Prova comparativa: Piaggio X7 contro Yamaha X-Max 250
Caratteristiche
CARATTERISTICHE Piaggio X7 e Yamaha X-Max 250 sono due scooter pratici
e confortevoli, ma anche agili e divertenti come i ruota alta urbani. La
novità è sicuramente l’italiano: dall’inconfondibile aspetto Piaggio
per estetica e soluzioni tecniche, rappresenta la vera via di mezzo tra
lo scooter urbano ed il confortevole granturismo da viaggio. Lo Yamaha
X-Max 250 è dedicato a chi sacrifica un pizzico di comfort in favore del
piacere di guida e della maggiore praticità. Sfoggiano entrambi un design
ricco di carattere: le linee morbide che dominano le forme del giapponese,
gli conferiscono un aspetto slanciato e sportivo, amplificato dalla colorazione
nero-bianco perlato; più spigoloso nella sagoma, X7 è caratterizzato dal
frontale ampio e aggressivo - da cui sporge il parafango “a becco” -
e dalla coda compatta. Da vicino il giapponese trasmette una sensazione
di maggiore qualità: su Piaggio alcune plastiche non combaciano perfettamente.
Comfort
COMFORT Salire in sella è semplice, visto che il piano di seduta per
entrambi dista meno di 80 cm dal suolo, e poggiare saldamente i piedi a
terra riesce anche a chi non supera il metro e 70 di altezza. Il tunnel
centrale dell’X-Max è poco più ingombrante di quello dell’X7 e
richiede
più sforzo per essere scavalcato. Più accogliente la posizione di guida
di Yamaha, con tanto spazio per le gambe, la sella meglio sagomata (e più
sottile nella parte anteriore) e il manubrio poco distante dal corpo; Piaggio
lascia scarso spazio alle ginocchia del guidatore, ma si fa perdonare offrendo
il supporto inclinato per i piedi, come un vero granturismo.
In città
IN CITTÀ Al semaforo l’X7 balza in avanti guadagnando spazio e
fino
alla successiva coda di auto mantiene inalterato il vantaggio. Il semaforo
dopo toglie ogni dubbio: il monocilindrico Quasar da 244 cc muove il commuter
italiano con più grinta (soprattutto accelerando dalle basse velocità)
di quanto non riesca a fare il propulsore dell’X-Max. Quest’ultimo
ha,
però, un maggiore allungo ed esprime il meglio di sé nella zona alta del
contagiri. Inoltre Yamaha è più silenzioso e vibra meno. In compenso,
l’X7,
pur non essendo concepito come uno scooter sportivo, è più maneggevole,
magari quando si incontrano ostacoli e tombini da schivare. Tuttavia nel
traffico più intenso l’italiano paga la maggior sezione frontale che
riduce
la gamma delle possibili “manovre evasive”.
Fuori città
FUORI CITTÀ Prendiamo la tangenziale: entrambi gli scooter in velocità
si dimostrano stabili, con una maggiore (seppur lieve) tendenza dell’X7
a serpeggiare quando si mettono le ruote su traversini o sconnessioni
dell’asfalto.
Stona il fastidioso parabrezza fumé: non è la tinta ad infastidire bensì
la distorsione della visuale che si ottiene guardandoci attraverso. Yamaha
consente una visione più limpida tramite il parabrezza, ma per contro offre
una protezione aerodinamica generalmente minore. Su percorsi più scorrevoli
e sinuosi, i due scooter sfoderano aderenza e precisione: diverte di più
il giapponese, con cerchi di maggior misura (15” anteriore e 14”
posteriore)
che consentono una guida più stabile in piega e un feeling più
“motociclistico”,
ma l’X7 bilancia le prestazioni del rivale con una maggiore luce a terra.
Sospensioni
SOSPENSIONI Alla voce sospensioni i due scooter evidenziano tarature
differenti: gli ammortizzatori posteriori dell’X-Max sono più duri e
lasciano
filtrare qualche asperità in più rispetto al 250 italiano, mentre
quest’ultimo
supera in rigidezza la forcella del rivale.
Freni
FRENI In sella a Yamaha ci vuole più cautela: il freno anteriore, molto
probabilmente per un difetto dell’esemplare in prova, è poco potente e
costringe ad anticipare la frenata e ad aiutarsi con l’efficace impianto
posteriore per ottenere decelerazioni alla pari del concorrente. Piaggio,
infatti, frena meglio: entrambe le leve sono morbide da azionare e producono
decelerazioni intense, tanto che al posteriore si arriva in fretta al bloccaggio
della ruota. Sono assenti su entrambi gli scooter il sistema di frenata
integrale anche in optional e, purtroppo, il sempre utile freno di
stazionamento.