Ducati Monster S4R
Special di serie
Le naked da oltre 100 CV ormai non
sono più un tabù. Quasi tutte le marche hanno in listino aggressive moto
“nude” con motori derivati dalle supersportive al top per potenza e
prestazioni.
La Monster ha superato questa soglia nel 2000 con la S4 da 101 Cv. Oggi
si evolve e diventa S4R: motore 996 cc da 113 CV abbinato a ciclistica
ed estetica da special. Prezzo poco più alto delle concorrenti europee,
12.500 euro.
La vedi arrivare da lontano e dici “è
una Monster”. Si avvicina velocemente (molto
velocemente) e noti
subito il monobraccio e le marmitte laterali,
pensi “è una
special”. In un certo senso sì, in realtà no.
Esce dalla catena di montaggio di Borgo
Panigale questa S4R ed anche se le parti speciali sono
tante
è proprio così che gli acquirenti la ritirano dal concessionario, con
forcellone monobraccio in tubi, cerchi marchesini, scarichi
alti sul lato destro, monoammortizzatore e forcella Showa con riporto
TiN, freni Brembo Serie Oro, parafango in fibra di carbonio,
manubrio Magura da cross, pedane ravvicinate e con supporto separato
da quelle del passeggero, grafiche in stile “café racer”.
Il motore è il Desmoquattro di 996 cc
ma con misure di alesaggio e corsa leggermente diverse da quelle della
vecchia 996 e della ST4S: 96x68,8 mm anziché 98x66 mm. I
dati dichiarati parlano di 113 CV a 8.750 giri, ben 12 in più rispetto
alla Monster S4.
Modificati anche i rapporti interni del cambio e la
trasmissione
finale. Terza, quarta, quinta e sesta marcia sono state allungate
mentre la corona passa da 37 a 42 denti.
Le emissioni inquinanti della S4R rientrano nei limiti della normativa
Euro2.
Alla piacevolezza estetica del doppio silenziatore
sovrapposto si contrappone la “pesantezza” del presilenziatore
posizionato
sotto al monoammortizzatore. Si tratta di un “male” necessario per
poter
adottare silenziatori non troppo grandi.
Il disegno del monobraccio a traliccio in alluminio si rifà a quello
della MH900e, rispetto al quale ha tubi di spessore tra i 5 e i
7 mm e pesa 3 kg in meno. Rigidezza e peso sono uguali a quelli del bi-braccio
tradizionale della S4.
Il test
Le modifiche a cambio e trasmissione hanno “accorciato” le
prime marce
ed “allungato” la sesta. Il risultato è una
“cattiveria” esaltante
nelle forti accelerazioni, quando tenere giù l’anteriore non è
facile
ed una guida rilassata in autostrada, grazie alla sesta di riposo che tuttavia
non compromette la possibilità di riprese vigorose.
Il “difetto” storico della serie Monster, la ridotta luce a
terra,
è qui risolto non solo grazie agli scarichi alti ma anche a pedane di
larghezza ridotta, 35 mm per lato che permettono angoli di piega
superiori rispetto a tutte le altre Monster. Inoltre, per la prima
volta le pedane del passeggero non sono più ancorate sulla stessa
struttura che ospita quelle del pilota ma sono vincolate alla porzione
reggisella del telaio per essere rimosse nel caso di utilizzo in pista.
In sella alla Monster S4R si ha la sensazione che sia più stretta e
caricata sull’anteriore della S4 standard ma ciò è dovuto alle pedane
più strette ed al manubrio da cross in luogo di quello in due pezzi. Questa
sensazione continua alla guida, soprattutto nel misto stretto, dove
il nuovo manubrio regala una grande sensazione di controllo ed i
193 kg di peso dichiarati sembrano meno.
A condire il tutto con una bella dose di adrenalina ci pensa il motore,
dal carattere ancor più aggressivo. Nei tratti guidati si può ridurre
l’uso del cambio ad un paio di marce, certi di trovare sempre una
bella spinta per uscire forte dalle curve e raggiungere in pochi
secondi quella successiva. Fino a 5.000 giri c’è già molta forza
e a 7.500 giri l’erogazione si irrobustisce ancora portando
velocemente
verso quota 9.000 giri. Davvero un bell’andare.
La forcella si comporta molto bene e si apprezza soprattutto per
la scorrevolezza mentre il monoammortizzatore, dalla risposta
sempre coerente con il tipo di fondo, tende invece a far schiacciare
il posteriore quando dal ritmo allegro si passa alla guida spinta.
Ottima la potenza frenante e la modulabilità garantita dai grossi
dischi da 320 mm, il freno posteriore è invece poco potente
ed abbiamo notato un allungamento della corsa del pedale per via
dell’intenso uso. Nulla di anomalo da segnalare per quanto riguarda le
vibrazioni.
Tra tutte le naked, la Monster in generale e questa nuova S4R in particolare,
rappresenta un efficace connubio tra maneggevolezza e stabilità,
reattività e precisione direzionale.
Per chi la vuole ancora più special, il catalogo Ducati Performance
è già pronto per soddisfare le “voglie” dei più esigenti con
sospensioni
Ohlins, pinze freno radiali, scarichi in carbonio e tante altre
“chicche”
da intenditori. Chi invece si “accontenta” di come esce dalla catena
di montaggio può acquistarla al prezzo di 12.500 euro.