Prova comparativa: BMW F 800 GS contro Yamaha XT660Z Ténéré
Caratteristiche e prezzi
CARATTERISTICHE E PREZZI La BMW F 800 GS e la Yamaha XT660Z
Ténéré
si inseriscono in un mercato nel quale l’offerta di moto di questo tipo,
cioè da turismo fuoristrada “vero”, è limitata. Le potenziali concorrenti
sono: BMW HP2, KTM LC8 Adventure e LC8 Super Enduro. Altro elemento di
attrazione per gli acquirenti sono i prezzi: 10.200 euro per la F e 6.995
euro per la Ténéré, inferiori rispetto a quelli delle concorrenti. La BMW
piace, perchè attrae quella fetta di pubblico vicina alla casa tedesca
ma che nella produzione di Monaco non ha mai trovato una moto che potesse
soddisfare le proprie esigenze, per via di un certo astio verso le boxer
(cilindri sporgenti, pedane arretrate, cardano, telelever). La Ténéré,
invece, riprende il filone Anni ’80 dell’endurona monociclindrica, con
sospensioni morbide, motore pacioso e attitudine al fuoristrada.
Propulsori
PROPULSORI Sulla carta, la Ténéré non ha speranze contro la F. Pesano
su e giù lo stesso, solo che la BMW è a due cilindri ed eroga quasi il
doppio dei CV, spingendo più forte sin dai bassi regimi con uno stupendo
rumore da 4 cilindri “incazzato” ed un’erogazione perfetta:
gira regolare
a 1.500 giri e sale in maniera dolce e vigorosa, senza la pistonata tipica
del V2, spingendo fino ai 210 orari. A rendere ancora più duro il confronto,
per la Ténéré, c’è il discorso che gli attuali mono da 650 cc sembrano
soffrire molto l’omologazione Euro 3, che toglie carattere ai bassi regimi
e fa prendere loro i giri in maniera impersonale. In realtà, però, la Ténéré
se la gioca alla grande. La posizione di guida, per quanto infossata e
con le gambe un po’ in bocca (pur avendo la sella a 900 mm da terra,
contro
gli 860 della F), è più enduristica che sulla BMW, dove le pedane sono
più arretrate e il manubrio più basso, con le estremità rivolte all’ingiù.
Nessuno di noi ha gradito il manubrio della F in fuoristrada, tranne il
più “manico” del gruppo, che ha detto: “Ti fa sentire bene la
ruota
anteriore”. Il primo problema che si presenta con la F 800 è capire la
sua erogazione: è talmente dolce che sembra andare piano ma, se spalanchi
il gas in fuoristrada, ti giri su te stesso. Mentre la Ténéré è sempre
gestibile, il surplus di potenza della BMW ce lo godiamo nei sorpassi,
ai semafori o uscendo dai tornanti mentre, in autostrada, tra i tasselli
e gli autovelox di tipo Tutor, la velocità di crociera risulta la stessa
su entrambe le moto: 130 orari, con i motori che girano in relax. 5.000
giri di strumento per BMW, 4.500 per Yamaha. Il rovescio della medaglia:
entrambe, in fuoristrada, accusano prima e seconda marcia troppo lunghe.
Comfort
COMFORT A 130 orari, la Yamaha è molto più protettiva con il suo
cockpit
molto verticale. Ha la strumentazione alta, che ci esalta (sembra una moto
da Dakar) ma intercetta la visuale, se si affrontano ripide salite stando
seduti, inoltre produce piccoli vortici che fanno vibrare il casco. La
BMW protegge poco ma senza vortici. Su moto di questo tipo, destinate a
cadere sulle pietre, i parabrezza protettivi non hanno una lunga vita.
Perciò, il piccolo plexiglas della BMW ci piace molto. Alcuni sono scettici,
perché si percepisce parecchia aria ma noi abbiamo usato la BMW in una
Milano-Potenza e ritorno (2.000 km) a 130 orari fissi, velocità alla quale
la protezione era sufficiente per alleviare il carico, in modo da non soffrire
neanche dopo ore di guida. In occasione di quel viaggio, però, ci è venuto
mal di sedere già a Bologna, a un quinto della distanza prevista: la sella
è bella dura. Sulla Ténéré si sta un po’ infossati e l’imbottitura
della
sella cede lentamente ma sulla lunga distanza è sufficientemente comoda.
La BMW non vibra e non scalda, mentre la Yamaha vibra (non drammaticamente),
scalda molto a livello scarico destro ed è più difficile da caricare di
bagagli con gli elastici, per colpa delle maniglie a grossa sezione. La
BMW ha sottili maniglie di metallo, molto meglio. Entrambe si guidano bene
anche da cariche. A richiesta tutte e due possono montare diversi
accessori. La Yamaha ha in catalogo due tubi reggi borse molto attillati,
da appena 2 kg totali, validi sia per il suo tris di bauletti, sia per
le borse morbide aftermarket. Tolti gli specchietti di serie, troppo vulnerabili
in caso di caduta, abbiamo tentato di montare quelli pieghevoli ma la BMW
ha un filetto dedicato. Avendo affrontato percorsi mediamente impegnativi
sotto la pioggia, il rischio di cadere era altissimo e farlo senza protezioni
sulle moto ci preoccupava molto. Alla fine, la povera BMW è caduta la bellezza
di sette volte (sempre a bassa velocità), senza farsi praticamente nulla,
a parte la leva del cambio piegata e tre piccoli graffi sul lato destro.
Neanche gli indicatori di direzione si sono rotti. Siamo sinceri: non pensavamo
fosse così robusta. Alla maggior parte delle moto stradali basta cadere
dal cavalletto per creparsi carene e frecce: questa è una vera moto da
fuoristrada, non fa finta. Stesso discorso per la Ténéré, che ha molta
plastica di protezione al posto giusto. Peccato la stampella stradale,
corta e con la base poco larga.
In fuoristrada
IN FUORISTRADA Appena in sella, BMW e Yamaha colpiscono per il modesto
ingombro tra le gambe, la sensazione di pesare molto meno di due quintali
e la facilità di approccio, cosa che le rende subito amichevoli in fuoristrada.
Tuttavia l’assetto base della BMW ha sospensioni troppo morbide che non
copiano bene le asperità ed un manubrio basso che, nella guida in piedi,
costringe il pilota a stare con la testa piegata troppo indietro. Soprattutto
in discesa la GS sembra andare ovunque, tranne che dove vogliamo noi. Questo
dipende dal setting e non da una pecca progettuale. Dove, invece, la BMW
ci esalta è nelle salite tortuose, ripide, tecniche, dove sembra persino
leggera, facile e rassicurante; lo stesso vale elle manovre a U, dove la
sua maneggevolezza si sente tutta. La particolare erogazione della GS viene
interpretata diversamente in base allo stile di guida. Chi centellina il
gas ed usa la frizione ne giudica notevole la trazione; che guida in piedi,
deciso e senza frizione, al di sotto di una certa velocità non riesce a
parzializzare il gas. Massimo Doretto, che con la F800 preparata da Palma
sta dominando l’Italiano Motorally, dice che i rivali gli domandano se
ha il controllo di trazione, da quanto la moto sale attaccata alle pietre.
Guidando seduti con zampate al suolo si picchiano i polpacci contro i supporti
delle pedane del passeggero, che sono larghissimi e non si possono togliere.
Insomma, tra posizione di guida ed erogazione, questa moto va capita, ma
poi si guida bene. Nello scorrevole si innesta la terza e si usa solo quella;
non si avverte il peso della benzina posto sotto la sella. Non convince,
però, la sella alta: a chi passa il metro e ottanta le gambe arrivano comunque
in bocca. La BMW diventa naturale quando ci si abitua a dare meno gas di
quello cui si è abituati.
Due stili di guida
DUE STILI DI GUIDA Pur giudicando la Ténéré meno affascinante di
motore,
chi ha uno stile di guida tranquillo e seduto, in fuoristrada, la trova
più facile della BMW. Chi ha una guida più aggressiva, però, preferisce
la tedesca. La Ténéré è… la più leggera “due quintali” che
abbiamo mai
guidato e questo perché gli 11 kg in meno che ha, rispetto alla BMW, mancano
quasi tutti sull’avantreno che, così, risulta molto più manovrabile,
mentre
la F è piantata come una sportiva da strada. La Ténéré ispira fiducia,
si guida quasi come una mono leggera, ci vai ovunque senza il timore di
metterti nei guai, ha un’ottima trazione. E puoi dare gas finché vuoi,
senza doverlo controllare come sulla F 800: ha molti meno CV, su asfalto
è meno eccitante, prima e seconda sono troppo lunghe, ma in fuoristrada
ti stanca meno e si arrampica meglio. La Bmw è un missile, bisogna essere
smaliziati per goderne appieno. Però è un gran godimento aprire il gas
e sentirla intraversare, mentre il motore ulula agli alti regimi. La Tenerona,
invece, si arrampica ovunque, con quel pum-pum-pum che ricorda le vecchie
glorie degli anni 80. Criticabile la forcella, che saltella sulle asperità,
rendendo l’avantreno impreciso, anche se il problema non si avverte in
modo eccessivo e se ne rendono conto solo i più esperti.
Conclusioni
CONCLUSIONI La BMW diventa perfetta, una volta fatta l’abitudine
all’erogazione
generosa, alzato il manubrio e tarate su misura le sospensioni. Riguardo
alla Ténéré: è esattamente quello che deve essere una mono tutto terreno,
è la degna erede del nome che porta. Della nuova Yamaha si apprezzano
l’impostazione
di guida avanzata che facilita le cose quando si va in mulattiera. Avremmo
preferito fosse 5 cm più bassa e con il cambio più corto, per non dover
sfrizionare partendo. Per il resto ci sembra una moto azzeccata, robusta,
con tutte le cose al posto giusto. È una moto complessivamente equilibrata,
che non sorprende, se non nell’estetica. Complice la posizione di guida
e il bilanciamento dei pesi, risulta agile e manovrabile. Votata al fuoristrada
moderatamente impegnativo, può regalare soddisfazioni. È facile nel fuoristrada
tecnico, resta stabile coi bagagli e va bene in autostrada, visto che il
motore gira senza alcuno stress a 130 orari. Lascia un po’ perplessi
l’utilizzo
sempre maggiore dell’elettronica: forse dovremo iniziare a girare con
saldatore e chips nella borsa ricambi…