Ducati Monster S2R 800
Le novità
La più piccola delle Monster ha ricevuto ulteriori aggiornamenti: cambio
a 6 rapporti, nuova frizione APTC ed alcuni particolari della componentistica.
La “vecchia” versione a 5 marce resta in listino ma per il 2004 sarà
solo Dark, con singolo disco all’anteriore e frizione normale. Il prezzo
chiavi in mano della nuova 620 i.e. (con cupolino di serie) è di 7.495
euro ma ci sarà anche, con le stesse caratteristiche tecniche ma senza
cupolino, la versione Dark.
La moto protagonista di questa prova è la Monster 620 i.e. con
il
nuovo cambio a 6 rapporti, la frizione APTC
ed il cupolino.
Nelle maggior parte delle fotografie questo accessorio non è montato perché
l’esemplare in prova era uno dei primi allestiti, quando in Ducati ancora
non avevano deciso se montare di serie l’utile accessorio.
Cosa vuol dire APTC ? E’ l’acronimo di Adler Power Torque
Clutch.
Sigla a parte, in pratica vuol dire una frizione dal ridotto sforzo
alla leva e con funzione antisaltellamento.
Potrebbe sembrare “inutile” su una media naked da 60 CV (dichiarati)
con circa 5 kgm di coppia ma il vero vantaggio della nuova frizione
APTC è da ricercarsi soprattutto nel ridotto sforzo alla leva
che rende la piccola Monster particolarmente appetibile ai neofiti ed
al pubblico femminile in generale. Comunque, il vantaggio di una
simile frizione lo avverte anche il pilota smaliziato che guidando sportivamente
e scalando le marce senza tanti complimenti potrà contare sul prezioso
dispositivo.
Il cambio a 6 marce è invece un innegabile vantaggio per la Monster
620. Il principio è che più una moto è ricca di coppia meno si ha bisogno
di usare il cambio. Viceversa con motori meno “dotati”. E’ il
caso della
piccola Monster che infatti con “una marcia in più” permette di
sfruttare
il motore tenendolo più facilmente in un range di giri intorno al regime
di coppia massima.
Come va
La Monster, sempre lei eppure oggi così diversa. Nel corso degli anni il
progetto è stato continuamente affinato e
migliorato ed i
risultati sono tangibili, questa nuova M620 lo testimonia sia come impatto
visivo che come percezione di qualità. Alla guida poi,
nonostante
“altre” medie naked di pari prezzo siano più performanti,
difficile
rimanere delusi perché la “Monsterina” è abbastanza
comoda,
comunica fiducia anche ai meno esperti ed è molto maneggevole.
L’unico
appunto lo facciamo alla forma allungata del serbatoio che costringe a
tenere le braccia piuttosto distese.
Dopo tante parole saltiamo finalmente in sella. Sulla produzione Ducati
più recente è previsto che la centralina venga “resettata”
ogni
volta che si gira la chiave su “on” e che l’avviamento
sia di
tipo assistito. In parole povere, si gira la chiave e si preme il
tasto start ma non serve tenerlo premuto fino all’avvio
del motore perché provvede la centralina a “staccare”
automaticamente
il motorino d’avviamento al momento opportuno. Una complicazione? Può
darsi, tanto se la moto è perfettamente efficiente è come tutte le altre
moto ad iniezione: si preme il tasto start e la moto parte.
Su strada la Monster vanta una ciclistica con poche rivali, solo
la Cagiva Raptor 650 è paragonabile quanto a efficacia. E’ agile nei
cambi di direzione e stabile sul veloce, sostenuta dal mitico
telaio a traliccio e da buone sospensioni: la forcella non è regolabile
ma idraulica e molleggio sono a punto, solo la scorrevolezza è
migliorabile.
Il monoammortizzatore è invece regolabile nel precarico e
nell’idraulica in estensione. Peccato solo che per intervenire
sul precarico si debbano utilizzare appositi attrezzi e che comunque
l’operazione
resti difficile perché l’accessibilità è di fatto limitata.
Restano due difetti storici: primo, il passeggero ha a disposizione
una porzione di sella ridotta e spiovente nella parte posteriore;
secondo, il bicilindrico Ducati di 618 cc è nel suo segmento il meno
dotato in termini di coppia e potenza. Non manca di prontezza
in uscita dalle curve ma nella prova di ripresa sulla base dei 400 metri
gli stanno davanti anche le 4 cilindri. La velocità massima invece è allineata
alle migliori bicilindriche di 650 cc.
Il cambio a 6 marce, se da un lato consente un migliore sfruttamento
del motore, dall’altro ha manifestato innesti rumorosi e corsa
lunga. La frizione APTC raggiunge l’obiettivo di ridurre lo
sforzo
di azionamento, per contro è leggermente meno modulabile per via
dell’escursione d’innesto inferiore alla frizione tradizionale.
Come sempre ottimi i freni, con un appunto al posteriore che avremmo
preferito più deciso nell’intervento.
La nuova Monster 620 fa dunque un bel passo in avanti: è più curata
e ben costruita ed ora con cambio a 6 marce e nuova frizione ancora
più appetibile. A proposito, il carter frizione è invariato rispetto alla
5 marce, quindi chi volesse montare la frizione APTC sulla “vecchia”
620 potrà farlo senza altre modifiche.