Morini Corsaro Special 125
Colpo di coda
Come va
Il Corsaro nel 1974 è un motociclo maturo, forse un po’ appassito. Con
il solito approccio al risparmio la Morini cerca di ringiovanire il modello
con pochi ritocchi all’estetica, sella, serbatoio, mezzi
manubri:
questa cosmesi non dà certo un incremento eccezionale di vendite,
consente
però assieme al Corsarino di traghettare la fabbrica verso il grande successo
del 3 ½ che di li a poco avrebbe lasciato un segno indelebile nella storia
motociclistica italiana.
La ciclistica non ha difetti particolari: in fin dei conti è quella
del 1959, e il motore ne è l’evoluzione.
Certo le prestazioni indicate sui depliant proprio non ci sono:
addirittura
velocità di 136 km/h, quando si arrivava a poco di più di 110 km/h, con
pilota particolarmente magro!
Tra i pregi ricordiamo la assoluta affidabilità ed i bassissimi consumi,
era facile superare i 35 km/l, e secondo tradizione della Moto Morini
i ricambi avevano prezzi estremamente contenuti. Questo però poco
interessava ai giovani di allora attirati da fumanti ma velocissimi
2 tempi.
La posizione di guida è caratterizzata da pedane molto avanzate, poco
consone con il presunto carattere sportivo: d’altronde sono le pedane
usate su tutti gli altri Corsari. Anche la sella non è il massimo della
sportività: si rimpiangono le filanti linee dei Corsaro Veloce del passato.
Oggi la reperibilità dei ricambi del motore non è critica, data la
grandissima
diffusione. Molti particolari elettrici, carburatore, cerchi sono comuni
a tante altre motociclette dell’epoca. Difficile la situazione per le
parti di carrozzeria. Molto materiale è ancora disponibile dagli eredi
di Cesare Luzzi di Siena, rispondono allo 0577/47551.
Paolo Brunet