Friuli - Via Iulia Augusta
Sulla via dei Romani
Un itinerario sull'antica Via Iulia Augusta, in cui troverete
le
traccie dei commerici romani, passando per Aquileia,
chiamata
un tempo “seconda Roma”, dove si trovano il porto
fluviale, oggi
importante area archeologica ed una basilica del XI secolo con affreschi
e pavimento romanici. Proseguendo potrete ammirare le
mura di Palmanova e giungendo ad Udine l’armoniosa piazza della
Libertà, che ha in parte conservato l’antico aspetto rinascimentale,
con il bel palazzo comunale in pietra bianca e rosata a cui fa fronte la
loggia di San Giovanni. Avvisterete, improvvisamente, l’imponente
cinta muraria medievale dalla quale svetta il campanile del Duomo di
Sant’Andrea.
Scoprirete il piacere già noto ai Romani di Arta Terme. Arriverete
quindi nel territorio austriaco, spingendovi fino alla cittadina di Lienz,
avendo percorso un tratto di strada veramente piacevole, in parte
immerso in mezzo ai boschi.
Da Grado ad Udine
PARTENZA Il nostro itinerario ripercorre in buona parte il tracciato
dell’antica Via Iulia Augusta e comincia dal porto canale di Grado,
incastonato
tra vecchi palazzi multicolori e, più alte e recenti, palazzine abitate
solamente nel periodo estivo. Dal centro turistico termale si imbocca il
lungo rettilineo della SS 352 che taglia in due la laguna, punteggiata
di piccole isolette che rubano spazio all’acqua salmastra durante il
periodo
di bassa marea, per poi riconquistare la terraferma in località Belvedere
e proseguire tra alterni filari di piante che delimitano la carreggiata.
ROMANICA AQUILEIA Improvvisamente all’orizzonte appare la punta
di
un campanile, quello della Basilica di Aquileia, la città chiamata un tempo
“seconda Roma” che, grazie alla sua posizione geograficamente
strategica,
era divenuta porto di fiorenti scambi commerciali e crocevia di strade
verso l’Oriente e le Alpi. Oggi vi è una vasta area archeologica a
testimonianza
di un intenso passato, con la “Via Sacra” che conduce al porto
fluviale,
ma su tutto emerge il campanile della basilica, costruita nell’XI secolo
sulle fondamenta di un antico edificio. Al suo interno si possono ammirare
lo splendido pavimento e gli affreschi romanici, oltre alla cripta degli
scavi. Una curiosità legata ai fasti dell’impero è l’attività
vitivinicola.
Risale infatti al periodo dei primi insediamenti l’inizio della
coltivazione della vite, mantenuta e poi sviluppata nel corso dei secoli,
tanto da caratterizzare ancora oggi la campagna che circonda il tratto
di strada che separa Aquileia da Strassoldo, piccolo centro abitato che
merita comunque una visita.
IMPONENZA La strada, motociclisticamente parlando, è piuttosto
monotona,
con lunghi vialoni immersi nella campagna più piatta, fino ad incontrare
il terrapieno che circonda le mura di Palmanova. La sosta al
semaforo
che regolamenta l’ingresso nella città permette di intravedere il pennone
posto al centro della piazza Grande, alla quale fa da sfondo l’alta torre
dell’acquedotto. Avvicinandosi alla piazza, cuore geometrico contornato
dal duomo e da diversi palazzi con loggiati, ci si accorge della particolare
disposizione delle sei vie radiali che si intersecano con tre strade anulari,
formando un disegno di notevole impatto messo in evidenza dalle riprese
aeree.
RINASCIMENTALE Si esce passando da porta Udine, per immergersi in un
tratto di strada che man mano ci si avvicina al capoluogo risulta sempre
più triste, fiancheggiato da capannoni, centri commerciali e distributori,
con qualche misero campo a interrompere la monotonia edilizia. Nel cuore
della graziosa cittadina friulana sorge l’armoniosa piazza della
Libertà,
che ha in parte conservato l’antico aspetto rinascimentale, con
il bel palazzo comunale in pietra bianca e rosata a cui fa fronte la loggia
di San Giovanni, sormontata dalla torre dell’orologio con i Mori che
battono le ore. Non è facilissimo raggiungere il centro della città in
quanto l’accesso è limitato alle vetture munite di permesso, ed anche
le moto non possono accedere alla zona a traffico limitato. Ma Udine possiede
anche un bel castello, danneggiato durante il devastante terremoto del
1976, che sorge sulla collina dalla quale si ha una vista globale
dell’intera
città.
Da Udine a Tolmezzo
TENACIA Lasciandosi Udine alle spalle, più o meno ad un terzo del
percorso,
si prosegue sempre verso nord in direzione di Tricesimo, zona in cui cominciano
ad intravedersi i primi rilievi montuosi punteggiati di case costruite
dopo il terremoto che sconvolse la regione. Esempio appariscente della
ricostruzione è Gemona, rasa quasi completamente al suolo e riedificata,
con una cementificazione eccessiva, ai piedi del monte Chiampon. Ben diversa
la situazione di Venzone, un borgo che vanta oltre mille anni di vita,
funestato da carestie e da guerre, colpito al cuore dalle scosse del maggio
’76, che provocarono solo qui una cinquantina di vittime, e poi raso al
suolo dalle successive scosse di settembre. Ma la caparbietà dei friulani,
e la solidarietà degli altri italiani, fecero sì che il borgo venisse
ricostruito,
grazie ad una particolare tecnica di restauro, in modo identico
all’originale,
con i ciottoli del Tagliamento e le pietre delle cave di Cividale.
ANACRONISTICA Chi percorre la SS 13 ad un certo punto,
inaspettatamente,
si trova davanti l’imponente cinta muraria medievale dalla quale svetta
il campanile del Duomo di Sant’Andrea. È difficile resistere alla
tentazione
di varcare una delle 4 porte di accesso al borgo per immergersi in una
realtà di altri tempi, difficilmente riscontrabile altrove. Oltre al Duomo,
simbolo della ricostruzione, si incontrano diversi palazzi nobiliari arricchiti
da finestre, portali e porticati, tra i quali spicca il Palazzo Comunale,
gotico del quattrocento, con l’antistante fontana ottagonale posta al
centro della piazza.
TRADIZIONI Il percorso prosegue ancora per pochi chilometri lungo la
Nazionale, incastonato tra la montagna da un lato e l’ampio, ghiaioso
letto del Tagliamento dall’altro, fino al ponte che varca il Fella, tipico
torrente caratterizzato dal greto di bianchi ciottoli che mettono in risalto
la limpidità delle sue acque, punto in cui si aprono due differenti vallate.
Una svolta decisa verso Nord- Ovest e, dopo avere superato l’abitato di
Amaro, si prosegue lungo un divertente tratto stradale di 6 chilometri
che permette di evitare la veloce superstrada fino a Tolmezzo, capoluogo
della Carnia, cittadina che ospita l interessante Museo Carnico delle Arti
Popolari, dove sono esposti diversi oggetti di uso quotidiano e ricostruiti
interni di case e botteghe che narrano la vita di un tempo.
DaTolmezzo a Lienz
THERMAE A questo punto si può compiere una breve deviazione, salendo
fino alla pieve di San Pietro, che sorge in posizione panoramica
sull’intera
vallata. Si incontrano poi Arta Terme, nota già ai romani che ne avevano
canalizzate le acque per scopi curativi, e Paluzza, al cui ingresso sorge
la monumentale caserma Plozner, ormai abbandonata. La strada sale dolcemente
fino a Timau, attraversa il piccolo centro abitato con la sua chiesa dalle
altissime, e orribili, colonne di cemento, per poi divenire più gustosa,
con un alternarsi di tornantini, brevi rettilinei e gallerie che conducono
al passo di Monte Croce Carnico, dove troviamo un ristorante e le vecchie
strutture della dogana ormai abbandonate. Poco prima del passo, sulla sinistra,
è ben visibile un’incisione romana che indica la destinazione finale.
TERRE AUSTRIACHE Imboccando una lunga serie di tunnel si scende alla
volta di Kötschach-Mauthen, una dozzina di chilometri di piacevole strada
a tratti immersa nel bosco e costeggiata dal Valentinbach, un torrentello
dalle acque limpidissime e ricche di trote. Bisogna prestare attenzione
ai camion che, carichi di tronchi, sfrecciano sulla stretta strada, tagliando
a volte i tornanti che precedono Mauthen. La chiesa di St. Markus, pregevolmente
affrescata esternamente, è il biglietto da vista della prima città in territorio
austriaco, adagiata a cavallo del fi ume Gail. Nel grazioso centro abitato
i motociclisti sono i benvenuti, come testimoniano alcune insegne di negozi
e di un albergo, il Gailtaler Hof della catena austriaca Moho (Motorradhotels
in den Alpen), dedicata agli amanti delle due ruote che amano viaggiare
spendendo cifre ragionevoli per vitto, alloggio e riparo per la moto. La
salita ad un colle separa le vallate della Gail e della Drava, roba di
poco conto per chi oggi la affronta in moto, divertendosi tra i veloci
tornanti che precedono Oberdrauburg, ma sicuramente più impegnativa nei
tempi passati, quando il fondo era lastricato e i “cavalli” a
disposizione
erano pochi. Varcato il ponte sulla Drava si prosegue a sinistra costeggiando
il fiume, in direzione di Lienz, compiendo una breve ma interessante deviazione
per Lavant. Uno sparuto gruppo di case abitato da contadini precede una
ripidissimo tratto di strada, ai cui lati sorgono diverse cappellette affrescate
con scene della via crucis, che conduce fino alla bella chiesa di St. Ulrich
ed alle vicine rovine di un’altra, ma più antica, chiesa. La vista spazia
sull’ampia vallata solcata dalla Drava, e adagiata tra i campi sorge
Auguntum,
l’importante città menzionata da Plinio il Vecchio, centro di smistamento
di legname ma anche di metalli preziosi e di pellame. Siamo alle porte
di Lienz, ora dobbiamo solo decidere come tornare indietro.
Bloc Notes
DOVE DORMIRE
- AQUILEIA (UD)
Hotel Patriarchi, via Giulia Augusta 12, tel. 0431/919595, www.hotelpatriarchi.it
Una ventina di moderne camere a pochi passi dalla splendida Basilica ed
una raffinata cucina locale ne fanno un perfetto punto di sosta lungo il
percorso. Vale la pena una suggestiva passeggiata serale tra le rovine
illuminate.
- VENZONE (UD)
ristorante Hotel Carnia, via Canale del Ferro 28, tel. 0432/978083, www.hotelcarnia.it
Situato sul crocevia tra Carnia e Tarvisiano, oltre all’alloggio
l’albergo
offre una cucina degna di lode, come testimoniano i numerosi riconoscimenti
esposti nelle ampie sale da pranzo. Da non perdersi i “cjalsons della
casa” ed i consigli del patron Livio Treppo, artefice della costruzione
di uno dei primi alberghi nati nel dopo terremoto
- KÖTSCHACH-MAUTHEN (CARINZIA)
Hotel Kurschner, Schlanke Gasse 74, tel. 0043/47152590, www.hotelkuerschner.at
Un vero incanto di hotel, dove dominano silenzio e tranquillità:
confortevolissime
e spaziose camere, piscina coperta con solarium, sauna, idromassaggio,
oltre alla piscina estiva immersa in un ampio spazio verde e ad un cucina
molto curata. Il tutto a prezzi davvero interessanti
Gaitaler Hof, tel. 0043/4715318, www.abenteuerpension.at
Simpatico ed accogliente hotel della catena austriaca Moho, dedicata agli
appassionati delle due ruote, con un rapporto qualità-prezzo imparagonabile
DOVE MANGIARE
- UDINE
Ristorante Vitello d’Oro, via Valvason 4, tel. 0432/508982 In una casa
del primo Ottocento a ridosso delle mura della città, a pochi passai dalla
centrale Piazza San Giacomo, troviamo un ristorante che, contrariamente
al nome, propone principalmente una cucina creativa a base di pesce. Oltre
alle accoglienti sale interne, un bel giardino estivo dove gustare le specialità
proposte dalla famiglia Sabinot -
-VENZONE (UD)
locanda Al Municipio, via Glizoio di Mels 4, tel. 0432/985801 Proprio nella
piazza principale del paese, sotto il municipio, l’osteria-locanda propone
piatti stagionali come risotti con erbe di campo e minestra d'orzo e fagioli,
oltre a selvaggina, funghi ed il frico con patate
- KÖTSCHACH-MAUTHEN (CARINZIA)
Gaitaler Hof, tel. 0043/4715318, www.
abenteuerpension.at Ristorante
con camere annesse della catena austriaca Moho, dedicata agli appassionati
delle due ruote. Il rapporto qualità/prezzo è sempre notevole
DA NON PERDERE
in un itinerario storico non si possono assolutamente tralasciare le visite
mirate alle numerose ed interessanti località che si incontrano lungo il
percorso: Aquileia, Palmanova, Udine, Venzone, Tolmezzo, Zuglio, Kötschach-
Mauthen,
Oberdrauburg, Lavant, Aguntum e Lienz
INFORMAZIONI UTILI
Indirizzi utili
Azienda di Promozione Turistica di Grado e Aquileia, Grado, tel. 0431/8991
AIAT. Carnia-Tolmezzo, tel. 0433/44898 www.carnia.it
LINK
http://www.aquileia.net/
http://www.comune.aquileia.ud.it/
http://www.museoarcheo-aquileia.it/