Suzuki SV 650
Com'è fatta
E’ arrivata nel 1999 ed ha subito
conquistato il cuore di una vasta schiera di motociclisti. Agile, leggera
e brillante, è stata profondamente rinnovata nel 2003. Mantiene la stessa
impostazione, ma telaio e sovrastrutture sono nuovi mentre il motore riceve
l’iniezione elettronica.
Una moto come la Suzuki SV 650 negli
anni Novanta l’avremmo definita “intelligente”: estetica
accattivante,
prestazioni brillanti ma senza esagerazioni, facilità di guida anche per
i principianti, economicità di esercizio. Quelle moto oggi si chiamano
semplicemente naked. Certo, non tutte sono
“intelligenti”, anzi
a volte sono proprio “esagerate” ma la SV è rimasta fedele
al progetto
originario. Una moto per tutti ma in grado di appagare anche nella
condotta sportiva.
Vediamo come è cambiata e come va.
Le sovrastrutture ora riprendono
il tema dominante di questi ultimi anni: linee squadrate e codino
sfuggente. Il gruppo ottico posteriore a led fa molta
“scena”
ma il parafango-portatarga non si può certo definire bello. Tra gli elementi
di design anche la moderna strumentazione con contagiri analogico
e tachimetro/contakm su display lcd che incorpora anche l’indicatore della
temperatura dell’acqua e l’orologio. Le spie di servizio sono sui
lati.
Il telaio è ancora in alluminio ma ora è pressofuso,
cioè più economico da produrre ma non per questo meno efficace del precedente
in tubi ovali.
Il resto della ciclistica è composto dalla
forcella tradizionale con steli da 41 mm regolabile nel precarico
molla e dal monoammortizzatore che presenta nuovi leveraggi
progressivi ed è anch’esso regolabile nel precarico molla.
Sui cerchi in lega leggera a tre razze sono montati pneumatici
nelle misure 120/60-17 e 160/60-17. Purtroppo il primo
equipaggiamento
prevede gomme tutt’altro che sportive (Dunlop D220), i cui limiti emergono
ben presto appena si prova a forzare il ritmo.
Per quanto riguarda i freni, all’anteriore
ci sono due dischi flottanti da 290 mm con pinze a due pistoncini,
al posteriore un disco da 220 mm con pinza a singolo
pistoncino.
Il motore passa dall’alimentazione a carburatori all’iniezione
elettronica.
Si tratta del conosciuto sistema Suzuki con doppia farfalla, una
comandata dalla manopola del gas, l’altra dalla centralina in funzione
di parametri motoristici ed ambientali. I risultati sono tangibili sia
in termini di potenza che di coppia. Si passa da 63,32 a 70,52 CV,
sempre a 9.000 giri ed alla ruota. Interessante anche l’incremento
della coppia massima che aumenta da 5,75 a 6,21 kgm sempre a
7.250 giri.
E allora… saltiamo in sella!
Come va
La posizione in sella è comoda, senza costrizioni di sorta, con
il busto leggermente proteso verso l’anteriore e le gambe non
eccessivamente
angolate. Il serbatoio ha una conformazione che
agevola l’inserimento
delle ginocchia e aiuta a trovare sensibilità nella guida.
Il passeggero è ospitato su un sellino rialzato rispetto
a quello del pilota. L’imbottitura è più rigida rispetto al vecchio
modello
ed il maniglione in metallo offre valido sostegno.
La frenata è più modulabile che potente, in ogni caso più
che sufficiente a mandare in crisi la forcella la cui taratura è
stata rivista ma ancora non dà il sostegno necessario ad evitare i fondocorsa
ed il repentino affondamento nella prima parte di escursione.
Eppure la ricetta sarebbe semplice, basterebbe adottare la stessa taratura
della versione S, quella con mezzacarena e semimanubri.
L’erogazione della potenza è davvero fluida ed al tempo stesso
brillante.
Si possono inserire le marce in rapida sequenza potendo contare sempre
su una buona spinta ed una ripresa brillante.
Chi non lesina il gas troverà “conforto” nella buona dose di
cavalleria
che trova il picco a 9.000 giri con 70,52 CV alla ruota e possibilità di
allungare fin oltre i 10.000 giri .
Il cambio a 6 rapporti è veloce e scevro da impuntamenti, perfettamente
supportato dalla frizione, modulabile e resistente.
Complessivamente il peso è aumentato di quasi 6 kg ma la “piccola”
SV
non ha perso nulla della sua proverbiale agilità, un vero
“peperino”
che dal tragitto casa-lavoro (o università, fidanzata, mare …) alla
sparata
sulla strada di montagna saprà sempre far nascere sorrisi dietro la visiera
del casco.
La Suzuki SV 650 rispetta la normativa euro2 in fatto di emissioni
inquinanti e costa 7.104 euro chiavi in mano.
Www.sv650s.it
I possessori di SV vecchie e nuove hanno un punto di riferimento nel web.
Si chiama www.sv650s.it
ed è la community dei suzukisti appassionati della brillante bicilindrica
di Hamamatsu.
Tante le iniziative, a partire dai raduni per scoprire qualche bella strada
e "mettere i piedi sotto al tavolo" in allegra compagnia.
C'è anche il magazine al femminile "noSVella 650", dove le SVuiste
raccontano i retroscena di feste e raduni e... tutto quanto fa gossip.
Non mancano ovviamente forum e chat.
Per conoscere i vari Zuk, ErFranz, DanGun, Malibù e molti altri, abbiamo
partecipato al raduno Nord organizzato a fine luglio in Trentino. 90 moto
tra le quali diverse "special", tanti amici ed un sacco di risate.
I raduni nazionali si chiamani invece CSVR. Quello di quest'anno ha raccolto
150 adesioni e si è svolto sulle Alpi Apuane.