Moto Guzzi Nevada 750 Classic
Com'è fatta
La più venduta delle Moto Guzzi si rinnova per continuare ad essere la
custom più amata dagli italiani (1.054 pezzi nel 2003). Alimentazione ad
iniezione elettronica, linea ritoccata e nuovi colori. Il prezzo rimane
invitante: 7.170 euro chiavi in mano.
La "piccola" Nevada (è pur sempre una 750) vuole
continuare
ad essere la custom preferita dagli italiani anche nel 2004.
Per
raggiungere questo obiettivo, i tecnici di Mandello sono intervenuti in
maniera radicale sul progetto, rinnovandolo profondamente. Lo testimonia
un dato in particolare: 87% di parti nuove, a partire dal
telaio.
Rinnovamento quindi, ma nella continuità, perché chi acquista una Nevada
lo fa perché ha alle spalle una solida tradizione. La nuova versione
si chiama "Classic" e sostituisce le precedenti
"base"
e "Club", lasciando agli acquirenti il compito della
personalizzazione,
grazie alla ricca lista di accessori che sarà disponibile.
Tecnicamente, la nuova Nevada eredita dalla sorella Breva il sistema di
iniezione elettronica e la forcella, mentre gli altri particolari
nuovi sono stati riprogettati.
Nel sistema di scarico c'è la sonda lambda e il catalizzatore
a tre vie, che garantiscono alla Nevada emissioni inquinanti ampiamente
al di sotto dei limiti imposti dalla normativa euro2.
Ma è l'estetica rinnovata a saltare subito all'occhio. Il precedente
serbatoio molto inclinato, ha lasciato il posto ad un elemento più
orizzontale che conferisce maggiore dinamicità alla moto, che prima appariva
decisamente "seduta". Belli anche i fianchetti ed il
parafango
posteriore, largo e con il gruppo ottico parzialmente
"affogato",
sormontati dall'ampio sellone, comodo sia per pilota che passeggero
(che però è su un piano abbastanza rialzato).
Sono molti i particolari cromati, come è giusto che sia su una custom,
e nuovo è il faro anteriore, con lente piatta e parabola multireflector
come vuole la più moderna tendenza.
Gli indicatori di direzione, piccoli e discreti, hanno vetro bianco.
Belli anche gli specchietti, eleganti ed efficaci. Dal look tradizionale
la strumentazione (con retroilluminazione rossa), caratterizzata
da elementi analogici circolari e dalla nutrita serie di spie al centro,
ben visibili anche in pieno sole. Il piccole display lcd fornisce le
informazioni
su chilometraggio, ora e temperatura esterna.
Gli scarichi, primi dall'andamento orizzontale, sono ora orientati
verso l'alto e sfoggiano piastre paracalore esteticamente riuscite.
Come va
Via i carburatori, largo all'iniezione elettronica. Una
necessità
per ottenere basse emissioni inquinanti, ma ne beneficia anche la regolarità
di funzionamento e la pastosità dell'erogazione. Obiettivo
raggiunto
anche grazie agli alberi a camme dal profilo ridisegnato.
In sella la Nevada stupisce, perché se all'apparenza è in tutto e per tutto
una custom, una volta alla guida si scopre invece un
comportamento
da naked, nonostante il manubrio largo che, invece di portare
a "sdraiarsi" all'indietro, conferisce una posizione di guida
con le braccia moderatamente flesse e il busto eretto. La guidabilità
insomma, è davvero notevole, a tutto vantaggio della piacevolezza della
guida.
Peso contenuto (circa 200 kg in ordine di marcia) e sella bassa,
la rendono manovrabilissima sia in città che sui tornanti di
montagna.
Il motore non brilla certo per potenza, è semmai la coppia disponibile
fin dai regimi più bassi ad aiutare. C'è poi un angolo di sterzo davvero
ridotto, che consente svolte strette e manovre facili. Buoni i freni
(Brembo e con tubazioni in treccia) e il rendimento delle sospensioni,
morbide ma non flaccide.
Nel complesso è senz'altro una moto versatile, decisamente adatta
anche ai piloti meno esperti, sia uomini che donne, e ai principianti,
dato che sarà disponibile anche in versione depotenziata da 25kW.
Dove è ancora possibile migliorarla? Senz'altro il cambio è perfettibile.
Spariti i sonori "clonk" di un tempo, ha innesti morbidi e precisi
ma gli standard della produzione giapponese sono a livello di eccellenza.
Le vibrazioni, avvertibili fin dai 3.000 giri a manubrio e pedane,
possono diventare fastidiose sulle lunghe percorrenze, per le quali consigliamo
vivamente un parabrezza per affrancarsi dal vento della corsa.
Scheda tecnica
Motore
bicilindrico a V di 90° trasversale,
4 tempi,
alesaggio per corsa 80x74 mm,
cilindrata 744 cc,
rapporto di compressione 9,6:1,
distribuzione ad aste e bilanceri con 2 valvole per cilindro,
alimentazione con iniezione elettronica Weber-Marelli,
lubrificazione forzata con pompa a lobi,
accensione elettronica,
avviamento elettrico,
raffreddamento ad aria.
Trasmissione: primaria ad ingranaggi (16/21), finale ad albero cardanico
(8/33).
Frizione monodisco a secco,
cambio a 5 marce (in 1a 2,36, in 2a 1,64, in 3a 1,27, in 4° 1,05, in 5a
0,9).
Potenza max 48,2 CV (35,5kW) a 6.800 giri,
coppia max 5,6 kgm (54,7 Nm) a 3.600 giri.
Ciclistica:
telaio a doppia culla chiusa scomponibile in tubi di acciaio,
inclinazione cannotto di sterzo 28°,
avancorsa 138 mm.
Sospensioni:
anteriore forcella tradizionale Marzocchi con steli da 40 mm, escursione
138 mm,
posteriore forcellone oscillante con 2 ammortizzatori regolabili nel precarico
molla, escursione 100 mm.
Freni: anteriore a disco flottante da 320 mm con pinza Brembo serie Oro
a 4 pistoncini,
posteriore disco da 260 mm con pinza a due pistoncini.
Cerchi a raggi,
pneumatici 100/90-18 ant e 130/90-16 post.
Dimensioni (in mm) e peso:
lunghezza 2.166,
larghezza 805,
altezza sella da terra 760,
altezza manubrio 1.068,
interasse 1.486,
peso a vuoto 184 kg.
Capacità serbatoio carburante 14 litri di cui 4 di riserva.
Gamma colori
grigio luce e nero Guzzi.
Prezzo:
7.170 euro indicativo chiavi in mano.
Garanzia:
2 anni con chilometraggio illimitato.
Optional:
parabrezza, borse laterali, bauletto 40 litri, portapacchi, borsa serbatoio,
cavalletto centrale, protezioni paramotore, antifurto elettrico, telo coprimoto.