30 May 2011

In Grecia, Polonia e Bosnia le strade più pericolose. Bene l’Italia

Lo dice l’Atlante europeo della sicurezza stradale redatto dall’ACI. In Italia, si confermano sicure le autostrade anche se bisogna fare attenzione ad alcune tratte. Ecco quali

In grecia, polonia e bosnia le strade più pericolose. bene l’italia

 

Sono Grecia, Polonia e Bosnia gli stati europei su cui automobilisti e motociclisti rischiano di più. E Sul 42% delle strade europee si rischia fino a trenta volte di più rispetto alla media comunitaria. È quanto emerge dall’Atlante europeo della sicurezza stradale redatto dall’Automobile Club Italiano. Disponibile sul sito www.aci.it, questo atlante consente di visualizzare i tratti più pericolosi per ogni tragitto che si intende percorrere in 20 paesi europei.

 

Com’è noto, a risultare le arterie viarie più sicure sono le autostrade: due incidenti su tre avvengono su strade a singola carreggiata. In Italia, sebbene le autostrade risultino superiori in sicurezza alla media europea, restano comunque dei tratti pericolosi. Ad esempio la diramazione Predona-Bettolle sulla A26 in provincia di Alessandria, dove 4 incidenti su 10 avvengono in curva, in particolare al km 17; il tratto della A25 tra Torano e Avezzano, in provincia di L'Aquila, dove il 25% dei veicoli coinvolti in incidente viaggia ad alta velocità e il picco dei sinistri si registra a giugno; il tratto della A14 tra Bari nord e Taranto nord, dove il 37% degli incidenti avviene in curva, soprattutto ai km 685, 718 e 743, coinvolgendo prevalentemente conducenti giovani con meno di 30 anni.

 

"Lo studio – ha dichiarato il presidente dell'Aci, Enrico Gelpi - giudica positivamente la rete italiana rispetto ai 111 tratti esaminati. Gli incidenti mortali si concentrano sul 10% della rete stradale europea ed è proprio su questi tratti che si devono convogliare gli sforzi delle istituzioni per l'ammodernamento e la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali. La carenza di fondi non è una giustificazione per rinviare ciò che è ormai improrogabile, perché gli investimenti sulle strade fruttano 20 volte in termini di risparmi sociali imputabili all'incidentalità. L'ONU richiama tutti gli Stati a impegnarsi per la sicurezza stradale nel prossimi decennio: questo Atlante evidenzia da dove cominciare a lavorare sulle infrastrutture".

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