18 December 2007

Propulsori enduro 450 Husqvarna vs KTM

Per la scelta del motore enduro si parte da due filosofie costruttive completamente differenti. La prima è la soddisfazione del pilota che ama tenere il gas aperto, avere delle buone prestazioni e curve di coppia e potenza ottimizzate agli alti regimi. Questo tipo di guida è ben supportato dal propulsore con doppio albero a camme, modello di fabbrica abbracciato dalla Husqvana. A questo genere di pilota si contrappone quello che preferisce avere una risposta pronta del motore, fornita dal singol

Due guide due motori


Per la scelta del motore enduro si parte da due filosofie costruttive completamente differenti. La prima è la soddisfazione del pilota che ama tenere il gas aperto, avere delle buone prestazioni e curve di coppia e potenza ottimizzate agli alti regimi. Questo tipo di guida è ben supportato dal propulsore con doppio albero a camme, modello di fabbrica abbracciato dalla Husqvana. A questo genere di pilota si contrappone quello che preferisce avere una risposta pronta del motore, fornita dal singolo albero a camme, utilizzato da KTM, forse più nervoso, ma ben generoso nella coppia alle andature medie e sempre in grado di levarti dai guai quando serve. Il beneficio del singolo albero a camme si apprezza anche nella riduzione del dispendio energetico ad opera delle parti meccaniche ai medi regimi. Con un bialbero, data la minore massa da muovere per il sistema punterie (il complesso albero a camme e bilanceri che agisce sulla valvole e che nel doppio albero non deve pesare, motivo per cui sull’Husky ci sono i bilancieri a dito estremamente leggeri) è possibile realizzare fasature più spinte e, quindi, incrementare la respirazione agli alti regimi. Per natura costruttiva nel settore moto si tende con questa distribuzione ad ottimizzare tiro e prestazioni ai medio-alti.

Prestazioni vs erogazione


Ne deriva che un motore come quello Husqvarna è più potente agli alti regimi, quando la combustione può usufruire del maggior respiro, garantito da un profilo allungato delle camme dell’albero di aspirazione, mentre è caratterizzato da un maggior consumo e da una risposta più lenta ai medio-bassi, per via della dispersione energetica, data da profili di camme spinti che necessitano di molle valvole più tenaci e, quindi, meno attriti. Un propulsore come quello KTM, dotato di singolo albero a camme offre, invece, più coppia ai medi ma è un po’ limitato nelle prestazioni agli alti: ricordiamo però che i miti dell’off road non guidano quasi mai a gas completamente aperto (rif. Sua Maestà Everts).

Costi e manutenzione


Ultima differenza fondamentale per la scelta: doppio albero a camme in testa può essere più costoso da produrre per di costruttore e, di conseguenza, comporta un prezzo più elevato della moto sul mercato. I costruttori che estremizzano gli alti regimi di rotazione con la soluzione bialbero adottano spesso valvole in titanio (almeno all’aspirazione) per alleggerire la distribuzione: nel caso delle frequenti e necessarie manutenzioni ai motori off road questo si può tramutare in costi di gestione superiori.
Il motore con singolo albero a camme è in genere più semplice da costruire, nel complesso spesso risulta meno costoso. Tutto sta nel capire se siete amanti della manetta sempre aperta, oppure se prediligete un tipo di guida impegnata ma non tirata al limite.

© RIPRODUZIONE RISERVATA