17 January 2008

Pierobon F042

Pierobon collabora da anni con vari team SBK e MotoGP, e ha progettato e sviluppato i telai delle Ducati 998 e 999 di molti piloti, tra cui Bostrom, Bayliss, Xaus e Laconi. La F042 nasce per essere semplice. Niente carene in carbonio, scarico in titanio o cerchi in magnesio.

Chi è Pierobon




Pierobon collabora da anni con vari team SBK e MotoGP, e ha progettato e sviluppato i telai delle Ducati 998 e 999 di molti piloti, tra cui Ben Bostrom, Troy Bayliss, Ruben Xaus e Regis Laconi. La F042 nasce per essere semplice. Niente carene in carbonio, scarico in titanio o cerchi in magnesio. Chi l’ha progettata ha voluto creare una moto sobria, la cui forza è l’efficacia in pista. Questa è una moto “pane e salame” (un buon salame di Felino, ovviamente), nella quale la sostanza viene prima di tutto. È dedicata a chi chiede divertimento allo stato puro, e snobbando la nouvelle cuisine delle moderne supersportive, arriva nel paddock con il suo furgone anonimo, tira giù la moto, fa la pressione alle gomme e via, a far segnare il tempo sul cronometro.

Realizazione




Ecco quali parti di una Ducati con motore 1000 DS avete bisogno per utilizzare il kit: il motore, il sistema completo di aspirazione, la pompa elettrica per la benzina o la flangia completa (se si utilizzerà l’iniezione elettronica), le sospensioni, le piastre di sterzo, l’impianto frenante completo (anteriore e posteriore), i cerchi e il cablaggio elettrico.

Il forcellone fornito nel kit F042 è quello di una SS 1000 modificato (allungato di 18 mm e irrobustito con “fazzoletti” opportunamente posizionati). Nel caso ne abbiate uno a disposizione potete far modificare il vostro, risparmiando poco meno di 1.000 euro. Se anche l’ultima voce della lista è spuntata possiamo continuare: presentiamo tutti i componenti del kit, ricordando che, a parte carenature e impianto di scarico è tutto realizzato in alluminio. Non servono certo muscoli da bodybuilder, quindi, per estrarre dall’imballaggio il telaio a traliccio, pesante soli 6,12 kg. Questa unità, caratterizzata da una elevata rigidità torsionale, è progettata per offrire un feeling diretto e una reattività eccellente nel misto stretto.

Il telaietto posteriore nasce dall’unione Speed Box Pierobon F042 tra tubi e parti scatolate e, insieme a quello anteriore, non raggiunge 1,25 kg. Studiato per offrire una posizione in sella ottimale e sagomato in modo da alloggiare un airbox decisamente ampio troviamo ora il serbatoio: contiene 16 litri, è costruito a mano e pesa come un neonato in salute (3,38 kg). Il forcellone, fornito dal cliente o da Pierobon, viene montato su cuscinetti di grande diametro e non raggiunge i 4 kg. Infine, l’ultima delle parti realizzate nella lucente (o satinata) lega: le pedane hanno le leve montate su boccole in bronzo e in coppia pesano circa 0,5 kg.

Prima di abbandonare il metallo, un commento sull’impianto completo di scarico, realizzato in acciaio. Piacevolmente integrato con la linea della moto, è stato affinato al banco per sfruttare al meglio i regimi medi e bassi che sono il punto forte del “pompone”: regala qualche CV (non più di 5), libera le aprezzatissime doti canore del bcilindrico desmodromico pesa 4,65 kg.

Dedichiamoci ora alla vetroresina, materiale in cui sono realizzate le ultime parti del kit. La carenatura completa (composta da cupolino, codone e laterali) è caratterizzata da un design filante e leggero, perfettamente abbinato alla tipologia della moto. La vasca sottocoppa, infine, è studiata per contenere al suo interno liquidi fuoriusciti in seguito a perdite o eventuali guasti, come previsto dai regolamenti di tutte le piste. Ora che anche l’ultimo bullone è serrato non ci resta che dar vita al motore, e “scaraventare” la F042 nel suo ambiente naturale.




Il nostro test




Fin dai primi metri la creazione di Pierobon mette in chiaro il suo carattere: è decisamente agile e reattiva nello stretto (le misure dell’inclinazione del cannotto di sterzo di 23° e dell’avancorsa di 93 mm sono tipicamente “svelte”) e non si innervosisce mai, nemmeno in varianti e curve decisamente veloci come la Ascari e la parabolica, nelle quali una moto stabile è molto efficace. La posizione di guida è, nell’ottica della guida in pista, decisamente confortevole: la protezione aerodinamica è molto buona e c’è spazio per muoversi in sella. Freni e sospensioni di serie (la moto oggetto della nostra prova “nasce” da una 1000 SS) svolgono i propri compiti nel migliore dei modi, essendo tarati per tenere a bada oltre 30 kg in più rispetto al peso della F042. Il risultato è che i trasferimenti di carico sono sempre limitati, la moto è precisa sia in ingresso che in uscita di curva e i riferimenti per le staccate si spostano qualche metro più “in là” del previsto. Anche il motore, chiamato a spingere una massa minore, offre accelerazioni decisamente brillanti, tanto che sui due rettilinei più lunghi si arriva al limitatore in sesta (circa 230 km/h indicati) con facilità. Su piste molto “guidate” e condotta da piloti esperti, la F042 è in grado di competere con mezzi molto più costosi. A dimostrarlo ci ha pensato Atiba Belgrave, 3° classificato (dietro ad una 996R e ad una 1098S) nel campionato olandese dedicato alle concessionarie Ducati.


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