Test KTM 690 Enduro
Com'è fatta
La 690 Enduro ha un telaio tutto nuovo, derivato dalla sorella
specialistica
690 Rally. Molto stretto in generale, e in particolar modo nella zona di
giunzione col forcellone, è studiato in modo da alloggiare sotto la sella
il serbatoio. Quest’ultimo è autoportante, ovvero non necessita del
telaietto
posteriore per sostenere la sella, che è molto stretta e consente agili
spostamenti longitudinali. Il carburante posizionato sotto il pilota permette
di abbassare il baricentro e di avere spazio per un air-box di grandi
dimensioni.
Potentissimo il motore: i CV dichiarati sono 63 a 7.500
giri.
Vi sono inoltre 4 opzioni di funzionamento impostabili con un selettore
posto sotto la sella: la prima consente il funzionamento del propulsore
anche con benzine di scarsa qualità, fino a 91 ottani; la seconda, denominata
“soft”, toglie circa il 30 % della potenza disponibile; la terza,
“advanced”,
rende più pronta la risposta del motore; la quarta è la configurazione
standard.
Come va
Non è leggerissima (peso dichiarato 138 kg a secco), la sua carta
migliore
è la stabilità. Perfettamente a suo agio nei veloci “sterratoni” da
80
- 90 km/h, non disdegna nemmeno le mulattiere, ma viene rallentata da un
raggio di sterzo limitato.
Le marce sono lunghe, tuttavia la buona coppia del motore sotto i 4.000
giri consente di superare qualunque ostacolo. Le sospensioni hanno un taratura
standard molto “soft”.