Propulsori enduro 450 Husqvarna vs KTM
Due guide due motori
Per la scelta del motore enduro si parte
da due filosofie costruttive completamente differenti. La prima è la
soddisfazione
del pilota che ama tenere il gas aperto, avere delle buone prestazioni
e curve di coppia e potenza ottimizzate agli alti regimi. Questo tipo di
guida è ben supportato dal propulsore con doppio albero a
camme,
modello di fabbrica abbracciato dalla Husqvana. A questo genere
di pilota si contrappone quello che preferisce avere una risposta pronta
del motore, fornita dal singolo albero a camme, utilizzato da KTM, forse
più nervoso, ma ben generoso nella coppia alle andature medie e sempre
in grado di levarti dai guai quando serve. Il beneficio del singolo albero
a camme si apprezza anche nella riduzione del dispendio energetico ad opera
delle parti meccaniche ai medi regimi. Con un bialbero,
data
la minore massa da muovere per il sistema punterie (il complesso albero
a camme e bilanceri che agisce sulla valvole e che nel doppio albero non
deve pesare, motivo per cui sull’Husky ci sono i bilancieri a dito
estremamente
leggeri) è possibile realizzare fasature più spinte e, quindi,
incrementare
la respirazione agli alti regimi. Per natura costruttiva nel settore
moto si tende con questa distribuzione ad ottimizzare tiro e prestazioni
ai medio-alti.
Prestazioni vs erogazione
Ne deriva che un motore come quello
Husqvarna è più potente agli alti regimi, quando la combustione
può usufruire del maggior respiro, garantito da un profilo allungato
delle camme dell’albero di aspirazione, mentre è caratterizzato da
un maggior consumo e da una risposta più lenta ai medio-bassi, per
via della dispersione energetica, data da profili di camme spinti che
necessitano
di molle valvole più tenaci e, quindi, meno attriti. Un propulsore come
quello KTM, dotato di singolo albero a camme offre,
invece,
più coppia ai medi ma è un po’ limitato nelle prestazioni agli
alti:
ricordiamo però che i miti dell’off road non guidano quasi mai a gas
completamente
aperto (rif. Sua Maestà Everts).
Costi e manutenzione
Ultima differenza fondamentale per la scelta:
doppio albero a camme in testa può essere più costoso da produrre per di
costruttore e, di conseguenza, comporta un prezzo più elevato della moto
sul mercato. I costruttori che estremizzano gli alti regimi di rotazione
con la soluzione bialbero adottano spesso valvole in titanio (almeno
all’aspirazione)
per alleggerire la distribuzione: nel caso delle frequenti e necessarie
manutenzioni ai motori off road questo si può tramutare in costi di gestione
superiori.
Il motore con singolo albero a camme è in genere più semplice da costruire,
nel complesso spesso risulta meno costoso. Tutto sta nel capire se siete
amanti della manetta sempre aperta, oppure se prediligete un tipo di guida
impegnata ma non tirata al limite.