Toscana - Isola D'Elba
Godimento totale
Se proprio non avete la possibilità
di passarci le vacanze estive, ma vi capitassero tre giorni di ferie a
sorpresa o un week end libero vi consigliamo l’Elba in fuoristrada! Ci
vuole poco bagaglio e una motina da turismo a corto-medio raggio. Là dentro,
in mezzo alla macchia mediterranea, quando il profumo del cisto diventa
stordente, il godimento diventa totale. Abbiamo avuto anche la fortuna
di incontrare persone adorabili e serene che ci hanno fatto da guida, come
Mattia, che ci attende a Portoferraio a bordo della sua moto da enduro.
Sarà il nostro sherpa. Appena ci accoglie sfoderiamo la nostra migliore
mappa dell’Elba e combiniamo il piano di attacco: appena fuori da
Portoferraio,
in direzione di Capoliveri, imbocchiamo una strada, a sinistra, che ci
porta subito in alto, verso Cavo: la baia di Portoferraio la si vede in
tutto il suo respiro, riempitevi gli occhi! La fotografia più comune è
quella di barche che sonnecchiano in rada e traghetti che, lenti, fanno
la spola. Quando tira vento, quassù, lo si piglia tutto, posto buono per
lanciare aquiloni acrobatici. Portatevene uno e vi divertirete come bambini.
Questo è un viaggetto pensato anche per i grossi enduroni bicilindrici.
Infatti, la strada dopo Bagnaia diventa sterrata. Niente paura, si fa anche
in due, bagaglio compreso. La strada è ben tenuta e larga a sufficienza
per due macchine. Da qui in avanti le immagini sono tutte cartoline.
Dall’alto
si vedono delle spiaggette che, però, si raggiungono dopo una lunga camminata
nella macchia. Il problema è risalire dopo una giornata di mare. Auguri.
Terra cosmopolita
Rimanendo in “quota”, arriverete alla fine dello sterrato con un
po’
di dispiacere, ma potrete rifarvi facendo le lucertole alla spiaggia di
Nisportino: sono solo 130 metri di lunghezza ma è tranquilla. Affittate
un pedalò, potete anche portare la morosa in gita. Finita la regata, proseguite
a narici aperte, che la strada è ancora lunga. Mattia, la nostra guida,
a ogni sosta, ci racconta pezzetti di storia dell’Isola: di qui ci sono
passati tutti,Fenici Romani, Normanni e Unni, fino a Napoleone Bonaparte,
che si è organizzato e, in poco meno di un anno, ha fatto costruire una
vera rete di strade e ponti, potenziando la coltivazione delle viti e la
produzione del vino. Quell’uomo era un diavolo! Hanno rinvenuto anche
scheletri degli uomini della preistoria che vivevano sull’isola, però
non conoscevano la navigazione... La domanda sorge spontanea: erano nati
già isolani? Tipo la faccenda dell’Uovo e della Gallina... No, milioni
di anni fa, l’arcipelago toscano non era un arcipelago ma una penisola.
Solo dopo terremoti tremendi e altri cataclismi spaventosi, le terre si
sono staccate dal continente e sono nate la Gorgona, la Capraia, l’Isola
del Giglio e Montecristo, anche se, secondo noi, l’Elba ha
un’origine
diversa. Secondo noi l’Elba, come detto in apertura, è un pezzo di
Sardegna
alla deriva. Non si spiega altrimenti il profumo “sardo” che aleggia
continuamente dentro le narici. E poi, in estate, è pieno di mirto in fiore,
con quei suoi fiorellini bianchi come la neve.
Traversata Elbana e Cavo
In pochi chilometri e stupendi tornanti, si raggiunge il Monte Strega,
e bisognerebbe fermarsi un poco. Chi ha voglia di camminare può seguire
il sentiero della GTE, Grande Traversata Elbana, che in un paio d’ore
di cammino porta a Cavo, sulla punta più vicina al continente. È una escursione
con pochi dislivelli, merita un pensierino, tutta a picco sul mare e in
mezzo a una vegetazione meravigliosa. A noi è piaciuta molto. Volendo si
può anche progettare una notte all’addiaccio, mare sotto e stelle sopra.
Cinghiali attorno che sgrufolano nella notte, molto romantico. Lei vi amerà
per sempre. Vietato entrare con le moto sui sentieri della GTE, pena
l’arresto
immediato e spellatura di pilota e passeggero da parte delle guardie forestali.
Qualora non vi interessasse il trekking, nessun problema. Con una raffica
di tornanti e miliardi di curve su asfalto di buona qualità, arriverete
a Cavo. Come essere in giostra. Bel posticino, tranquillo, senza il solito
casino di vacanzieri. Il porto è microscopico, il paesetto è carino e
silenzioso.
Può essere un’ottima occasione per una merenda o un aperitivo col
tramonto.
I piedi verso il mare e zero pensieri. La spiaggia di Frugoso, detta anche
di Capo Castello, era usata dai Romani per rilassarsi e pigliare il sole.
È rimasta tranquilla come allora. In paese c’è un grosso castello molto
rimaneggiato ma fondato su costruzioni romane del primo secolo. Poi le
rovine sono state meta dei monaci, che già tra il 1300 e il 1500 non ne
potevano più dello stress della vita moderna e delle mollezze della civiltà
e venivano a fare del raccoglimento ozioso all’Elba. Chiamali stupidi!
Poi sono arrivati i geometri odierni che hanno distrutto tutto. Ora il
castello è di proprietà privata, difficile poterci entrare ma, se aveste
fortuna... In ogni caso i romani erano degli intenditori. Poi, siccome
questa parte è la più vicina al continente, qui c’era un traffico
commerciale
incredibile, le miniere di ferro elbane erano a poca strada. Nei secoli
successivi, su Capo Castello hanno costruito anche un ospedale, è ancora
lì, anche se non funziona più.
Curve, tradizione e palato
Dopo gli ozi di Cavo, si continua lungo la costa, in direzione di Rio Marina,
costa est. Questa strada pare l’Alta Scuola delle Curve Sul Mare. La moto
non sta dritta un momento, se la fate al tramonto potreste rischiare di
innamorarvi di qualsiasi essere vivente che vi sta intorno. Puntate su
Porto Azzurro, un piccolo centro con i pescatori che rientrano dalla pesca
la mattina presto e, con pazienza, tollerano un fotografo che monta sulla
barca per fotografare loro e i tonnetti nella cassettina di polistirolo,
gente semplice e serena. L’aria dell’Elba fa bene all’anima,
la Tangenziale
di Milano invece no. Se siete in cerca di un posto per dormire, troverete
addirittura un alberghetto simpatico, proprio sul porto. Se fosse ora di
pranzo o cena, poi, c’è il ristorante Koala di Capoliveri. Qui potete
assaggiare la migliore cucina di pesce dell’isola, e poi sono tutti
motociclisti
incalliti: avrete argomenti a non finire con Maurizio e suo figlio. È ora
di proseguire, ricomincia il fuoristrada, leggero e facile. Da Porto Azzurro
si segue la strada per Portoferraio. Occhio alla carta: poco dopo aver
passato il fosso dello Schiopparello, forse più visibile sulla carta che
dal vivo, a sinistra, troverete un piccolo asfalto in salita con un cartello
che indica il Residence le Picchiaie. Seguite l’indicazione fiduciosi.
L’asfalto termina in un nuovo sterrato, subito dopo, comincia il
divertimento.
Una stradella di terra vi porta nuovamente in alto. Non preoccupatevi,
non ci sono difficoltà, pure una grossa bicilindrica enduro stradale sale
in piena sicurezza. Certo, non aspettate i monsoni di novembre, trovereste
un pantano che nemmeno il mitico Fasola ce la farebbe...
I calli e la nave di Procchio
Dentro ai boschi partono diramazioni tutte percorribili e si finisce per
“perdersi”, trovando nuovi panorami a ogni scollinamento. Arriverete
sopra Lacona. Se il tempo non vi manca lasciate andare la moto a spasso...
Alla fine, se mantenete il ricordo della strada principale, la potrete
ritrovare e proseguire verso ovest. Attenzione, troverete l’asfalto che
vi attraversa la strada, prendetelo a sinistra, in salita, per un centinaio
di metri, poi lo abbandonerete, a destra, per una nuova stradella, lunga,
tutta nella macchia profumata. Proseguire in serenità. Siete diretti verso
Procchio, un piccolo villaggio che merita di essere visitato, vagolando
lungo le “calli” per un po’. E poi c’è una lunga
spiaggia, sulla quale
buttarsi a fare il “Bartezzaghi”. Siccome siete stati previdenti e
vi
siete portati anche pinne, maschere e boccaglio, legati sul portapacchi,
avrete l’occasione di fare una facile gitarella di snorkeling su un
relitto
affondato di una nave romana del II° secolo d.C. A una trentina di metri
dalla spiaggia e a due metri di profondità, giace da lungo tempo una nave
mercantile romana. Non fatevi facili illusioni, non troverete né oro né
argento o preziosi per la fidanzata esigente.
Marciana e Marina di Campo
Dopo lo snorkeling viene fame. La nostra proposta è questa. Altra girandola
di curve verso Marciana Marina e la bottega di Paolino, fornaio motociclista.
La sua pizza e la sua focaccia sono imperdibili. Marciana Marina ha un
bel lungo mare e un porto ben protetto. C’è anche una scuola di vela,
se avete una settimana di tempo, potreste anche unire la moto alla vela
e diventare skipper in poco tempo. Invece di continuare il periplo
dell’isola
abbiamo deciso di cambiare aria, letteralmente. Da Marciana Marina una
strada sale in montagna e porta al Poggio e a Marciana Capoluogo. Salite
fino alla fontana Napoleone, che sgorga acqua fresca apposta per motociclisti
assetati. Probabilmente dovrete fare come è capitato a noi, sgomitare con
un gruppone di anziane signore tedesche che non ne volevano sapere di mollare
la postazione al fontanile. Hanno riempito ogni recipiente buono a tenere
un liquido. È ora di salire ancora: dalla fontana della rissa Italo tedesca,
si torna in basso di appena due tornanti e si prende, a destra, una stradina
di montagna che, dopo infinite curve, vi porta in vista di Marina di Campo.
Cominciano i profumi di bosco, funghi e muschio umido. Tra castagni, querce
e faggi vi ritrovate di nuovo in vista del mare. Una sosta per la felicità
e si prosegue. Il viaggio su quest’isola dei desideri e dei profumi
potrebbe
continuare all’infinito. Rimaneteci il più a lungo possibile, ne varrà
la pena, tanto il continente è a un ora di nave.
Bloc Notes
DOVE DORMIRE
Hotel Belmare*** Banchina IV Novembre-Porto Azzurro (LI)
tel.
0565/95012, info@elba-hotelbelmare.it.
È un simpatico e tranquillo albergo posto di fronte alla baia
di Porto Azzurro. È previsto il trattamento B&B ed è dotato
di box moto e anche parcheggio privato. Camera doppia tra
35 e 60 euro, a seconda della stagione. Colazione compresa.
Hotel Capo Sud*** Loc. Lacona Capoliveri (LI), tel. 0565/ 964021,
info@hotelcaposud.it.
L’hotel si sviluppa in diverse casette nascoste nella macchia,
con la vista sul mare. Ogni casetta ha un proprio bagno e
terrazza.
In più ci sono piscina e spiaggia privata. Il corpo centrale ha
anche il ristorante. Trattamento in B&B da 36 a 79 euro
per persona camere vista bosco, da 42 a 84 euro per persona camere
con vista mare.
Hotel Anna*** Loc. Fetovaia-Marina di Campo (LI), tel. 0565/988032,
www.fetovaia.it
Albergo a conduzione familiare vicino alla spiaggia di Fetovaia
raggiungibile con un facile sentiero. Da 30 a 73 euro per persona
con colazione.
DOVE MANGIARE
Ristorante Koala Loc. Ravigoli-Capoliveri (LI), tel 0565/935255
Ottima cucina, motociclisti accolti col sorriso, sorseggiando
Prosecco. Da non perdere.
Ristorante Corallo Marina di Campo Loc. La Foce 26, Marina di Campo
(LI), tel. 0565/979084. A pranzo è disponibile un buffet
gigante o il forno per le pizze. A cena scatenatevi col Cacciucco
alla Livornese o ancora pizze elbane. Mitico il Polpo con le patate...
Osteria del Nonno, da Davide, Loc. Seccheto (LI), tel 0565/987145 Cucina
elbana, pizzeria ottima, prezzi da motociclisti. Molto vicino al golfo
di Cavoli.
DA NON PERDERE
In quota, ci hanno emozionato gli spettaccolari sentieri che si affacciano
sui golfi di Lacona e Stella. A terra, Porto Azzurro, sovrastato dalla
fortezza spagnola di S. Giacomo da una parte e Forte Focardo dall’altra.
Con la luce dell’alba e i pescatori che preparano la paranza, acquista,
poi, un fascino in più.
INFORMAZIONI UTILI
Da Portoferraio seguire le indicazioni per Bagnaia, asfalto
in “quota” fino all’inizio di una bella sterrata di sei km. A
Nisporto
seguire per il Monte Strega e poi per Cavo, Rio Marina,
quindi per Porto Azzurro. Procedere per Capoliveri e, dopo
la visita, imboccare la strada contraria fino alle indicazioni per Portoferraio.
Un km prima della deviazione per Bagnaia prendere, a sinistra, in salita,
per il Residence Le Picchiaie. Seguire lo sterrato. Raggiunto
l’asfalto, prenderlo a sinistra e, dopo un centinaio di metri, lasciarlo,
a destra, per un nuovo sterrato. Fino al successivo asfalto che porta a
Procchio. Seguire la litoranea per Marciana Marina.
Lasciare la strada principale e prendere per la montagna, verso Marciana.
Abbandonare questa strada, a sinistra, per Campo nell’Elba. Risalire in
montagna per poi tornare giù, verso Marina di Campo.
APT Arcipelago Toscano, Calata Italia 26, tel. 0565/914671, www.aptelba.it
Ente Parco Arcipelago Toscano via F. Guerrazzi 1, Portoferraio (LI),
tel. 0565/919411, www.isoleditoscana.it
LINK
www.aptelba.it
www.isoleditoscana.it
www.fetovaia.it