Motociclismo Fuoristrada – GIUGNO 2011
EDITORIALE
EDITORIALE
Ci vuole un fisico bestiale
Di tutte le specialità del motociclismo, il fuoristrada è di certo quella fisicamente più impegnativa. Significa prima di tutto che si fatica molto e quindi occorre allenarsi. Ma quello che stupisce è che non venga presa in considerazione, come in quasi tutti gli altri sport, la preparazione atletica. A parte l’altissimo livello, come il mondiale enduro o cross, avete mai visto qualcuno fare stretching o riscaldarsi con un po’ di corsa prima di salire in moto? Probabilmente verrebbe preso per matto o per fanatico, invece questa dovrebbe essere la regola e i motivi sono chiari: prima di tutto, il nostro corpo ha bisogno di essere riscaldato prima di una prestazione fisica, che sia in moto o meno poco cambia. E poi bisogna sempre pensare alle possibili cadute. Un corpo allenato, tonico, giustamente muscoloso è in grado di proteggere molto meglio lo scheletro e le articolazioni, riducendo in gran parte il rischio di infortuni. Essere in forma ci rende anche più reattivi in sella e quindi più capaci di “stare in piedi” in situazioni limite e, se si cade, si riesce a reagire per non cadere come un sacco di patate. Vi parlo di questo perché trovo molto interessante l’iniziativa della nuova Enduro Academy di Fasola. Essendo diventata una scuola federale, si è arricchita nel metodo di insegnamento grazie alla partecipazione ai corsi di un preparatore atletico. I ragazzi fanno riscaldamento, stretching, un po’ di palestra e una corsa defaticante la sera, dopo l’intensa giornata di corso di guida. Una bella iniziativa, che sembra perfetta all’interno di un corso, talmente naturale che ci si chiede come mai non ne avessimo mai sentito la mancanza. Questo non significa che se andiamo in palestra diventiamo invulnerabili, sia chiaro, ma di sicuro a parità di caduta ci faremo meno male. Lo dico con cognizione di causa, perché non vado in palestra da molto, troppo tempo ed è proprio così, ci si fa male con niente, anche una banale scivolata lascia dei segni. Me ne parlava anche Francesco Catanese qualche mese fa: “Ho smesso di andare in palestra e mi accorgo che ogni caduta, anche piccola, mi lascia degli acciacchi. Devo rimettermi in forma, per non farmi male”. Ha iniziato ad allenarsi come si deve e, due giorni fa, mentre era con l’Africa Twin in scia a Ciotti durante un allenamento, ha preso una pietra nascosta nel polverone ed è finito a terra. Polso sinistro rotto. E l’allenamento? Quello c’era, ma a volte la sfiga è più allenata di noi.
SOMMARIO
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TRIAL
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GRANDANGOLO
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