13 December 2004

Ducati Monster S2R 800

Giovinezza infinita

Le novità




La più piccola delle Monster ha ricevuto ulteriori aggiornamenti: cambio a 6 rapporti, nuova frizione APTC ed alcuni particolari della componentistica. La “vecchia” versione a 5 marce resta in listino ma per il 2004 sarà solo Dark, con singolo disco all’anteriore e frizione normale. Il prezzo chiavi in mano della nuova 620 i.e. (con cupolino di serie) è di 7.495 euro ma ci sarà anche, con le stesse caratteristiche tecniche ma senza cupolino, la versione Dark.


La moto protagonista di questa prova è la Monster 620 i.e. con il nuovo cambio a 6 rapporti, la frizione APTC ed il cupolino. Nelle maggior parte delle fotografie questo accessorio non è montato perché l’esemplare in prova era uno dei primi allestiti, quando in Ducati ancora non avevano deciso se montare di serie l’utile accessorio.
Cosa vuol dire APTC ? E’ l’acronimo di Adler Power Torque Clutch. Sigla a parte, in pratica vuol dire una frizione dal ridotto sforzo alla leva e con funzione antisaltellamento.

Potrebbe sembrare “inutile” su una media naked da 60 CV (dichiarati) con circa 5 kgm di coppia ma il vero vantaggio della nuova frizione APTC è da ricercarsi soprattutto nel ridotto sforzo alla leva che rende la piccola Monster particolarmente appetibile ai neofiti ed al pubblico femminile in generale. Comunque, il vantaggio di una simile frizione lo avverte anche il pilota smaliziato che guidando sportivamente e scalando le marce senza tanti complimenti potrà contare sul prezioso dispositivo.

Il cambio a 6 marce è invece un innegabile vantaggio per la Monster 620. Il principio è che più una moto è ricca di coppia meno si ha bisogno di usare il cambio. Viceversa con motori meno “dotati”. E’ il caso della piccola Monster che infatti con “una marcia in più” permette di sfruttare il motore tenendolo più facilmente in un range di giri intorno al regime di coppia massima.

Come va





La Monster, sempre lei eppure oggi così diversa. Nel corso degli anni il progetto è stato continuamente affinato e migliorato ed i risultati sono tangibili, questa nuova M620 lo testimonia sia come impatto visivo che come percezione di qualità. Alla guida poi, nonostante “altre” medie naked di pari prezzo siano più performanti, difficile rimanere delusi perché la “Monsterina” è abbastanza comoda, comunica fiducia anche ai meno esperti ed è molto maneggevole. L’unico appunto lo facciamo alla forma allungata del serbatoio che costringe a tenere le braccia piuttosto distese.

Dopo tante parole saltiamo finalmente in sella. Sulla produzione Ducati più recente è previsto che la centralina venga “resettata” ogni volta che si gira la chiave su “on” e che l’avviamento sia di tipo assistito. In parole povere, si gira la chiave e si preme il tasto start ma non serve tenerlo premuto fino all’avvio del motore perché provvede la centralina a “staccare” automaticamente il motorino d’avviamento al momento opportuno. Una complicazione? Può darsi, tanto se la moto è perfettamente efficiente è come tutte le altre moto ad iniezione: si preme il tasto start e la moto parte.

Su strada la Monster vanta una ciclistica con poche rivali, solo la Cagiva Raptor 650 è paragonabile quanto a efficacia. E’ agile nei cambi di direzione e stabile sul veloce, sostenuta dal mitico telaio a traliccio e da buone sospensioni: la forcella non è regolabile ma idraulica e molleggio sono a punto, solo la scorrevolezza è migliorabile. Il monoammortizzatore è invece regolabile nel precarico e nell’idraulica in estensione. Peccato solo che per intervenire sul precarico si debbano utilizzare appositi attrezzi e che comunque l’operazione resti difficile perché l’accessibilità è di fatto limitata.

Restano due difetti storici: primo, il passeggero ha a disposizione una porzione di sella ridotta e spiovente nella parte posteriore; secondo, il bicilindrico Ducati di 618 cc è nel suo segmento il meno dotato in termini di coppia e potenza. Non manca di prontezza in uscita dalle curve ma nella prova di ripresa sulla base dei 400 metri gli stanno davanti anche le 4 cilindri. La velocità massima invece è allineata alle migliori bicilindriche di 650 cc.

Il cambio a 6 marce, se da un lato consente un migliore sfruttamento del motore, dall’altro ha manifestato innesti rumorosi e corsa lunga. La frizione APTC raggiunge l’obiettivo di ridurre lo sforzo di azionamento, per contro è leggermente meno modulabile per via dell’escursione d’innesto inferiore alla frizione tradizionale.
Come sempre ottimi i freni, con un appunto al posteriore che avremmo preferito più deciso nell’intervento.
La nuova Monster 620 fa dunque un bel passo in avanti: è più curata e ben costruita ed ora con cambio a 6 marce e nuova frizione ancora più appetibile. A proposito, il carter frizione è invariato rispetto alla 5 marce, quindi chi volesse montare la frizione APTC sulla “vecchia” 620 potrà farlo senza altre modifiche.

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