Aprilia RSV4 R APRC: test

Tutta l’elettronica ora trasferita anche sulla versione “base” della RSV4. Gli ausili di cui dispone cancellano molti pensieri ma lasciano il divertimento

Aprilia rsv4 r aprc: test

 

Adria (RO) – Sul tortuoso tracciato veneto abbiamo provato l’ultima versione della quattro cilindri di Noale. Si chiama RSV4 R APRC: sostanzialmente è la versione “base” –se così si può chiamare una moto che, coi tester Aprilia, è in grado di girare in 1’59” al Mugello…- con l’aggiunta del pacchetto di elettronica APRC, che comprende cambio elettronico, controllo di trazione, launch control e controllo di impennata.

 

Nessuna modifica alla ciclistica, quindi, che abbiamo ritrovato sveltissima nei cambi di direzione e nello scendere in piega, nonché pronta e precisa nel raggiungere la corda e nel mantenere la linea impostata. La frenata rimane perfettibile: durante i primi giri un posteriore che tendeva ad alleggerirsi ci ha impedito di sfruttare al meglio l’ottimo impianto frenante, mentre la situazione è migliorata sensibilmente dopo aver precaricato un po’ di più le molle della forcella. Al solito ottimo il motore: dolce quando si va a riprendere in mano il gas, vigoroso ai medi e incisivo in allungo –anche se la differenza con la Factory, dotata di cornetti di aspirazione ad altezza variabile, si sente-. Ma veniamo a lei, l’elettronica. In due parole, lavora benissimo. In uscita di curva controllo di trazione e di impennata tolgono più di un pensiero al pilota, che può dare gas contando su un occhio che vigila sia sulle perdite di aderenza –numerose su questo tracciato reso scivoloso dalle auto- sia sulla tendenza della moto a impennarsi nelle ripartenze da bassa velocità –inevitabile con 180 CV e numerose curve da prima marcia-. Il cambio elettronico permette di infilare le marce senza chiudere il gas, il che permette di risparmiare qualche decimo ogni giro.

 

Tutto questo, è già in vendita al prezzo di 18.200 euro c.i.m., 2.000 euro in più della RSV4 R che rimane in vendita fino a fine anno.

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