Piemonte - Mottarone
Introduzione
Ci avventuriamo in uno dei più bei giri
che si possano fare in Piemonte. Un toboga di tornanti che ha inizio poco
dopo la partenza, da Stresa, e conduce ad Orta. Un giro caratterizzato
dalla presenza di panorami indimenticabili, meglio conosciuto dagli appassionati
con il nome di Mottarone (dalla omonima montagna che si sale).
Del resto, se c’è un detto tra i giornalisti
che dice “se la foto di copertina non la riesci a fare, vai al
Mottarone”
ci sarà un perché. Non è difficile trovare spunti e panorami ad effetto
percorrendo queste strade belle e tortose, che hanno il solo limite
nel l’asfalto, non sempre in buone condizioni; tuttavia, è necessario
fare una premessa. se potete non andateci di domenica. la zona è puntualmente
presa di mira da orde di turisti, famigliole o coppiette che arrivano la
mattina prestissimo, parcheggiano sul bordo della strada e si accampano
di fianco alla propria sardomobile per evitare di fare anche qualche centinaio
di metri a piedi. Ma anche a questo c’è rimedio.
Partendo da Gignese si può percorrere
il bel tratto di costa che porta a Levo in poche curve. Dal paesino di
deve poi imboccare una poco entusiasmante frazione di sterrato, comunque
facile, che ha il gran pregio di far evitare gran parte del traffico che
si accalca nella zona del lago, per ritrovarsi ben presto tra questi luoghi
splendidi. Siamo all’altezza della stazione intermedia della funivia
che
porta ai 1450 metri di altezza del Mottarone. A questo punto,
si
può scegliere se recuperare il giro a Stresa (perso nella deviazione),
approfittandone per fare un buon pranzo all’Idrovolante, oppure
approfittare
di una delle caratteristiche trattorie presenti nella zona. Dopo un pranzo
abbastanza veloce, si può riprendere subito il percorso e approfittare
dell’abbiocco dei gitanti per godersi in pace la strada che avvicina al
monte. Arrivati a Gignese si segue il cartello per Alpino, punto dove
inizia la festa.
Immersi in un panorama da cartolina, e
rapiti dalle continue curve e controcurve, che chiedono il motore sempre
in tiro, si potrà apprezzare la compagnia offerta da centauri di ogni tipo.
Dallo “smanettone” stretto nella sua tuta di pelle in sella alla ad
una
supersportiva, passando per la coppia sul suo nuovo scooterone, e finendo
con l’endurista in cerca di gloria tra i tornanti più stretti:
qualsiasi
mezzo sembra adattarsi perfettamente al percorso. Arrivati a poche
curve dal Mottarone potrete decidere se arrivare in cima, dove potrete
rilassarvi bevendo qualcosa e osservando la fauna, oppure imboccare la
discesa per Orta. Un percorso che ci sentiamo di consigliare, dove
le 4.000 lire che si pagano per accedere al parco che si attraversa, sono
veramente ben spese; se la strada non fa rimpiangere i chilometri fatti
fino ad ora, il panorama meriterebbe addirittura ore di contemplazione.
Basta girare lo sguardo in qualsiasi direzione per rimanere imbambolati
da tanta bellezza. Il “Rosa” davanti al naso, le Alpi dalla
Liguria
alla Svizzera, quattro laghi, la Pianura Padana: c’è ne da farsi venire
voglia di posteggiare la moto e mettersi su un prato, magari con la cartina
in mano per dare un nome a tutto quello che si vede.
Ripresi da tanto piacere, si può finire
di percorrere la strada, solo un po’ più tortuosa di prima ma altrettanto
divertente. Il primo tratto, che è tutto oltre il limite del bosco, favorisce
l’andatura tranquilla (è difficile resistere dal guardarsi in giro) sempre
con la dovuta attenzione alla guida; infatti proprio dopo una curva abbastanza
secca, vi troverete praticamente di fronte al ritrovo degli aeromodellisti
specializzati in alianti. Uno spettacolo notevole, che vale la pena
di ammirare almeno per qualche minuto, con i sibilanti modelli che vi compiono
evoluzioni sopra le teste. Entrati a Orta, e indirizzato il manubrio
verso Sacro Monte, si percorrono i pochi ma divertenti chilometri che portano
al paesino, dove si può posteggiare la moto appena entrati ( tutto Sacro
Monte è isola pedonale) e fare una bellissima camminata fra le sue vecchie
case per poi magari prendere il battellino e farsi a portare a San Giulio,
la pittoresca isoletta situata in mezzo al lago. Terminato il romantico
giro inizia il ritorno verso casa, direzione Brovello Carpugnino.
La strada, un misto veloce leggermente
in salita, percorre la valle del torrente Agogna passando da Armeno e Gignese.
Attenzione però perché il percorso invita a strafare, ma la visibilità
oltre le curve è spesso limitata e non è difficile incontrare centauri
che usano traiettorie piuttosto ampie tagliando qualche curva. Arrivati
a Carpugnino, c’è un bivio che permette a chi ha un enduro di sfogarsi
percorrendo un bel tratto di sterrato, mentre gli stradisti, continuando
si dirigeranno un po’ più veloci verso Milano fino a Gallarate, dove si
riprenderà l’autostrada. Già con tanta voglia di ritornare in questi
luoghi.
Indirizzi utili
INDIRIZZI UTILI
-Aptl del lago Maggiore e di Mergozzo, tel. 0323/30416, e-mail:
infoturismo@lagomaggiore.it,
www.lagomaggiore.it
Atl Orta San Giulio,
tel. 0322/905614,
e-mail: ortatl@tin.it
DOVE DORMIRE
-Stresa, Lido “La perla nera”, viale Lido - Lido di Carciano,
tel.
0323/33611 (camera doppia
150/210.000 lire, mezza pensione 140.000 lire)
-Stresa, Flora, SS del Sempione 26, tel. 0323/30524 (camera doppia 90/160.000
lire, mezza pensione
125.000 lire)
-Orta S.Giulio, Orta, piazza Motta 1, tel. 0322/90253 (camera doppia 120/190.000
lire, mezza pensione
140.000 lire)
DOVE MANGIARE
-Stresa, L’idrovolante, spuntini e piatti alla carta, tel. 0323/31384
-Stresa , Isola dei Pescatori,
Albergo Ristorante Verbano,
tel. 0323/30408
-Mottarone, Eden, piatti tipici
piemontesi (35.000/65.000 lire), tel. 0323/924873
-Mottarone, rifugio del CAI, piatti tipici piemontesi
-Orta, Taverna antico agnello,
via Olina 18 (45/75.000 lire)