Scuola di supermotard Husqvarna
Com'è la scuola
Alla scuola di supermotard non si impara a derapare, almeno non subito.
Come non si impara a centrare un canestro da 3 punti con una sola lezione
di basket o a dribblare un difensore con un doppio passo la prima volta
che si gioca a calcio. Lo sostiene ogni buon allenatore: prima di tutto,
bisogna concentrarsi sui cosiddetti “fondamentali”. Una volta
apprese
le basi, l’esperienza porta a tirare con precisione, a scartare con
rapidità
e… a derapare (quasi) come Max Manzo. Proprio lui è uno dei campioni che,
volta per volta (per un totale di 18 date), salgono in cattedra
all’Husqvarna
360° Off Road School. O meglio, salgono in moto. E, a motore spento, mostrano
a noi alunni l’ABC del supermotard. Mezz’ora (o poco più) di
spiegazione
teorica che dà il via alla giornata, durante la quale Max ci chiarisce
come si guida una moto da supermotard. Postura in sella, movimenti del
corpo posizione delle leve al manubrio…ogni cosa, anche la più piccola,
ha la sua importanza. Quello che conta di più, ripete, è frenare l’istinto
di guida stradale e “pistaiolo”, che porta a muovere il corpo
erroneamente
per il motard. Ma questo lo scopriremo più tardi, in pista. Quando
l’ultima
curiosità è appagata inizia la parte pratica: 5 ore tra i cordoli di Castelletto
di Branduzzo (PV) – uno dei motodromi, insieme a quello di Chignolo Po
(PV) e di Lombardore (TO), su cui si svolge la scuola – ognuno in sella
alla propria moto (di qualunque marca) o ad una delle dodici motard di
Husqvarna che si possono noleggiare alla scuola: dalla SM 450, alla 510,
alla 610.
Affrontare una curva
Durante i primi minuti giriamo liberamente, così da dare ai “prof”
una
panoramica sulle nostre capacità. Veniamo poi divisi in due gruppi (composti
da poco più di una decina di persone), ognuno dei quali prende possesso
di una parte di pista. Così, entriamo nel vivo della lezione: curva per
curva Manzo ci mostra le traiettorie, l’utilizzo del gas e dei freni e
la posizione del corpo, fa un paio di dimostrazioni pratiche (che lasciano
il gruppo a bocca aperta). È ora il nostro turno. Proviamo a ripetere quanto
appena visto, abbiamo i consigli dell’istruttore ben chiari in testa
ma…
non ci vengono. In ingresso curva portiamo il piede in avanti, la suola
sfiora l’asfalto; appena pieghiamo la moto per curvare il gomito entra
in contatto con il ginocchio. Così per due o tre volte di seguito. C’è
qualcosa che non va. Gli istruttori fermano il gruppo per i primi consigli.
“Non devi forzare in inserimento”, “Non devi scalare in
curva” e così
via. Ad ognuno vengono evidenziati i propri errori. Noi ne collezioniamo
due o tre. Prima di tutto, spostiamo il sedere verso l’interno della
curva,
quando dovremmo lasciarlo ben saldo sulla sella. Secondo, non dobbiamo
sporgere busto e spalle verso l’interno della curva: è la moto che si
inclina maggiormente. Inoltre (e questo è il motivo per cui il gomito tocca
il ginocchio) la gamba interna va spostata in avanti, facendo in modo che
rimanga adiacente al fianchetto della moto. Non va “aperta” di
fianco!
Con questo sistema, quando si piega, si dovrebbe fare in modo che il ginocchio
passi tra il gomito e la moto. Per imparare il corretto stile di guida
stile di guida, ci dice Fabrizio Carcano (l’altro istruttore che segue
il nostro gruppo), i “fuoristradisti” sono avvantaggiati. I nostri
sono
i classici errori degli “asfaltisti”.
Affrontare il misto
Continuiamo. Max ci mostra ora come affrontare un tratto tra una curva
molto veloce e una lenta. Ci proviamo di nuovo: gamba avanti, vicina al
fianchetto, e giù in piega. Questa volta va meglio anche se, risolto il
problema gomito-ginocchio, ne incontriamo altri due. Ci fa male la gamba,
tanto, e non riusciamo fidarci dell’avantreno perché non lo
“sento”.
Come mai? Non siamo gli unici, almeno per quanto riguarda il dolore. Scopriamo
che è assolutamente normale: tenere sospesi a mezz’aria stivali che pesano
più di 1,5 kg l’uno affatica rapidamente i quadricipiti. Serve un buon
allenamento. Per quanto riguarda la fiducia sull’avantreno, ci spiegano
che le curve veloci, dove è necessaria maggior stabilità, si percorrono
spostando il corpo in posizione arretrata sulla sella. In questo modo si
trasferisce più peso verso il posteriore, aprendo leggermente l’angolo
del cannotto di sterzo. Viceversa, nelle svolte strette conviene avanzare
verso il manubrio per rendere la moto più rapida a girare. Ritentiamo.
Effettivamente va meglio, ma non riusciamo ancora a fidarci del tutto.
Eppure Manzo, che piega tanto da sfiorare i cordoli coi paramani, non sembra
così preoccupato… Ha una moto da gara, e gomme slick. Ma soprattutto,
ha una tonnellata di quello serve per chiarire anche l’ultimo dei dubbi:
l’esperienza. L’orologio corre veloce, l’istruttore sporca le
sue ruote
di terra mostrandoci come affrontare il tratto off-road. Abbiamo fatto
fuoristrada pochissime volte, e sempre con gomme più o meno tassellate:
l’idea di farlo con quelle stradali, pressoché lisce, ci intimorisce.
Eppure, dopo aver capito dove mettere le ruote per curvare ci sentiamo
molto più tranquilli. La lezione finisce qui. La composizione mista del
gruppo (acerbi del motard e già navigati insieme), a inizio giornata, ci
aveva suscitato qualche perplessità. Tuttavia, il numero limitato di allievi,
l’abbondanza del tempo a disposizione e l’attenzione che gli
istruttori
hanno dedicato ad ogni partecipante, ha consentito a chi era già bravo
di migliorarsi e agli altri di gettare una prima “asfaltata” di
motard
sulla strada dell’esperienza personale. Su www.offroadschool.it
i prossimi appuntamenti e le informazioni per partecipare ai corsi organizzati
dalla scuola.
Scuola KTM
Anche KTM ha una propria scuola con corsi di guida off-road e supermotard.
Il sito ufficiale è www.ktmadventuretours.com
sul quale, oltre a tutte le informazioni utili per partecipare ai corsi,
si trovano i riferimenti per i viaggi organizzati dalla Casa austriaca.
Il calendario dei corsi KTM prevede date su motodromi italiani (Latina,
Chignolo Po, Moncaglieri), francesi (Belmont, Villars sous Ecot) e altri
europei. I 5 appuntamenti italiani previsti per il 2008 sono già passati,
ma vi sono ancora posti disponibili per gli altri. In sella alla vostra
moto, il costo del corso, comprensivo di pista in esclusiva, servizio meccanico
e ricambi, T-shirt ed aperitivo finale è di 250 euro, mentre il noleggio
del mezzo fa lievitare il prezzo a 510 euro. Le lezioni sono su 2 giorni.