Ducati 848 Contro Suzuki GSX-R 750

Pur avvicinandosi per la caratteristica di essere scelte intermedie fra una 600 ed una 1000 la 848 e la GSX-R 750 sono molto diverse, segno di forte personalità: bicilindrico a L con doppio scarico alto per l’italiana, quattro cilindri in linea con marmitta bassa per la giapponese; telaio a traliccio e monobraccio per la prima, doppio trave in alluminio e bibraccio per la seconda.

Le protagoniste








LE PROTAGONISTE
Pur avvicinandosi per la caratteristica di essere scelte intermedie fra una 600 ed una 1000 la 848 e la GSX-R 750 sono molto diverse, segno di forte personalità: bicilindrico a L con doppio scarico alto per l’italiana, quattro cilindri in linea con marmitta bassa per la giapponese; telaio a traliccio e monobraccio per la prima, doppio trave in alluminio e bibraccio per la seconda. Il risultato è che le due rivali hanno caratteristiche di guida tanto diverse quanto uniche nel panorama delle supersportive, con un plus per Ducati a livello di ciclistica, e sorprendenti risultati per Suzuki a livello di motore. Il tutto verificato al Mugello con gomme Bridgestone BT002 e telemetrista GET al seguito: una prova ben riuscita anche se lievemente compromessa dalla pioggia insistente durante la giornata.

Come sono in sella





COME SONO IN SELLA
La posizione di guida premia l’italiana in fatto di sportività. Il bicilindrico consente di avere minori ingombri laterali e ciò si avverte principalmente nella zona del serbatoio, dove la 848 ha degli incavi molto più stretti, non tanto nella parte in prossimità della sella, che è molto simile, quanto invece nella zona più avanzata. La vocazione racing della 848 è sottolineata anche dalla posizione delle pedane, molto più alte e arretrate rispetto a quelle della Suzuki; questo comporta qualche sacrificio in più a livello di comfort di marcia, ma nella guida al limite si può assumere una posizione più sportiva e si può contare su una luce a terra decisamente superiore. Viceversa la Suzuki può sfruttare i vantaggi offerti dal 4 cilindri in fatto di ingombri longitudinali: non tanto perché l’interasse è di soli 1.400 mm (1.430 per la Ducati), offre maggiore maneggevolezza e lo si è visto sulle curve del Mugello.

Test in pista





TEST IN PISTA
Ducati nelle curve ad esse offre qualcosa di più, a livello di sospensioni, perchè è meglio assettata: affondano meno in compressione e tornano con più progressività durante il cambio di direzione. Ciò si traduce in percorrenze più rapide, non tanto per la rapidità nel cambio di inclinazione, quanto invece per l’assenza di dondolii che costringerebbero a ritardare l’apertura del gas. Certo è che il meteo sfavorevole ci ha tolto del tempo per lavorare sul set-up, a svantaggio di Suzuki, che ci è parsa quella più “stradale” nella configurazione base delle sospensioni. La 750 di Hamamats si rifà invece con motore da urlo (l’ennesimo) che, sui lunghi rettilinei del Mugello, ha ampiamente compensato velocità di percorrenza di curva leggermente inferiori rispetto alla 848. L’allungo fino a quasi 14.000 giri indicati produce una dozzina di CV in più rispetto alla bicilindrica italiana che riesce a restare attaccata solo sfruttando la scia. In assenza di questa, in fondo al rettilineo principale ci sono 10 km/h di differenza che la 848 non riesce a compensare in staccata, dove Suzuki sfodera un impianto frenante poderoso. Quello di Ducati è altrettanto potente, ma al primo richiamo della leva ha una risposta leggermente più pastosa prima di produrre decelerazioni altrettanto significative ma caratterizzate da una maggiore propensione del retrotreno a scomporsi, anche per l’assenza dell’antisaltellamento, presente invece su Suzuki. Ciò si traduce comunque in ingressi fulminei grazie a un avantreno che tende a cadere velocemente verso la corda, certamente in maniera molto più rapida rispetto a Suzuki. La GSX-R 750, però, è più rassicurante, come se l’anteriore fosse più “piantato”, salvo poi perdere questo vantaggio a centro curva, dove le pedane entrano facilmente a contatto con l’asfalto. E anche in uscita di curva la 848 sembra avere più trazione nonostante una maggiore tendenza all’impennata e una minore esplosività del motore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA