Test moto Ufficiali Yamaha MX1/MX2/MX3 2007
MX1 Coppins
Vitto Cavuoti ha provato per noi,
a Faenza, le moto ufficiali Yamaha dei Campioni di MX1 Coppins, MX2 Cairoli
ed MX3 Demaria. Ci racconta come vanno.
MX1 COPPINS COME VA "L’assetto è molto buono, anche se
leggermente
sbilanciato verso il posteriore, che rimane un po’ basso. Io preferisco
l’impostazione tradizionale, che mi aiuta di più in inserimento in curva.
La forcella è ottima, scorre bene, ma è un po’ legnosa e picchia nelle
mani e nei polsi quando prende la botta pesante. L’insieme delle due cose
fa sì che l’inserimento in curva vada fatto con molta decisione,
altrimenti
l’avantreno tende ad allargare. Va, però, detto che nel Mondiale non ci
sono piste lisce per cui poco importa se davanti allarga, tanto c’è sempre
il canale che te la tiene dentro. I vantaggi sono in trazione sulle buche,
dove il mono recupera in fretta e scarica bene tutti i cavalli a terra
e la forcella non si scompone, a patto che sia sempre guidata dal canale.
I freni sono da spavento, roba da spappolare gli occhi sulle lenti in staccata.
So che il Team dichiara offset forcella di serie, ma non ci credo neanche
morto, perchè ho provato la YZ450F standard giusto il giorno prima e con
questa non c’entrava proprio niente! Il motore è bellissimo, potente e
sfruttabile a tutti i regimi di giri, ti tira fuori forte dalle curve e
poi allunga anche in alto. Mi ha colpito il comando dell’acceleratore,
morbido e modulabile, tanto che mi viene da pensare che ci sia una molla
diversa all’interno del carburatore".
Su Motociclismo Fuoristrada di dicembre tutta la preparazione del motore
e della ciclistica di queste straordinarie moto
MX2 Cairoli
MX2 CAIROLI, COME VA "Il motore è da paura: sembra un 450 di
quelli
buoni, ha un tiro ai bassi/medi devastante, pur rimanendo dolce, e un gancio
marcia che fa spavento. Non avevo mai provato in questi anni una 250F così
(e Vitto ne ha provate veramente tante – nda). Ovvio che tanto c’è
sotto
quanto manca in alto, se insisti con la marcia in fuorigiri il motore muore,
ma è esattamente questo lo stile di guida di Tony, che gli dà la marcia
senza mai pizzicare il limitatore e fa scorrere alla grande la moto. Credo
che in curva non usi mai la seconda, perchè se io riuscivo a curvare sempre
in terza figuriamoci lui con la velocità pazzesca a cui inserisce la moto.
A livello di telaio è la solita Yamaha, ma io me la sentivo un po’ stretta
addosso, perchè Tony usa le leve basse e il manubrio molto arretrato, un
po’ stile Carmichael. La forcella mi ha sorpreso: è dura da spavento,
quasi incredibile. Non è difficile da inserire in curva, nel senso che
la moto rimane maneggevole e svelta, ma devi entrare con una gran pressione
perchè praticamente non si muove. Quando prendi le buche ti dà delle gran
botte nelle mani e a me dopo pochi giri stancava le braccia. Dietro, il
mono non è così estremo, ma l’ultima volta che è stata usata prima della
prova è stata agli Internazionali a San Severino, dove c’era il fangone,
per cui magari la forcella era così dura anche per quello. Un ultimo commento
sull’estetica, tra le tre moto è quella che mi è piaciuta di più".
MX3 Demaria
MX3 DEMARIA, COME VA "In sella mi è piaciuta moltissimo, tra
l’altro,
c’è da festeggiare, perchè finalmente non me la sono tirata in testa
(fatto
avvenuto con la KTM 530 del francese ai test in Olanda, due anni fa –
nda). Finalmente una MX3 che sembra una 450 e non una 700 due tempi! Ha
un’erogazione rapida ma corposa, è bella da guidare, è leggera e con una
forcella talmente scorrevole e morbida da sembrare una moto da Enduro,
pur senza tamponare. Non è esagerata, non è scorbutica, non dà quelle pistonate
che ti strappano il parafango posteriore. Va poco più di un 450, anzi,
ai bassi ne ha anche meno del 450 di Coppins. Appena dopo, a partire dalla
transizione tra bassi e medi ne ha invece molto di più ed è una goduria.
Qualsiasi marcia gli butti dentro ti tira sempre fuori alla grande dalle
curve e spinge forte, rendendo tutto più facile per chi sta in sella. Buoni
i freni, nessuna vibrazione fastidiosa e buona anche la posizione in sella,
anche se le leve sono tutte un po’ basse per assecondare lo stile di Yves,
che sta molto seduto".