Francia - Le gole dell'Ardèche
Itinerario
Nella vallata del Rodano, in terre viticole
spesso sferzate dal Mistral, nei contrafforti del Massiccio Centrale, si
estende l’Ardèche. Un dipartimento dalla mille sfaccettature che unisce
colori e odori del nord e del sud di Francia. Il fiume da cui la regione
prende il nome, con il passare del tempo, ha tracciato il proprio solco
nel suolo minerale creando uno dei più bei canyon di Francia. I vicoli
stretti e ombrosi dei vecchi paesi che attraversiamo, sono fatti con sassi
trasportati e levigati dal corso d’acqua. Sulle montagne, invece, le case,
poche, sono realizzate in pietra di granito sormontate da un tetto di ardesia.
Sono fatte per durare e resistere alle nevicate invernali. Le falde di
erba che le attorniano sono spesso occupate da greggi di pecore, il cui
allevamento rappresenta l’attività più importante di questa regione.
Vallon
Pont d’Arc, la destinazione “faro” delle gole, spicca con le
sue alture
desolate, che appaiono via via spoglie o ricoperte di foreste di abeti
e di castagni, e hanno un fascino fiabesco. Percorrere questi paesaggi
in moto, vuol dire sentire da vicino il soffi o caldo della regione delle
gole e il fresco delle alture. Le strade, sinuose, sembrano tagliate su
misura per le due ruote...
Strada delle gole
La prima parte dell’itinerario affonda nel vivo della materia perchè si
tratta della famosa strada delle gole dell’Ardèche. Vi proponiamo di
risalire
il fiume per 32 chilometri, a partire da St. Martin, un paesino dai colori
provenzali che si specchia sull’acqua. Consigliamo di addentrarvi nei
suoi stretti e pittoreschi vicoli al di fuori della stagione
“canoista”!
È il luogo di ritrovo per gli appassionati di questo sport e l’afflusso
del turismo di massa in un paesino può difficilmente passare inosservato.
La strada delle gole, verso ovest, costeggia il percorso sinuoso del fiume,
innalzandosi progressivamente di quota. Le falesie che dominano il corso
d’acqua toccano in certi punti i 250 metri. Le grotte sono numerose nella
regione, poiché si sono formate per lo stesso processo di erosione
dell’acqua
che ha scavato il letto del fiume con il passare dei secoli. Lungo la strada,
noterete i deboli strati di terra che ricoprono questo universo minerale.
La vegetazione è composta principalmente da arbusti spinosi, tipici delle
regioni aride, che, sull’altopiano, mascherano la vista del fiume.
Sappiate,
però, che, ad intervalli regolari ci sono dei belvedere da cui si può ammirare
lo spettacolo! Dalla cornice più alta, la strada discende per ritrovare
il livello dell’acqua. Pocopiù avanti c’è “Pont
d’Arc”, un arco naturale
scavato dall’acqua: è l’immagine cartolina della regione e, infatti,
è stupenda. Le sponde sabbiose del fiume, in questo punto, permettono di
fare il bagno e dunque di togliere la testa un minuto dal casco! Vallon
Pont d’Arc è a soli 5 chilometri, con i suoi negozietti e la sua piccola
piazza ombreggiata dagli ippocastani, dove non avrete difficoltà a mangiare,
prelevare o acquistare una rivista di moto, se ne sentite la necessità.
I paesaggi sono meno spettacolari fino a Ruoms, ma è possibile fare una
scappata a Labeaume: se non avete ancora fatto il bagno, questo è il luogo
adatto. Un parcheggio in terra battuta permette di sistemare la moto prima
di raggiungere una piccola spiaggia a pochi metri. Riprendiamo il nostro
itinerario fino a Ruoms, un autentico piacere per gli occhi! La strada,
scavata nella roccia, crea dei tunnel traforati che permettono di godere
del paesaggio. Qui la natura riprende i suoi diritti: non ci sono chioschi,
non ci sono posti dove affittare canoe, semplicemente panorama! Attraversando
paesaggi aridi e rocciosi, raggiungiamo Joyeuse, che segna la fine della
prima parte dell’itinerario. I vecchi quartieri e vicoli del paese,
lastricati
con il pavé, meritano senz’altro una bella passeggiata.
Solitudine
La seconda parte del nostro tour lascia i sentieri battuti dal turismo
per contemplare un’altra faccia dell’Ardèche, meno segnalata e,
senza
dubbio, più autentica. Lasciando Joyeuse verso Ribes, dopo St. André Lachamp,
questa differenza salta all’occhio, a cominciare dalla strada stessa:
più stretta e con un rivestimento stradale meno buono. Si arrampica su
un rilievo con boschi di pini e castagni, molte felci, in una successione
infinita di tornanti e di villaggi isolati. Seguendo questa “cornice di
Vivarais Cévenol”, la strada prosegue fino a raggiungere il colle del
Meyrand (1370 m), e, poi, il Col du Chap del Bosc, nella foresta demaniale
omonima, dove la frescura e l’assenza di anima viva aumentano
l’impressione
di calma e serenità. Non lontano da qui, il paesino di Loubaresse, interamente
costruito con pietra di montagna, permette una pausa nell’unico
ristorante,
“Le pégan”, a condizione di arrivare di buon ora. Qui il silenzio è
rotto
solamente dal rumore dell’acqua della fontana che si trova nella piazza
del municipio. Procediamo verso il Col de la Croix de Bauzon, fino a Jaujac.
La strada a tornanti, gettata su questo rilievo senza alberi, permette
di verificare agevolmente che si è soli al mondo. Quasi di malavoglia si
ridiscende verso la città. Dopo queste montagne, rudi e selvagge, è strano
entrare a Vals les bains, rinomata stazione termale, sullo stile di Vichy,
che dà nome ad un’acqua. Il piccolo centro riflette il fascino discreto
della borghesia con casinò e parchi composti di essenze scelte e di fiori
ben coltivati. Sembra che le acque di Vals siano effettivamente efficaci
per chi ha problemi intestinali... Da parte nostra, la cena è stata accompagnata
da un buon vino!
Terra di castagne
La regione delle castagne
In questa terza parte della nostra “visita guidata”, la sensazione
di
essere sulla luna, al di fuori del tempo, svanisce per richiamare paesaggi
tipici dei paesi meridionali, anche se in realtà stiamo andando a nord.
La prima tappa è Antraigues sur Volane. Il paese è diventato celebre dopo
essere divenuto terra d’adozione di Jean Ferrat, leggenda vivente della
canzone francese. Sulla piazza principale, il bar si chiama “La
montagne”.
Di fatto, la montagna è onnipresente, nella vita della gente come nella
canzone, anche se sembra più “civilizzata” delle rudi valli più a
ovest.
Procedendo verso Mezilhac, imboccherete una strada utilizzata niente meno
che dal Rally di Monte Carlo. Passando dalla Valle di Volane a quella di
l’Eyrieux, si tornerà di nuovo in quota. Nel registro dei “prodotti
del
territorio”, la castagna occupa un posto preponderante, sia dal punto
di vista della produzione sia della superficie occupata! È diventata con
il passare del tempo un simbolo della regione, (addirittura prima di essere
coltivata!) e i produttori sono attualmente impegnati nelle pratiche per
ottenere l’etichetta AOC. Originale è una birra ai marroni che ha visto
la luce qualche anno fa. Riprendendo la strada, poco lontano, troverete
la vecchia baronia di Chalençon. Si tratta di una delle più vecchie della
regione, e merita sicuramente una sosta. Le fortificazioni e le mura si
limitano oggi a una torre e una porta, ma il colpo d’occhio sulla valle
è incredibile. L’altitudine (1000 m) e gli abeti vi accompagneranno fino
a St. Agrève, un paese tutto sviluppato in lunghezza, che non sembra
particolarmente
votato al turismo. Tuttavia, i dintorni si prestano a belle gite in moto
specie per chi desidera unire sport e natura.
Bloc Notes
DOVE DORMIRE e DOVE
MANGIARE
St. Martin d’Ardèche
Hotel Escarbille **, costruito in pietre del luogo, offre una terrazza
per cenare in tutta tranquillità, ai bordi della piscina e all’ombra degli
alberi. C’è anche un parcheggio. Tel. 04 75 04 64 37.
Joyeuse Hotel Les Cèdres**, per i nostalgici dell’architettura sovietica,
propone delle camere molto discrete in un grande edificio e una piscina
coperta in un grande parco alberato. I pasti sono serviti in un’immensa
sala seminterrata. Il proprietario è competente e pronto ad istruirvi sulla
sua regione. Un grande parcheggio è a disposizione della clientela. Tel.
04 75 39 40 60.
Vals-les-Baines
Grand Hotel de Lyon***, è una costruzione che evoca lo charme vecchiotto
della borghesia. Accoglie i turisti in pieno centro città. Come il nome
lascia immaginare, la città è una stazione termale. L’accoglienza è molto
professionale (un fantastico sorriso “a denti stretti”), le camere
sono
ovattate e i pasti eccellenti. Possibilità di mettere la propria moto in
garage. Tel. 04 75 37 43 70.
St. Agrève
Hotel “Au bois sauvage”** maschera la sua modernità con un aspetto
campagnolo
e una facciata ricoperta di legno. La moto dormono al sicuro.
DA NON PERDERE
Per rifarsi gli occhi c’è ovviamente la strada delle gole
dell’Ardèche,
che si estende da St. Martin d’Ardèche a Vallon Pont d’Arc. La
strada
scorre sull’altopiano, in una vegetazione di gariga. Dai punti panoramici
(spesso attrezzati per potervi parcheggiare la moto) si gode una vista
sul fi ume fantastica. A Vallon Pont d’Arc, un arco naturale scavalca
il fiume. Questo è anche il punto di partenza per scendere le gole in canoa.
Questa attività nautica è riservata alla bella stagione (da maggio a APPUNTI
DI VIAGGIO: 300 km lungo il bordo orientale del Massiccio Centrale ottobre).
Attenzione, durante l’estate, gli adepti di questo sport d’acqua
sono
a migliaia! Comunque, non c’è nessuna difficoltà a trovare
un’imbarcazione
dato che gli esercizi che le affi ttano sono numerosi (uno fra i tanti:
Base nautique di Pont d’Arc, tel. 04 75 37 17 79). Anche se non siete
minimamente interessati alle pitture rupestri, sappiate che recentemente
(1994) lo speologo dilettante Chauvet e i suoi accoliti hanno scoperto
una cavità di dimensioni ragguardevoli (può raggiungere 30 metri di larghezza
e 10 di altezza) che svela delle pitture di 30.000 anni! Questa grotta
non si visita, ma nel 2008 un’esposizione (con ricostruzione) aprirà le
porte al pubblico. Per gli amanti degli anfratti c’è anche la dolina
d’Orgnac.
Quasi 4000 metri di gallerie, con svariati saloni che presentano differenti
concrezioni: “casse d’organo”, drappeggi o ancora stalagmiti
giganti(24
metri di altezza). Il tutto a 120 metri sotto terra, ma il ritorno si fa
con un ascensore! Anche gli appassionati di 4x4, trial e quad troveranno
pane per i loro denti, sotto forma di escursioni e di corsi: www.centretouterrain.com
(tel. 04 75 30 06 25). L’Ardèche è anche la patria dei fratelli Montgolfi
er. Ad Annonay, “Ardèche Montgolfières propongono dei voli di prova (www.ardeche-montgolfieres.fr
oppure tel. 04 75 69 39 39). Per ulteriori informazioni potete rivolgervi
al Comité départemental du tourisme de l’Ardèche (Ufficio del Turismo):
4, cours du Palais, F-07000 Privas, www.ardeche-guide.com,
tel. 04 75 64 23 93.
INFORMAZIONI UTILI
Per avere informazioni sul meteo della regione potete contattare questo
numero 08 92 68 02 07, o visitare il sito www.meteofrance.com
Per sapere di più sullo stato delle stradenel dipartimento Rhones-Alpes,
potete contattare il numero 04 79 54 33 33.
LINK
www.centretouterrain.com
www.ardeche-montgolfieres.fr
www.ardeche-guide.com