Viaggio alle Cinque Terre
Descrizione itinerario
COSA SI VEDE L'itinerario di questo viaggio è caratterizzato da strade ove si possono ammirare alcuni dei panorami più belli d'Italia ed invidiati in tutto il mondo. Ci si trova di fronte a meravigliose vedute del mare e della costa, che alle Cinque Terre ha un conformazione montuosa e sulla quale si ammirano i paesini arroccati, che, con i terrazzamenti costruiti dall'uomo, sembrano voler strappare il dominio imperterrito della montagna. Sono terre ricche di storia, di monumenti, poiché lo sono i paesini stessi che vi appartengono, e di vini, essendo di lunga tradiziona la coltura enologica. Si parte da La Spezia, si fa una capatina a Portovenere, dove si rimane incantati di fronte alla vista offerta dall'antica chiesa di San Pietro che abbraccia l'isola Palmaria e tutte le Cinque Terre. Poi si ritorna verso la città portuale spezzina e si prende la strada che porta a Riomaggiore, il primo dei cinque paesi da cui prende il nome il territorio delle Cinque Terre.
COME SI VA La lunghezza del percorso è di circa 60 km. Le strade sono larghe e ben tenute da La Spezia sino a Riomaggiore, poi si fanno strette e l'asfalto è più rovinato. I periodi consigliati sono primavera ed autunno, quando la stagione non è troppo calda.
Salto a Portovenere
PANORAMA Sulle ripide montagne che strapiombano nel mare della Liguria
di Levante si snoda una delle più belle strade “en corniche”
d’Italia,
la strada che collega i borghi di mare delle Cinque Terre; ce n’è solo
un’altra che potrebbe contrastarle questo primato ed è la splendida
costiera
amalfitana. Ma cos’è una strada “en corniche”? questo termine
francese
(sopra Nizza ce e sono due famose, la haute e la moyenne corniche) indica
una strada tagliata a mezza costa su una montagna che offre vasti panorami,
in questo caso sul mare.
PAESAGGIO Tutto il Levante è stretto tra le montagne e il mare, lo
spazio per i borghi e i campi è sempre poco, non è come nel Ponente dove
si apre persino qualche piccola pianura: qui i campi sono sottratti alla
montagna con duro lavoro di terrazzamento, i borghi aggrappati al pendio,
gli orti minuscoli, angusti i porti, rare le spiagge. E nelle Cinque Terre
tutto questo è spinto al’estremo, lo si capisce al volo quando si scollina
arrivando da La Spezia: si sale per una strada nel bosco e quando si giunge
al culmine in uno schiaffo di luce appaiono il mare e il cielo e il dorso
delle montagne intagliato da infiniti terrazzamenti, in alto e in basso.
E poco oltre il primo paese, molto più in basso, irraggiungibile da terra
nel passato, un vero borgo di mare, quasi un’isola.
STORIA ANTICA Non per nulla le Cinque Terre sono state dichiarate
Patrimonio
dell’Umanità, su queste terrazze coltivate a vite è scritta la storia
della fatica e della vita di generazioni e generazioni, qui più che altrove
si può capire che il paesaggio che ci circonda è il frutto del lavoro degli
uomini che ci hanno preceduto.
SENSO DI LIBERTÀ Splendidi panorami, quindi, tutti da godere in moto
e la moto è adatta anche per fermarsi ai bordi della stretta strada per
fare una foto o per trovare un parcheggio: sappiate a questo riguardo che
i veicoli devono essere lasciati negli appositi parcheggi a pagamento creati
fuori dai centri storici, e quando li visiterete a piedi capirete che non
si poteva fare altrimenti. Sappiate anche però che nei week-end estivi,
quando l'affollamento è elevato, questi parcheggi si riempiono presto e
la polizia locale blocca gli accessi alle strade che scendono ai borghi,
un’ottima ragione per cercare di andare alle Cinque Terre durante la
settimana,
fuori stagione o, perlomeno, molto presto alla mattina.
SCAPPATA A PORTOVENERE L’itinerario si avvia da La Spezia, una grande città di mare con l’importante porto militare, città che sarebbe tutta da esplorare e che meriterebbe un week-end tutto per se: limitatevi a una breve passeggiata nel centro storico alla ricerca dei forni dove si fanno la focaccia e la farinata, famoso è Pia in via del Torretto. Ma noi lasciamo la grande città per i piccoli borghi di mare e così ci avviamo seguendo l’indicazione Cinque Terre. Appena fuori città la strada si divide: a destra si va alle Cinque Terre, a sinistra a Portovenere, un altro famoso borgo di mare posto all’estremità del golfo di La Spezia. Vale di certo la pena di farvi un salto anche perché la strada costeggia con belle curve il golfo e al panorama si unisce il piacere della guida. Portovenere infatti è splendida, ben conservata nelle case di pietra del centro storico e luminosa nelle case colorate in riva al mare, sul quale c’è un vivace passaggio di barche nello stretto tra il borgo e l’isola della Palmaria di fronte. Di grande respiro il panorama dalla chiesa di San Pietro, arroccata in cima all’estrema punta de promontorio del golfo di La Spezia: da qui si vedono le ripide montagne delle Cinque Terre che strapiombano in mare e non sembra possibile che là sia possibile vivere.
Riomaggiore
UN ALTRO MONDO Ripresa la moto, si torna al bivio presso la Spezia
e si sale per una ripida strada prima tra case e giardini (bello il panorama
su la Spezia e sul porto militare), poi in un fresco bosco di castagno
che ci si stupisce di trovare in Liguria. Infine si giunge al culmine,
dove una breve galleria vi fa sbarcare in un altro mondo: le Cinque Terre.
Subito è il grande spettacolo, la costa alta, il mare disteso
all’orizzonte,
l’immane opera di terrazzamento della montagna e dopo un po’ il
primo
paese che appare in basso: Riomaggiore. All’inizio la strada è ampia e
scorre veloce, fin troppo per la voglia di guardare tutto, e in breve si
giunge al bivio che scende a Riomaggiore. Qui c’è tutto il fascino di
questi borghi di mare, un grappolo di case variopinte sgranate sulla roccia,
i piccoli orti fioriti, la minuscola spiaggia con le barche in secca,
l’orizzonte
azzurro del mare inquadrato dalle ripide e strette vie, il profumo di mare
e del forno del pane fresco e della focaccia. Degni di nota la chiesa di
S. Giovanni Battista del 1343 e i resti del castello, due torri e un tratto
delle mura. Certamente da fare, anche perché altrimenti questo viaggio
alle Cinque Terre è tutto un su e giù dalla moto, è percorrere il sentiero
sul mare scavato nella roccia che da Riomaggiore arriva a Manarola. Qualcuno
senza fantasia e con gusto sdolcinato l’ha chiamato Via dell’amore,
ma
il panorama e l’atmosfera sono straordinari; anche qui l’orario
antelucano
o il fuori stagione conciliano un incontro più intimo con la natura.
Corniglia
TERRE VINICOLE Saliti nuovamente in sella ci si arrampica alla
“corniche”
e, se non si è raggiunta Manarola a piedi, ci si può arrivare scendendo
verso il mare al primo bivio; altrimenti si prosegue in direzione Valastra.
La strada si stringe e sale offrendo vastissime vedute sulla costa; qui
l’ambiente è più naturale, si attraversano boschi di pino marittimo e
di leccio, ma verso il mare ancora numerosi sono i terrazzamenti dove si
coltiva la vite con cui si producono il Cinque Terre bianco e il liquoroso
Sciacchetrà. Ancora un bivio e scendiamo per un fitto bosco a Corniglia,
arroccata su di un’alta scogliera, l’unico borgo delle Cinque Terre
che
non si trova in riva al mare. Bello il panorama dalla chiesa trecentesca
di S. Pietro ma poi non c’è niente di particolare da segnalare se non
invitare ad una esplorazione attenta, uno spalancare i propri sensi alle
suggestioni del luogo.
Vernazza
MEDITAZIONE ISPIRATA Ancora in moto e si giunge in breve a quella che
è considerata la perla delle Cinque Terre: Vernazza. Il borgo è un po’
più grande, un po’ più ricco, un po’ più restaurato, un po’
troppo turistico
ma questo è inevitabile; per il resto è una meraviglia che varrebbe la
pena di assaporare con più calma e solitudine, verrebbe voglia di passarci
una settimana a far nulla, guidati dai ritmi del sole che sorge e cala,
del mare che talvolta è agitato e dall’orario in cui sfornano la focaccia.
Anche qui i fedeli delle guide artistiche andranno a visitare la chiesa
trecentesca di S. Margherita; noi consigliamo di salire al castello Belforte,
da dove si gode una bella vista sul borgo e sulla costa.
Monterosso
ANTICHI TIMORI Resta infine l’ultimo borgo da vedere: Monterosso
al
Mare, raccolto intorno ad un’insenatura con una piccola e bella spiaggia
sabbiosa. Anche qui chiesetta trecentesca in gotico ligure dotata di campanile
che in origine era una torre di osservazione, come dire che è bene affidarsi
a Dio ma è sempre prudente dare un’occhiata se stanno arrivando i pisani
o i saraceni. Da Monterosso potete rientrare verso La Spezia passando da
Pignone, seguendo una bella strada a curve in fitti boschi di castagno.
Qui vi divertirete a guidare e vi ricorderete, dopo tanto andar piano,
che la vostra moto ha anche la quarta e la quinta marcia.
Bloc Notes
DOVE DORMIRE
Portovenere (SP)
Le Grazie, via Lungomare 111, tel. 0187/790797. Bell’alberghetto alle
Grazie, un pittoresco borgo prima di Portovenere. Dati i costi va bene
se volete far colpo sulla nuova fidanzata
Riomaggiore (SP)
Ca’ d’Andrean, via Discovolo 101, tel. 0187/920040, www.cadandrean.it,
albergo a gestione familiare con giardino
Villa Argentina, via A. De Gasperi 170, tel. 0187/ 920213, www.hotelvillargentina.com;
un bell’albergo in posizione panoramica sul mare
La Spezia
Nella, via Genova 591, tel. 0187/711221, www.hotelnella.com,
semplice e confortevole Pignone (SP)
Agriturismo Cinque Terre, Località Gaggiolo,tel. 0187/888087, agriturismo
nell’entroterra a 10 km da Monterosso
DOVE MANGIARE
Riomaggiore (SP)
Cappun Magru, fraz. Groppo, via Volastra 19, tel. 0187/920563; è considerato
uno dei migliori ristoranti delle Cinque Terre. Quando arrivate vi danno
il benvenuto con focaccine farcite, poi potete passare a uno dei quattro
menu a prezzo fisso. I prezzi sono piuttosto elevati ma è meglio spendere
qualcosa in più qui che solo un po’ meno per la pizza congelata
sperimentata
a Vernazza
Corniglia (SP)
A cantina de Mananan, via dei Fieschi 117, tel. 0187/821166; una tradizionale
osteria con piatti di pesce (acciughe di Monterosso, muscoli alla marinara)
o di carne (coniglio alla ligure)
Beo, località di Beo 2, tel. 0187/81829; primi di pesce come le trofiette
al pesce spada o di carne come i ravioli conditi col tocco. Tra i secondi,
da provare le tipiche acciughe marinate, fritte o ripiene.
DA NON PERDERE
La chiesa di San Pietro a Portovenere e la grotta di Byron
LINK
http://www.cinqueterre.it/ital
iano/index.asp
http://www.parconazionale5terre.it/<
/u>
http://www.aptcinqueterre.sp.it/
http://ww
w.cinqueterreedintorni.it/ita/htm/scheletro/index.asp