Toscana - Anghiari
Poesia medioevale
Il nostro viaggio comincia ad Anghiari, località toscana famosa
per il Castello dei Sorci, che fu l'abitazione di capitano di ventura,
citato da Machiavelli e ripreso da Roberto Benigni e Massimo Troisi nel
film "Non ci resta che piangere", ambientato nelle stanze del
castello. Lasciando Anghieri si passa dal Santuario della
Verna,
edificato nel 1214 da San Francesco, da visitare
assolutamente.
Sempre proseguendo nel percorso si giunge a Camaldoli, ove si trova
un complesso monastico, all'interno del quale vi sono antiche
farmacie la cui tradizione laboratoristica risale al 1048 e che
offrono
prodotti veramente interessanti, il tutto racchiuso da una
straordinaria
foresta, il cui attraversamento ha un che di magico. Abbandonata
Camaldoli si prende la statale SS 71 del passo dei Mandrioli, proseguendo
fino a poco prima di Bagno di Romagna, dove si imbocca la SS
3, il cui termine offre un suggestivo ingresso a Sansepolcro,
a partire dalla quale si fa ritorno ad Anghiari, passando nella
valle che fu teatro della celebre battaglia del 1440, in cui i Fiorentini
prevalsero sulle milizie viscontee.
Il viaggio
ARTE Partiamo da un punto noto al pubblico (quello
televisivo!):
il Castello dei Sorci ad Anghiari. La stretta
provinciale che
sale verso l’alpe di Catenaia e Caprese, città natale di
Michelangelo
Buonarroti, ci ricorda che oggi sarà giornata di pieghe. Il
pittoresco paese ospita, manco a dirlo, nel castello trecentesco sopra
l’abitato un interessante museo che custodisce calchi e riproduzioni
delle opere dell’artista. Una volta giunti qui, si può proseguire
seguendo due strade. La prima, più breve, sale direttamente
verso la Verna ed il suo eremo; l’altra arriva a Pieve S. Stefano
salendo dal valico dello Spino. Scegliete la seconda: è un ordine.
Il percorso, che non per nulla è anche teatro di una famosa cronoscalata
che si svolge a primavera inoltrata, è una vera gioia per la guida.
Arriverete alle porte di Bibbiena in piena trance agonistica. Ciò
significa che avete saltato la sosta al santuario della Verna, edificato
da San Francesco nel 1214. Questo luogo, dove il poverello ricevette
10 anni più tardi le stimmate, oltre ad essere meta di pellegrinaggi
è situato in bella posizione su di una vetta calcarea. Tornate
indietro,
ne vale la pena.
BORGHI Bibbiena e Poppi sono abitati sorti nella Valle dell'Arno
il primo è oggi un centro industriale, il secondo un simpatico borgo
medioevale dominato da una rocca visibile a chilometri di distanza.
Ed è proprio da Poppi che parte la strada per Camaldoli,
probabilmente la più spettacolare di tutto l’itinerario. Le guide
definiscono straordinaria la foresta entro la quale è racchiuso il complesso
monastico: e non esagerano affatto! Oggi tutelate all’interno di un
Parco Nazionale, queste terre furono regalate a San Romualdo dal conte
Maldolo di Arezzo: da qui il nome Ca’ Maldoli, “casa di
Maldolo”.
Ospita due strutture: l’eremo ed il monastero. L'eremo,
posto più in alto, è il primo ad essere raggiunto. L'attraversamento
del bosco ha un che di magico. La luce che filtra tra gli alti
alberi sembra rievocare le perlustrazioni di un Romualdo che, giunto qui
ormai in età non più verde, rimane affascinato da questa foresta. Il santo
ne valuta poi positivamente la comodità dei sentieri e dei torrenti, la
vicinanza dei campi coltivati, e soprattutto la possibilità di un totale
isolamento dal mondo. E sebbene nel corso della sua vita il santo avesse
compiuto decine di scelte simili in Italia ed all’estero, per collocare
e dare sistemazione ai discepoli che il suo passaggio suscitava ovunque,
questa si è rivelata sicuramente una delle più felici. La storia narra
che, scelto il luogo, Romualdo vi edificò cinque celle ove stabilì altrettanti
confratelli; più in basso, costruì una casa in cui mise un monaco e tre
conversi per ricevere gli ospiti, affinché l’eremo rimanesse nascosto
e lontano dai rumori del mondo: una soluzione di certo originale, e unica
nel monachesimo occidentale. Assai interessanti sono anche i
prodotti esposti nelle farmacie del complesso, le cui attività iniziarono
nel lontano 1048 a supporto di un ospedale. Un paio di incendi e le relative
riedificazioni hanno portato alla struttura odierna, che risale
al 1513.
PANORAMA Abbandoniamo le terre di Romualdo per scendere verso la SS71 del
fantastico passo dei Mandrioli. Ci sono due possibilità: una
direttamente dal monastero, l’altra risalendo per la ripidissima
strada che conduce nuovamente all’eremo per poi prendere a destra su una
strada panoramica, in parte sterrata ma facile. Una volta scesi a valle
è possibile evitare la superstrada che incombe sul panorama con inquietanti
e continui cavalcavia, prendendo a destra prima di Bagno di Romagna, lungo
la vecchia SS3. La strada è sporca, scivolosa, ma
splendidamente desolata; verso la fine migliora e offre un suggestivo
ingresso in Sansepolcro. Da qui siamo di nuovo vicini ad Anghiari,
dove arriveremo transitando nella valle teatro della celebre battaglia
del 1440 che vide prevalere i Fiorentini sulle milizie viscontee.
Raggiungiamo
Anghiari e il termine del percorso. Abbiamo la sensazione che da una
finestra del castello dei Sorci il fantasma di Baldaccio ci scruti… che
sia geloso della nostra cavalcatura?
Bloc notes
MANGIARE E DORMIRE
Citerna
Hotel “Sobaria”, via della Pineta 2, tel. 338-1949370 oppure
346-2175662
www.sobaria.it
e-mail hotelsobaria@libero.it. I proprietari sono motociclisti, la tariffa
è gia bassa per la singola ma lo sconto è assicurato, naturalmente con
colazione. Anche ristorante, con cucina tradizionale ed a prezzi veramente
modici: davvero un bel posto.
Anghiari
La protagonista dell’itinerario: “La Locanda dei Sorci”, tel.
0575-789066,
fax 0575-788022 www.castellodisorci.it
e-mail info@castellodisorci.it
Ristorante “Nena”, corso Matteotti 10-14, tel. 0575789491, a pochi
passi
dal centro.
Hotel “la Meridiana”, in piazza IV novembre, tel. 0575788102 oppure
0575788365,
fax 0575787987 www.hotellameridiana.it
e-mail info@hotellameridiana.it
Agriturismo “il Sasso”, loc. S. Lorenzo 38, tel. e fax 0575787078,
cell.
3496643375 www.agriturismoilsasso.it
bello ed a meno di un chilometro dalla Locanda dei Sorci, sconti non previsti.
DA NON PERDERE
Le cose da vedere sono tante ed interessanti, dal museo michelangelesco
alla quiete dei romitaggi. Stavolta però segnaliamo una strada, la SS208
della Verna: un vero capolavoro, e una delle tante università della piega
che il nostro Bel Paese offre al motociclista. A metà maggio il versante
che sale da Pieve S. Stefano è teatro di una cronoscalata.
INFORMAZIONI UTILI
Per le informazioni sul Sacro Eremo di Camaldoli, tel. e fax 0575-556143,
www.camaldoli.it,
e-mail ed.camaldoli@line.it