Honda Varadero 2003
Tecnica
La concorrenza incalza e così, dopo
4 anni di onorata carriera, la maxienduro stradale di Honda si rinnova
nella tecnica e nell’estetica. Ora, con il cambio a sei rapporti e
l’iniezione
elettronica, consuma meno. Invariato il piacere di guida ma il peso è
aumentato.
Partiamo dalla nota dolente della vecchia
versione: i consumi. L’iniezione
elettronica ed il cambio
a 6 marce hanno apportato un sensibile beneficio.
Nulla di eclatante
ma ora la Varadero ha consumi nella media delle moto da 1.000 cc. Si attesta
su 16,8 km/l in autostrada a velocità Codice, 13,6 km/l nel ciclo
urbano e 16,2 km/l nel percorso extraurbano. La versione precedente
faceva registrare rispettivamente: 13,2 km/l, 13 km/l, 14,3 km/l. All’atto
pratico (la frequenza delle soste per il rifornimento) la differenza è
tangibile.
Lo abbiamo verificato provando la nuova
versione insieme alla precedente a 5 marce ed alimentazione a carburatori.
Vediamo nel dettaglio le caratteristiche tecniche della nuova Varadero.
Il motore bicilindrico di 996 cc adotta l’iniezione elettronica
PGM-FI con corpi farfallati da 42 mm ed iniettori a 12 ugelli per
ottimizzare la nebulizzazione e quindi i consumi. Il rapporto di compressione
è di 9,8:1 (9:1 sulla vecchia versione) e le emissioni inquinanti
rientrano nei limiti della normativa Euro 2.
L’aggiunta della sesta marcia ha comportato
la modifica della spaziatura degli altri rapporti: seconda, terza e
quarta sono state allungate; prima, quinta, primaria e trasmissione
finale sono invece invariate. La ciclistica si basa sul conosciuto telaio
in tubi di acciaio a cui è appeso il propulsore, con il forcellone
infulcrato direttamente sul carter motore. Sulla prima versione alcuni
utenti lamentavano sospensioni troppo soffici, così ora tutto l’assetto
è stato irrigidito, sia di idraulica che di molleggio (ed al posteriore
è stata anche modificata la progressività del monoammortizzatore), ed
anche abbassato: 20 mm all’anteriore e 10 mm al posteriore.
Sui cerchi a 3 razze in lega leggera
sono montati dischi da 296 mm all’anteriore e 256 mm al posteriore,
su cui agiscono pinze a tre pistoncini, necessaria al funzionamento del
sistema di frenata integrale.
Estetica e finiture
Affiancando vecchia e nuova versione si può apprezzare il riuscito restyling
che però interessa solo la metà anteriore. Identico il posteriore tranne
che per il supporto luce targa cromato. Cupolino,
regolabile
su tre posizioni, e le fiancate, più slanciate e con sfoghi
dell’aria
calda più ampi, sono più strette, così come il
parabrezza, di
altezza praticamente invariata ma meno esteso alla base.
Lo “sguardo” del gruppo ottico è ora più accigliato e le
frecce
non sporgono più restando a filo delle carene. Di disegno diverso
anche i paramani, ora più arrotondati e moderni. Identici gli specchi
retrovisori. Nonostante questo è impossibile non capire a prima vista che
si tratta di una Varadero, così come è obiettivamente difficile,
incrociandone
una, non confonderla con la concorrente di Noale: la somiglianza con
il frontale della Caponord, in particolare del gruppo ottico, è veramente
notevole.
E’ stato ridisegnato anche il paracolpi in plastica del motore
il cui lato sinistro presenta un carter dell’alternatore di diverso
disegno.
Tutta nuova la strumentazione: tachimetro e contagiri sono ancora analogici
ma ora le classiche spie di servizio affiancano un ampio display a cristalli
liquidi. Quest’ultimo fornisce informazioni sul chilometraggio totale
e parziale, orario, temperatura liquido refrigerante e consumo istantaneo
(switch per km/l o l/100km). Per il livello del carburante c’è solo una
spia che indica la riserva (4 litri dei 25 di capienza del serbatoio).
I comandi elettrici, dall’azionamento intuitivo, sono di disegno
antiquato, inferiori allo standard Honda, così come il livello generale
delle finiture. Come su tutte le nuove moto manca il comando per
l’accensione
degli anabbaglianti: essendone obbligatorio l’utilizzo anche di
giorno la loro accensione è collegata alla chiave di contatto. C’è
però, sul lato sinistro, il comando delle “quattro frecce”.
Il
manubrio non è più nero ma anodizzato ed il tappo carburante è ora
a filo del serbatoio. La Varadero viene costruita nello stabilimento
Honda spagnolo.
Su strada
La sesta marcia permette di viaggiare a 130 km/h costanti a 4.500
giri,
ben 1.000 giri in meno rispetto alla versione 5 marce. Grazie alla
taratura
più sostenuta delle sospensioni ora la Varadero è più precisa
sia
sul veloce che nel misto stretto. Ne beneficia anche la guida a pieno
carico perché la moto si “siede” meno. Il legame
con il fuoristrada
si limita ai pneumatici nelle tipiche misure da maxienduro ma al di
là di compatte strade bianche non è consigliabile andare.
Anche in città se la cava bene grazie al buon angolo di sterzo,
alla dolcezza del motore ed alla facilità nel poggiare sempre stabilmente
almeno un piede a terra.
La frenata è pronta e potente, occorre solo fare un minimo di assuefazione
al sistema di frenata integrale. Agendo sulla leva al manubrio si
azionano i pistoncini esterni delle pinze anteriori ed il pistoncino interno
della pinza posteriore. Il pedale del freno aziona i pistoncini
esterni della pinza posteriore e quelli interni delle pinze anteriori.
A chi avesse velleità fuoristradistiche consigliamo prudenza dato che non
è possibile azionare separatamente i freni sui due assi.
La frizione con comando a cavo è morbida così come gli innesti del
cambio. E’ molto facile trovare la “folle” sia dalla
prima che
dalla seconda marcia. E’ notevole la dolcezza di erogazione del
motore
che consente di riprendere nella marcia più alta, senza strappi,
anche da basso numero di giri. La condotta brillante viene assecondata
con naturalezza, grazie al brio del propulsore che ha coppia e potenza
massima erogate rispettivamente a 6.000 e 8.000 giri.
Il peso è alto in assoluto (oltre 248 kg) e comunque maggiore
di 11,6 kg rispetto alla vecchia versione.
Così come la precedente versione, la Varadero è molto comoda sia per
il pilota che per il passeggero, entrambi ben riparati dal vento
ben oltre le velocità consentite dal Codice della Strada. Il cupolino della
precedente versione copriva meglio le spalle.
La disponibilità di accessori prevede cavalletto centrale,
baule da 45 litri, valigie laterali da 35 litri e manopole
riscaldate. La si può scegliere nei colori grigio/nero, blu/nero,
rosso/nero con parafango in tinta con la carrozzeria.
Il prezzo è di 10.881 euro chiavi in mano.