto provare ai piloti della Yamaha, Corser e Haga, una moto equipaggiata con sospensioni elettroniche, che potrebbero già utilizzare a Vallelunga.

Precedenti





PRECEDENTI
La popolarità delle sospensioni elettroniche in F1 è tramontata, ma la ricerca non si è mai arrestata arrivando in produzione sulle auto e vicina al debutto anche sulle due ruote. Le tecnologie per il controllo elettronico delle sospensioni sono fondamentalmente tre: le promettenti elettroreologica (ER) e magnetoreologica (MR), capaci di far variare pressoché istantaneamente le proprietà del fluido idraulico attraverso l’applicazione di un campo elettrico o magnetico, e la più tradizionale elettroidraulica (EH). Di tipo EH è la tecnologia ESA di BMW, dove un servomotore elettrico regola le valvole idrauliche che controllano compressione ed estensione. La decisione spetta al pilota, ma già tra il 1992 e il 1994 Aprilia aveva adottato sulla sua 250 da GP un sistema (‘Astuta’) legato all’apertura del gas. E ora la tecnologia EH sbarca in SBK, utilizzata sulla R1 del team Yamaha Motor Italia WSB nei test di Vallelunga dell’8 e 9 luglio scorsi. Le sospensioni sono state fornite da Öhlins, che con il team SBK Yamaha (oltre che con quello Ducati) ha un rapporto di collaborazione privilegiato.

Come funzionano


COME FUNZIONANO Nella versione SBK delle sospensioni EH  le decisioni non sono più affidate al pilota, ma ad un software collegato al GPS che riconoscendo metro per metro e curva per curva la posizione della moto sul tracciato decide il settaggio della sospensione. Il miglioramento rispetto ad un setting fisso è evidente, tanto è vero che sia Corser che Haga, pur avendo assetti completamente diversi fra loro, hanno espresso giudizi positivi sull’efficacia del sistema. In pratica, però, anche se grazie alla “preveggenza” del GPS il servomotore ha modo di predisporre la sospensione alla situazione che sta per affrontare, il tempo di intervento è piuttosto elevato, e non è possibile reagire tempestivamente, ad esempio, ad un evento improvviso come una buca, un cordolo preso accidentalmente o un’imbarcata.

Futuro


FUTURO Il vantaggio ottenibile da questa soluzione è quindi limitato, soprattutto se si pensa che la vera rivoluzione è dietro l’angolo – le tecnologie ER ed MR consentono una regolazione continua ed istantanea – e che la stessa Öhlins dispone di una sospensione più sofisticata, regolarmente in vendita come accessorio (!) negli USA. Si tratta della CES (Continuously Controlled Electronic Suspension System), che permette la regolazione elettronica continua della sospensione, attraverso un solenoide: variando la tensione in entrata aumenta o diminuisce la resistenza magnetica applicata agli steli della forcella, con variazioni che possono essere infinitesimali. La tecnologia CES è stata sviluppata da Öhlins in collaborazione con Tenneco, il colosso americano che ha appena acquisito la Marzocchi, per il ricco mercato auto. Per il momento questa tecnologia è ancora in fase di studio e non sarà applicata alla SBK, ma Öhlins sta lavorando per il futuro e non si esclude possa proporla in un secondo tempo per le derivate di serie.

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