Liguria – Da Novi Ligure a Pontremoli

Un itinerario che ripercorre la seconda tappa del Giro d’Italia e offre numerosi piaceri al palato. Abbiamo deciso di ripercorrere la 2° tappa ciclistica del Giro d’Italia 2004, pochi giorni dopo il passaggio della corsa, dove l’atmosfera della manifestazione aleggia sulle strade prima e dopo il passaggio della corsa.

Ciclopassione




CICLOPASSIONE Abbiamo deciso di ripercorrere la 2° tappa ciclistica del Giro d’Italia 2004, pochi giorni dopo il passaggio della corsa, dove l’atmosfera della manifestazione aleggia sulle strade prima e dopo il passaggio della corsa. La sede di partenza della “loro” e “nostra” tappa è la città di Novi Ligure, che sorge al limite della pianura padana dove l’Appennino fa da confine tra Piemonte e Liguria e proprio da quest’ ultima, con cui ha sempre avuto legami storici, politici ed economici, prende l’appellativo di “Ligure”. Per restare in tema ciclistico si va al Museo dei Campionissimi, dedicato a Costante Girardengo e Fausto Coppi, e da lì si parte, non prima di aver notato che il centro storico della città è stato fortunatamente restaurato di recente, ridando splendore agli scenografici palazzi che furono costruiti tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento, in splendido stile Barocco genovese. Cosa forse ancora più interessante, da circa un secolo e mezzo la città è la capitale italiana del cioccolato.

Novi Ligure




NOVI LIGURE
Da Novi si va ad intercettare la SS 35, la Statale dei Giovi, che in molti punti è parallela e vicinissima alla A7 Milano-Genova, mentre in altri è dal lato opposto della valle. La guida sulla Statale è molto soddisfacente e secondo noi più divertente rispetto alle corse che motociclisti inguainati in tute all’ultimo grido stanno inscenando sull’autostrada, già troppo trafficata di auto che si dirigono verso il mare; sulla statale, se non altro, il traffico è inferiore. Dopo qualche chilometro ci rendiamo però conto di non essere stati gli unici ad avere avuto la brillante idea di ripercorrere le tracce del Giro d’Italia: i pedalatori si infittiscono, se possibile ancora più colorati dei motociclisti sportivi. La più grossa emozione è il superamento di un’intera corsa amatoriale; i ciclisti sono assorti nell’impegno agonistico ed è necessario usare molta prudenza nel risalire il gruppo compatto. Precedendo la corsa ci sento per qualche secondo come uno dei motociclisti che accompagnano le grandi manifestazioni ciclistiche.

Busalla e la vecchia ferrovia




BUSALLA E LA VECCHIA FERROVIA Arriviamo a Busalla e facciamo una “sosta focaccia” in un bar che definire pittoresco è poco, con le pareti ed il bancone decorati da innumerevoli ritagli di giornale. Significativamente, molte delle pagine che leggiamo sbocconcellando la focaccia ligure parlano di remote imprese ciclistiche. A Busalla si abbandona la Statale dei Giovi per imboccare la SS 226 che punta verso oriente attraversando l’altra faccia della Liguria, quella fatta di paesi assolati lungo una strada di dolci colline, molto verde e tortuosa, mai noiosa benché trafficata. Il mare non si vede ma se ne avverte la presenza, forse è una forma di autoconvincimento, forse è qualcosa nella luce, negli odori, nell’aria. A Casella attraversiamo i binari della vecchia ferrovia a scartamento ridotto, una delle più belle linee ferroviarie d’Italia. Una volta il Passo della Scoffera era una gradevole e panoramica strada appenninica, disgraziatamente lunghi lavori l’hanno trasformato in poco più che un viadotto seguito da un tunnel ed a questo punto approfitteremmo per segnalare il pericolo che qualcuno vicino a voi sorvoli il viadotto alla bellezza di 260 km/h.

Il Passo del Bocco(ne)




IL PASSO DEL BOCCO(NE) PARADISIACO
A Carasco si piega verso l’interno e salendo sul Passo del Bocco progressivamente l’atmosfera passa da marittima a montana, la strada è a tratti ombrosa, nel bosco, mentre altri punti sono aperti in maniera spettacolare sulle montagne appenniniche. Stranamente i segni del passaggio del Giro d’Italia sono pochi, qualche scritta, lunghi tratti di asfalto rifatto, ci aspettavamo di più. La cima del passo è solitaria, il rifugio è chiuso e ci fanno compagnia solo due motociclisti di lungo corso, armati di fornelli e supertourer. Ci si apre il cuore lungo la discesa: prima compare un cartello che ci informa di aver varcato il confine della terra del Parmigiano, poco dopo un altro avverte che questa è la strada del fungo porcino… paradisiaco!

La Val di Taro




LA VAL DI TARO
A Santa Maria di Taro, un antico paese che fu fondato nell’VIII secolo dai monaci di San Colombano provenienti da Bobbio, ci concedo dei formidabili porcini. Così ristorati possiamo ammirare nei dovuti modi il pittoresco Ponte dei Priori, costruito in pietra a scavalcare il Taro, che qui è un torrente di montagna dalle acque limpide e fresche. Sul greto del torrente, con gesti misurati e precisi alcuni pescatori si cimentano nella difficilissima arte della pesca con la mosca, completamente concentrati in una sorta di telepatia ittica. La nostra strada segue il corso del Taro, scendendo con un leggero pendio, e dà un’impressione di spazi aperti verso orizzonti ben più ampi di quelli dell’Appennino. Grandi sono i boschi di faggi e di castagni che si stendono anche sui fianchi dei monti.

Ritrovo all'osteria




RITROVO ALL’OSTERIA
Dopo Borgo Val di Taro si inizia a salire sul Passo del Brattello, l’ultima asperità della tappa del Giro. La strada del Brattello, oltre che essere di suggestiva panoramicità, si fa ulteriormente apprezzare sulla cima: nel pittoresco rifugio si trovano diversi anziani che non si capisce bene dove abitino – nei dintorni non si vedono abitazioni - ma che paiono impegnati a tempo pieno in lunghe partite a scopa con carte unte e bisunte, bicchiere di vino a portata di mano e sigaro che pende dal labbro. Non bisogna tralasciare il banco pieno di caciotte e caci pecorini ed il tavolone dove, quando siamo passati, un gruppo di persone era agli ultimi bocconi di quello che pareva essere stato un robusto stufato di cinghiale. Fuori sventolano ancora i rosei striscioni che, insieme con gli incoraggiamenti ai campioni del pedale, dipinti sull’asfalto, ci fanno immergere nuovamente nel Giro d’Italia.

Pontremoli




PONTREMOLI Ci stacchiamo a malincuore dai caci ed iniziamo la discesa verso Pontremoli andando verso la Val di Magra, un territorio caratterizzato da una storia e una cultura plurimillenaria, iniziata con i primi insediamenti dei Liguri Apuani, antico popolo di pastori di cui ci restano le affascinanti e misteriose statue stele che rappresentano ancora oggi il simbolo di tutta la valle. Fiume di grande fama, questa Magra è teatro d’imprese come la famosa spedizione di Annibale attraverso le Alpi. Pontremoli è una città di struttura medioevale e barocca; la “capitale” della Lunigiana propone molteplici motivi d’interesse storico, paesaggistico e culturale con il museo delle statue-stele. Nel medioevo, i pellegrini che si dirigevano verso Santiago de Compostela o Roma, percorrendo la Via Francigena, la consideravano una tappa fondamentale del loro lungo percorso. La città inoltre lega il suo nome ai famosi Premio Bancarella e Bancarella Sport, ideati dai librai ambulanti della Lunigiana, noti come “pontremolesi”, che giravano un tempo di paese in paese vendendo opere popolari. Non ci fermiamo a cercare libri, magari sul ciclismo, ma dopo avere seguito senza sgarrare di un metro tutta la tappa usciamo dalla città e riprendiamo la strada di casa, tornando alla realtà motociclistica sul Passo della Cisa che naturalmente di domenica pomeriggio è affollato di moto di tutte le età e gradi di sportività. Del resto questa è terra di motori: Berceto, dove entriamo in autostrada, fu punto d’arrivo della corsa in salita Parma-Poggio di Berceto che nel 1919 vide l’esordio come pilota di Enzo Ferrari. Da qui in avanti è solo una lunga autostrada percorsa controsole.

Bloc Notes



DOVE MANGIARE
Novi Ligure (AL)
Enoteca & Ristorante Arte e Vino, p.zza XXVI Aprile 6, tel. 0143/746132.
Casella (GE)

Ristorante Teresin, via Avosso, tel. 010/9677708.
Santa Maria del Taro (PR)
Trattoria Da Nando, p.za Martiri del Risorgimento 12, tel. 0525/80145.
Pontremoli (MC)

Ristorante Da Giorgione, via P. Cocchi, 40/42, tel. 0187/831297.
DA NON PERDERE
Museo dei Campionissimi, Novi Ligure, tel. 0143/72585, www.museodeicampionissimi.it
Ferrovia Genova-Casella, via alla Stazione per Casella 15, Genova, tel. 010/837321, www.ferroviagenovacasella.it
Museo delle statue-stele, Castello del Piagnaro, Pontremoli (MS), aperto al pubblico tutti i giorni escluso il lunedì. Orario: 9.00/12.00 - 16.00/19.00.
Museo archeologico di Luni, via S. Pero 39, Ortonovo (SP). Orario ingresso: dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.30, sia per la visita al museo sia all’area archeologica. L’accesso all’anfiteatro è consentito alle ore 10.30 e alle ore 15.30. Tel. 0187/660266.
INFORMAZIONI UTILI
La strada del fungo porcino di Borgotaro, tutto quel che vorreste sapere su una delizia gastronomica e sulle terre dove si coglie, www.stradadelfungo.it
A settembre da non perdere la sagra dedicata, www.sagradelfungodiborgotaro.it
LINK
www.museodeicampionissimi.it
www.ferroviagenovacasella.it
www.stradadelfungo.it
www.sagradelfungodiborgotaro.it
METEO IN COLLABORAZIONE CON L'AERONAUTICA MILITARE
www.aeronautica.difesa.it




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